Sembra che al popolo cristiano o una parte sostanziosa di esso, le lacerazioni provocate da Papa Bergoglio, non interessino
Quando il popolo cristiano chiude gli occhi sui matrimoni contro natura, sulla comunione ai divorziati risposati, quando i seminari chiudono, i conventi e i monasteri si svuotano, i preti lasciano il sacerdozio, altri sacerdoti vengono scomunicati allora e' doveroso che tutti noi cristiani ci mettiamo il grembiule a cominciare da voi cardinali, commenta Donato Calabrese
Redazione
Cari cardinali, non vogliamo un papa progressista, vogliamo un papa santo.
E' il titolo della riflessione che Donato Calabrese, ha inviato dopo la morte di Papa Francesco.
"Con la scomparsa di Papa Francesco - scrive - si chiude una pagina dolorosissima della storia della Chiesa cattolica.
Come battezzato e come consacrato a Cristo Signore, dopo vari anni in cui ho stigmatizzato certe fratture che Papa Bergoglio ha creato, sia nei confronti della Divina Rivelazione, racchiusa nelle Scritture Sacre, sia verso il Magistero della Chiesa, in queste ore preferisco tacere, perché Papa Bergoglio è al cospetto di Dio.
Nel costatare il continuo afflusso dei fedeli attorno al suo corpo, deposto nella bara, nella Basilica di San Pietro, ho provato un doppio sentimento: Da una parte la gioia ed una certa compiacenza, nel notare da quanto amore è stato circondato.
Dall'altra parte, la considerazione di un Pontificato che, malgrado le varie rotture con l'insegnamento di Cristo e il Magistero della Chiesa, ha riscosso successo in una parte del popolo cristiano.
Ciò mi ha portato a pensare, con pessimismo, alla dura realtà di un popolo di dura cervice che non ha prestato grande attenzione alle lacerazioni che Papa Bergoglio ha provocato nelle nostre coscienze cristiane, creando muri di sbarramento verso quel deposito della fede che la Chiesa ha custodito in questi duemila anni.
Del resto, al popolo cristiano o una parte sostanziosa di esso, queste lacerazioni provocate da Papa Bergoglio, sembrano non interessare anche perché l'occidente cristiano vive immerso in un relativismo etico e morale che è espressione della decadenza di tali valori.
Insomma, diciamoci la verità: Quando il popolo cristiano chiude gli occhi sui matrimoni contro natura, sulla comunione ai divorziati risposati, sull'entrata trionfale della Pachamana nella Basilica di San Pietro, sul proselitismo che il defunto Papa ha condannato, ma che Gesù ha ordinato ai suoi discepoli, volendo che tutti gli uomini siano salvi; quando i seminari chiudono, i conventi e i monasteri si svuotano, i preti lasciano il sacerdozio, altri preti vengono scomunicati; allora è essenziale e doveroso che tutti noi cristiani ci mettiamo il grembiule, a cominciare da voi cardinali, per finire a noi battezzati.
Indossiamo il grembiule per servire la Chiesa, come ha fatto Gesù nel Cenacolo, prima della sua passione.
Bisogna rifare tutto daccapo. Altrimenti tradiamo Dio! Tradiamo Cristo! Tradiamo la Chiesa, che è di Cristo, e di nessun altro: Fosse anche un Pontefice Romano!
Cari cardinali, voi avete una grande responsabilità davanti a Dio. State attenti a ciò che fate. Guai a voi se eleggerete un Papa in odore di eresia! Guai a voi!
Non seguite i media, ai quali fa comodo distingere tra cardinali conservatori e progressisti.
Nella Chiesa Cattolica esiste solo una distinzione, che non piace al potere mondialista, o mainstream, o pensiero unico: Essi sono i nemici della Chiesa.
E' la distinzione tra coloro che vogliono essere fedeli all’insegnamento divino di Cristo, e coloro che sono ribelli a tale insegnamento.
I ribelli sono coloro che vogliono sovvertire la Chiesa Cattolica, ponendola in contrasto con il chiaro e tangibile insegnamento di Cristo Redentore.
Allora, cari cardinali, come battezzato, come figlio di Dio per adozione, come redento dal Sangue purpureo di Cristo, vi chiedo umilmente di ascoltare la voce di Cristo, il Pastore Grande delle pecore che ha dato la sua vita per la Chiesa.
Abbiamo la necessità di respirare aria pura: la Presenza di Dio, quella di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo.
Vogliamo un Papa che ami l'Eucaristia! Vogliamo un Papa che ami la Madonna! Vogliamo un Papa che ami la Chiesa e dia la propria vita per essa! Vogliamo un Papa che rimetta la spiritualità e la mistica al mentro della Chiesa!
Vogliamo un Papa che guardi al passato, per guidarci nella costruzione del futuro.
Vogliamo un Papa che rispetti e ami il "Deposito della Fede" custodito nell Sacre Scritture.
Vogliamo un Papa che sia rispettoso del magistero e della tradizione della Chiesa cattolica. Vogliamo un Papa che dia nuovo impulso al sacerdozio e alla vita consacrata, riaprendo i seminari, i conventi, ed i monasteri, e rilanciando le vocazioni sacerdotali e religiose. Vogliamo un Papa che ridìa smalto all’apostolato, puramente gratuito, silenziosamente, tacitamente, umilmente, nella condivisione delle sofferenze fisiche o morali di malati, disabili, anziani, e di tutti coloro le cui esistenze sono messe a dura prova nella società di oggi.
Vogliamo un Papa che rimetta al centro dell’insegnamento dei futuri sacerdoti, discipline vitali come l'ascetica, la spiritualità, la mistica, lo studio dei santi padri apostolici e dei padri della Chiesa.
Vogliamo un Papa che dia spazio soprattutto a una vita interiore, un'esistenza spirituale che "è la ragione per cui l'esistenza cristiana, come tale, è radicata nello Spirito Santo e da lui è mossa".
Lasciare spazio allo Spirito Santo perché la Chiesa cattolica torni ad essere quella per cui Cristo l'ha voluta: Lumen Gentium, Luce delle Genti, perché animata in tutto e per tutto dallo Spirito Santo.
Vogliamo un Papa Santo!"
comunicato n.170482
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