La Cina si e' opposta alla svendita dei porti del Canale di Panama e ha imposto, in egual misura, dazi sulle merci Usa
Una contrapposizione muscolare molto pericolosa. Un grande passo verso il superamento della terza guerra mondiale a pezzi, denunciata da Papa Francesco, per una nuova guerra mondiale vera e propria, commenta Piero Mancini
Redazione
Dazi Usa, disperato azzardo di un declinante Impero in crisi.
E' questo il titolo della nota di riflessioni inviataci da Piero Mancini (foto).
"L'Impero romano - scrive - ebbe la sua massima espansione territoriale nell'anno 117 d.C. sotto Traiano.
Il declino iniziò perché era diventato troppo costoso mantenere l'enorme estensione e, pur avendo il migliore esercito, difficile organizzare militarmente la difesa di tutti i confini.
Del resto, storicamente, alcun impero è durato per sempre, anche quello su cui non tramontava mai il sole, infine crollò.
Dopo la caduta del Muro di Berlino la globalizzazione neoliberista ha vinto imponendo la grande finanza speculativa come nuova forma organizzativa dell'imperialismo politico-economico.
Da giorni i media concentrano tutta l'attenzione sulla guerra dei dazi scatenata da Trump, che politicamente incidono molto negativamente sugli Usa: Mai sono stati tanto isolati sullo scacchiere internazionale.
L'impero Usa è in forte crisi, tante sono le crepe ben nascoste da apparati di propaganda potentissimi e diffusi.
La Cina e l'Arabia Saudita, per ragioni non solo politiche, da tempo non comprano più parte del debito pubblico statunitense, vicino ai 40mila miliardi di dollari.
Una cifra colossale che i dazi nemmeno scalfiranno. La Cina e l'Arabia Saudita sono creditori di una buona percentuale di questo enorme debito pubblico.
Trump ha la possibilità di onorare questo debito?
Se ciò non fosse possibile, cosa accadrà?
Intanto, mentre le èlite politiche e economiche in Europa sono schiantate per lo choc provocato dai dazi, i cinesi iniziano a mostrare i muscoli, anche dal punto di vista della diretta contrapposizione militare e non solo economica, che da anni li vede primeggiare.
Alla fine della mia ultima riflessione, pubblicata dal suo giornale, ho dato la notizia, poco pubblicata a livello nazionale, che una società cinese era stata costretta, per le pesanti pressioni politiche esercitate da Trump, a svendere i porti che sorgono all'inizio e alla fine del Canale di Panama.
Il nuovo padrone era il fondo finanziario Usa BlackRock, molto gradito a Trump che si complimentò.
Una notizia che bisogna aggiornare perché gli sviluppi, parimenti nascosti dai media nazionali, sono ancora più importanti.
Ciò che è avvenuto è di una portata enorme, per questo il silenzio dei media è incomprensibile nella sua gravità.
Il governo cinese è intervenuto con una dura decisione, che ha molto sorpreso tutti gli analisti, imponendo alla società di non firmare, il 2 aprile, il contratto di cessione.
Quindi, il fondo finanziario BlackRock non ha potuto acquistare i porti del Canale di Panama e Trump, alle prese con i dazi, non ha espresso il suo pensiero sulla gravità di quanto accaduto.
I cinesi hanno accompagnato questa muscolare contrapposizione con un comunicato con cui hanno dichiarato di essere pronti e in grado a sostenere il confronto con gli Usa anche militarmente.
Altro che dazi, si rischia la guerra mondiale!
Perché una notizia tanto importante è stata censurata?
Pochi giorni dopo la pubblicazione del comunicato, per farsi meglio capire, l'esercito cinese ha organizzato la più grande esercitazione della sua storia.
Manovre imponenti, dal grande significato politico, sempre ignorate dai nostri media.
Da tempo, dall'inizio della guerra in Ucraina, i media italiani, più realisti del re, si distinguono per una diffusa disinformazione venata di ridicola propaganda.
Mentre negli Usa il New York Times ha pubblicato una lunghissima e articolata inchiesta, a firma Adam Entous, dal titolo: "La partnership: La storia segreta della guerra in Ucraina", con cui si mette in rilievo che la guerra è stata preparata e gestita dall'esercito Usa, completamente dentro la filiera di comando militare sul campo, che aveva l'obiettivo di far cadere Putin e smembrare la Federazione Russa.
Obiettivo non raggiunto. Una nuova dura sconfitta militare e politica che pesa anche sulle decisioni odierne di Trump.
Dopo la fuga dell'esercito americano dall’Afghanistan, il nuovo fallimento dimostra, agli occhi dei cinesi, la decadenza della forza imperiale Usa, diventati una tigre di carta.
Per questo la Cina si è opposta alla svendita dei porti del Canale di Panama e ha imposto, in egual misura, dazi sulle merci Usa.
Una contrapposizione muscolare molto pericolosa.
Un grande passo verso il superamento della terza guerra mondiale a pezzi, denunciata da Papa Francesco, per una nuova guerra mondiale vera e propria.
Sempre pià vicina".
comunicato n.170041
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