Nel silenzio generale per una sua eventuale difesa, mentre tutti lo attaccavano da piu' parti, solo io ho dato la giusta angolazione alla vicenda
Il tutto, e Mastella lo ha ribadito, anche se in tante occasioni, siamo stati su posizioni diametralmente opposte. Mi piacerebbe pero' chiudere i miei giorni con una "goliardata" di quelle degli anni passati, commenta Peppino De Lorenzo
Redazione
Caro direttore, ci scrive Peppino De Lorenzo (foto) vorrai, di certo, perdonarmi se approfitto, fors'anche troppo, della sua disponibilità, ma "Gazzetta di Benevento", avendo io sempre avuto, fin da ragazzo, una inclinazione particolare per la carta stampata, fa farte della mia esistenza, nella sera della vita.
Poco fa, ho avuto l'opportunità di ascoltare la conferenza stampa che il sindaco di Benevento, dopo la trasmissione de "Le Iene", andata in onda ieri sera, ha tenuto a Palazzo Mosti, in relazione al presunto abuso su dei cuccioli da parte di un giovane della città.
Senza, è ovvio, entrare nelle argomentazioni sulle quali Mastella ha polarizzato il suo interesse, lo stesso ha, tra l'altro, testualmente precisato, che, in città, nel silenzio generale per una sua eventuale difesa, mentre tutti lo attaccavano da più parti, solo io, attraverso "Gazzetta", ho inquadrato la situazione da quella che era la giusta angolazione.
Il tutto, e Mastella lo ha ribadito, anche se, in tante occasioni, siamo stati su posizioni diametralmente opposte.
Ciò dimostra, e di questo sono grato a te, direttore, per la piena libertà che mi concedi, che l'onestà intellettuale dovrebbe essere, malgrado i tempi in cui siamo costretti a vivere, dote preclara di ogni professionista che si rispetti.
Oggi che sono lontano dalla politica e lascio a mio figlio ogni scelta che ritenga giusta ed opportuna, Mastella mi deve permettere una precisazione schietta e sincera.
Non è vero, come lui sostiene, che le nostre vedute, nel corso degli anni, siano state opposte.
Nel tempo in cui ho fatto parte della sua compagine politica, gli sono stato vicino con tutto il cuore, forse, mi sia concesso, pochi lo hanno voluto bene, come ho fatto io.
Non gli ho mai chiesto nulla ed alcun incarico, lo posso affermare a gran voce, è stato concesso alla mia famiglia.
Ho sempre ripetuto che serbo nel cuore le lunghe ed interminabili cene insieme che, come molti ricorderanno, io definivo le "nostre goliardate".
Anche se, talvolta, almeno in gioventù, sono stato facile all'ira, non ho mai serbato rancore per nessuno facendo sempre il medico dalle mani pulite.
Con questa certezza, lascerò la scena del mondo.
Mastella, impegnato in tante attività, e questo fu il suo errore, non pose un freno alle cattiverie di alcuni dei suoi sodali. Questo fu il suo involontario torto.
Quelle cattiverie hanno lasciato un impronta indelebile in me e mi accompagneranno finchè la mia vita duri.
Non conosco cosa sia l'odio od il rancore.
Io e lui abbiamo quasi la stessa età e ci avviamo, purtroppo, alla fine.
Prima di chiudere i miei giorni, vorrei ripetere un'ultima goliardata. Sarà la mia cura a tante sofferenze.
Lui è cattolico convinto, io no, anche se mi ritengo più cristiano di quanti lo sono solo di nome.
Direttore carissimo, scusami, sempre. Era doverosa questa mia precisazione.
comunicato n.170158
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