Gli amici della Compagnia "I soliti ignoti" quest'anno sono stati portati in trattoria, alla "Bella Napoli"
Su questo cabaret che presentiamo al pubblico, ci ha detto la regista Mena Martini, per la noi la pietanza piu' importante e' Vera, la figlia del principale, Sarnataro, che ha il coraggio, la sola, di denunciare il pizzo estorto dalla camorra
Nostro servizio
Tutto esaurito al Teatro del Centro "La Pace" per assistere all'ennesimo spettacolo proposto dalla Compagnia Teatrale "I soliti ignoti" che ha presentato "La trattoria "Bella Napoli", una commedia in due atti di Mauro Palumbo.
La regia è stata affidata ancora una volta a Mena Martini, l'attenta autrice, che dedica a questa sua passione gran parte del suo tempo libero coinvolgendo in essa anche tanti amici che non la lasciano mai sola.
Ne abbiamo parlato proprio con Mena Martini di questa ennesima performance della sua compagnia di teatro amatoriale.
Siamo giunti, ci ha risposto, al 38esimo anno di attività ininterrotta della Compagnia teatrale "I soliti ignoti".
Quest'anno abbiamo voluto portare i nostri amici in trattoria, in quella dal nome "Bella Napoli".
Certamente non mancherà dal menù nessun personaggio. Sono bizzarri, molto, pittoreschi. Abbiamo un duca in decadenza il cui unico scopo è quello di spendere poco. Abbiamo il principale, Saverio Sarnataro, attanagliato da mille problemi ed oramai nel mirino della camorra che vuole un pizzo molto alto.
La figlia che fa da segretaria in questa trattoria.
Poi ci sono i camerieri un po' sfaticati che litigano spesso con il principale. Lo chef impiccione ed affetto da un catarro cronico. Poi abbiamo anche altri personaggi come Binotto che fa il parcheggiatore abusivo ed il cantante nel ristorante anche se non sa cantare.
Su questo cabaret che presentiamo al pubblico, per la noi la pietanza più importante è Vera, la figlia di Sarnataro, il principale, che non è mai riuscita a chiamarlo papà ma sempre per nome, Saverio, e questa cosa lo fa molto arrabbiare.
Alla fine però nessuno ha il coraggio di denunciare questa estorsione. Solo lei la giovane trova il coraggio di andera alla polizia e denunciare la camorra.
Questo è l'elemento più impotante per noi perché Vera, nonostante la giovanissima età, trova il coraggio che altri, ad iniziare dal padre, non hanno avuto.
E quindi si affida alla legalità, ne respira l'aria e, come diceva Paolo Borsellino, respira il profumo della libertà e quindi ha il coraggio di denunciare in contrapposizione al puzzo del malaffare.
Finiamo così.
Lo scopo del nostro lavoro è proprio questo, quello di mettere in risalto Vera che, nonostante sia giovanissima ha il coragigo di metteresi dalla parte della legalità.
Diciamo infine, abbiamo detto a Martini, che avete anche un pubblico fedele e che non vi ha abbandonato mai in tutti questi anni...
Sì, è proprio così, ci ha risposto la regista, anzi se ne sono aggiunti degli altri agli originari e sebbene qui la sala non sia molto grande abbiamo dovuto fare due spettacoli. L'altro si terrà domani pomeriggio alle 18.30.
Siamo contenti di questo lavoro. Ce l'abbiamo messa tutta e ci siamo molto impegnati. Ora speriamo che vada tutto bene.
Sta già pensando al futuro la regista, abbiamo infine chiesto a Martini?
Già c'era un copione che stavamo esaminando ma lo abbiamo però un po' abbandonato. Si trattava di "Arezzo 29" che all'epoca fu portato in teatro da Luisa Conte e Nino Taranto.
Lo abbiamo messo da parte ma non è detto che non possa essere ripreso.
Sin qui Mena Martini.
Questi i personaggi e gli interpreti.
Saverio Sarnataro, Sergio Montano; Vera, sua figlia, Chiara Maio; Chef, Mauro Marino; Binotto, parcheggiatore-cantante, Roberto Leva; cameriere Giggino, Sergio Fallarino; cameriera Carmela, Annamaria Micco; signora Seccia, Anna Donatiello; signora Tedeschi, Mena Martini; Gerolamo Acquaviva D'Aragona, duca in decadenza, Ciro Lauto; camorrista, Mimmo Consolazio; Carmine, il disoccupato, Adriano Tretola e commissario Santandrea, Gerardo Verdile.
Assistenti di scena, Anna Fragnito ed Enza Preziosa; scenografie, audio e luci, Angelo Palombi, Gianvito Mainella e Mauro Marino; costumi, trucco e parrucco, Emanuela Izzo ed Emanuela Verdile; assistenti di sala Antonio Romano e Tonino Marino.
Regia di Mena Martini.
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