Le Federazioni del Pd del Sannio e dell'Irpinia parlano con una sola lingua per colmare la scarsa attenzione ricevuta dai territori in questi anni
Pochi ma qualificanti punti dovranno entrare nel programma del Centrosinistra alle elezioni regionali. Le nostre province sono oramai al Pronto Soccorso e con un infarto in atto. Vinceremo le elezioni contro questa Destra campana che e' adirittura peggiore di quella nazionale. La sentenza della Corte Costituzionale che ha fatto fuori De Luca ha tolto le castagne dal fuoco al Partito Democratico
Nostro servizio
La Federazione del Partito Democratico del Sannio con Giovanni Cacciano, ha accolto oggi anche il segretario provinciale del Pd dell'Irpinia, Nello Pizza (nella foto di apertura è a destra), per presentare una inedita unione sostenuta dalla necessità e dalle esigenze di due zone interne della Campania che negli anni passati, come ammesso anche dai diretti protagonisti, non hanno ricevuto grande ascolto alle loro necessità primarie da parte della Regione Campania.
Ora, insieme, metteranno nero su bianco pochi punti, due o tre, ma essenziali ed irrinunciabili, che servono alla crescita e al distacco dall'isolamento di questi due territori.
Essi dovranno entrare a far parte del programma del candidato del Centrosinistra alle prossime elezioni regionali e dovranno ovviamente essere poi attuati.
Questo il senso dell'incontro svoltosi nella sede del Pd a Benevento.
Noi, nello spazio riservato alle domande dei giornalisti, abbiamo più che altro svolto delle considerazioni sulle quali abbiamo chiesto il commento di Cacciano.
La prima è che, secondo la nostra opinione, la sentenza della Corte Costituzionale che ha sbarrato la strada ad un terzo mandato per Vincenzo De Luca, abbia tolto le castagne dal fuoco al Pd più che fare un piacere politico al Centrodestra.
E' nota, infatti, la caparbietà del presidente De Luca a volersi candidare per la terza volta, e per questo si era fatto votare dal Consiglio regionale una legge ad personam (queste cose, si è sempre detto, in pieno stile della Sinistra, che le avrebbe fatte solo il Centrodestra...) ma è anche vero che il Pd nazionale glielo aveva vietato ed aveva detto che per lui il segnale di stop era oramai irremovibile.
Alle elezioni il centrosinistra sarebbe andato spaccato, ma in maniera seria e concreta, favorendo il candidato avversario.
Così, almeno con questi presupposti, non sarà, grazie alla Corte Costituzionale.
L'altro elemento è che con De Luca ci sarebbe stata quasi certamente anche la candidatura dei mastelliani, cosa questa che non è affatto esclusa neanche senza la presenza del presidente uscente.
E qui sovviene la organizzazione nazionale del partito che è fatto di Federazioni e cioè se intesa ci dovrebbe essere con i mastelliani, questa avverrebbe al di sopra ed al di là del consenso e della volontà della Federazione sannita che continuerebbe a rimanere ostile a Mastella ed al mastellismo.
Almeno così ci è parso di capire, oggi.
Anche qui rifugio di pregio per il Pd sannita in una condizione che permette di prendersi i voti di Mastella sul candidato del Centrosinistra con la eventuale elezione dello stesso, senza dare.
Cacciano ha risposto, con la sua abilità riconosciuta di politico che sa dribblare le domande a cui non è semplice dare seguito, cavandosela, lo diciamo noi, con un atteggiamento da son mi ma non son mi, battuta cinematografica di Jerry Calà.
Partendo dall'inizio della conferenza Stampa diciamo che il segretario provinciale del partito ha dunque esordito affernando questa unità d'intenti con la Federazione Irpina per proporre pochi punti irrinunciabili da inserire nel programma del candidato per il Centrosinistra alla guida della Regione Campania nel quinquennio 2025-2030.
Poi rispondendo alla prima nostra considerazione, ha detto che sull'esito del ricorso alla Corte Costituzionale non avevano mai avuto dubbi. Piuttosto si temeva che il Governo non avesse adito la Corte Costituzionale cosa che invece poi ha fatto.
Il Centrosinistra in Campania, anche senza la candidatura di De Luca, ha un'ampia maggioranza che va concretizzta in un programma ed in un'alleanza.
Ed infatti, prima dei nomi, bisogna lavorare sul programma di mandato.
Il Centrosinistra, per quanto attiene alle alleanze, vedrà protagonisti i leader nazionali ma se ci sono poi anche delle aggiunte da parte di movimenti locali, ben vengano, ha detto Cacciano.
Ma sono scelte che non dipendono dalla Federazione di Benevento.
Sul territorio la vicenda è distinta e siamo su piani e posizioni diverse.
Ricordo, ha ancora detto Cacciano rispondendo alla nostra domanda, quando nel 2020 Mastella siglò l'accordo con De Luca, a Benevento non cambiò l'atteggiamento del Pd nei confronti del sindaco del capoluogo e comunque ci tengo a dire che Mastella non rientra nei miei 150 pensieri giornalieri.
Qui a Cacciano abbiamo però anche ricordato che quello era il periodo in cui il Partito Democratico sannita sparava a palle incatenate contro De Luca e quindi era tutto omogeneamente comprensibile: Contro De Luca, contro Mastella.
Poi però ad un trattò scoppiò l'amore tra i sanniti ed il salernitano ma oramai era tardi per cambiare le cose con Mastella e così sono rimaste fino ad ora.
Riguardo le intese con i cugini irpini, ha ripreso Cacciano, abbiamo deciso di transitare lungo un percorso comune che ci accompagnerà fino alle elezioni che si dovranno tenere entro il prossimo 20 novembre.
Sarà un lavoro programmatico affidato agli staff delle nostre Federazioni.
Abbiamo cioè deciso di fare qualcosa di diverso e di più qualificante.
Il presupposto è che Benevento ed Avellino insieme rappresentano 650mila abitanti, un po' come il salernitano. Abbiamo poca popolazione ma un'ampia estensione territorile e questo ci complica tutto e ci porta ad avere grandi difficoltà.
Anche nelle dimensioni dei nostri Comuni di taglia piccola e piccolissima, siamo simili tra Sannio ed Irpinia.
Da qui l'idea di mettersi insieme con una proposta che licenzieremo a metà maggio.
La parola è quindi passata al segretario Pizza che ha sottolineato la sintonia totale su questa idea che peraltro è frutto di un pensiero condiviso.
L'intuito di questa unione tra cugini è stata però di Cacciano, ha detto Pizza.
Noi siamo i più interni delle aree interne della Campania.
C'è tanto da recriminare, ha proseguito il segretario irpino, rispetto alla scarsa attenzione che hanno ricevuto i nostri territori in questi anni, ma siamo fiduciosi e guardiamo avanti.
C'è però la necessità urgente di intervenire. Bisogna subito lavorare sulle infrastrutture e sulla copertura della rete internet ovunque.
In realtà è suonata la campanella dell'ultimo giro.
La parola è quindi andata ad Adriana Guerriero (nella foto di apertura è a sinistra ed al centro è Giovanni Cacciano), vice coordinatrice del Pd irpino, la quale si è detta fiduciosa del fatto che da questo comune tavolo uscirà un lavoro utile.
Noi giovani che abbiamo deciso di non abbandonare le nostre terre, restiamo sul territorio ma con grandi difficoltà e se lo facciamo è perché abbiamo ancora una speranza da coltivare.
Cacciano ha chiuso dando risposte alle nostre argomentazioni non nascondendo il fatto che la decisione della Corte Costituzionale ci ha risolto un problema, ha detto, non consentendo la ulteriore candidatura di De Luca osteggiata dal Pd nazionale.
E tuttavia il mio è un giudizio più che positivo sul decennio di governo deluchiano della Regione Campania
E' stato fatto un grande lavoro ma con lacune ed attenzioni a fasi alterne rispetto alle aree interne.
Ora tutto questo deve cambiare perché tutti devono convincersi che le nostre province sono al Pronto Soccorso e con un infarto in atto.
Riguardo Mastella non è detto che corra con il Centrosinistra.
Egli stesso ha detto che la eventuale candidatura di Matteo Piantedosi, il ministro dell'Interno, lo metterebbe nelle condizioni di propendere verso l'antica amicizia lì dove non valgono le collocazioni ideali.
Staremo a vedere e comunque poi, ha concluso Cacciano, il consenso ad ogni lista lo danno gli elettori.
Mi auguro, come sono certo, che il Centrosinistra vincerà nuovamente anche perché questa Destra campana è addirittura peggiore di quella nazionale.
Questa la composizione dei sei tavoli tematici
Agricoltura, Ambiente e Territorio, coordinato da Pio Canu e Giovanni De Feo
Welfare e Politiche del Lavoro, coordinato da Moreno Carosella e Nino Sanfilippo
Cultura ed Istruzione, coordinato da Norma Fortuna Pedicini e Leonardo Festa
Politiche Economiche, Infrastrutture e Trasporti, coordinato da Vito Fusco e Fabio Galetta
Salute e Politiche Sociali, coordinato da Nunzia Spinelli e Anna Marro
Politiche di Genere e Politiche Giovanili, coordinato da Mafalda Cocozza e Claudio Petrozzelli
comunicato n.170223
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