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Benevento, 05-04-2025 11:29 ____
Sono passati due mesi ed oltre dal documentato articolo di "Gazzetta di Benevento" sul triste abbandono in cui era ridotto lo storico Hotel Taburno
Non e' cambiato nulla. La devastazione e la vandalizzazione degli ambienti ristrutturati e' ovunque. Una modifica in verita' e' stata fatta solo al cancello d'ingresso che oggi non e' aperto ma chiuso con un po' di... nastro adesivo! C'e' di che vergognarsi per questa inspiegabile mancanza di tutela di un bene pubblico che e' costato altri soldi dei contribuenti
di Roberto Costanzo
  

Sono passati due mesi ed oltre dal documentato articolo di "Gazzetta di Benevento" sul triste abbandono in cui era ridotto lo storico Hotel Taburno.
Non solo abbandono ma anche dispettosi atti devastanti, quasi una specie di insulto. E perché e verso chi...?
Eppure si tratta di uno storico edificio di pubblica proprietà, che fu solennemente inaugurato nel 1956 ad iniziativa del Ministero di Agricoltura e Foreste, all’epoca dei vari piani di intervento per la riforestazione e lo sviluppo della montagna.
Nel corso degli anni '60 nell'area del Taburno, proprio per merito di quella attraente struttura alberghiera, sorsero numerosi villini per vacanze.
Negli anni '70 e '80, ad opera della Regione, venne effettuata una interessante ristrutturazione per aumentare e migliorare l'accoglienza.
Purtroppo, verso la fine del secolo scorso il turismo sul Taburno entrò in crisi, quasi inspiegabilmente e la prima struttura ad essere svantaggiata fu proprio lo storico hotel, che per oltre un decennio sarebbe rimasto inutilizzato.
Però nella seconda decade del nuovo secolo si riaccesero i riflettori sulla quella struttura, ormai non più di competenza statale ma regionale.
Difatti fu appunto la Comunità Montana del Taburno ad ottenere l'inserimento della ripresa di quell'impianto turistico alberghiero nei programmi di sviluppo regionale finanziati dalla Unione Europea.
Fu approvato il progetto del terzo intervento pubblico per lo sviluppo del turismo sul monte Taburno, progetto di notevole valore, finanziato con circa quattro milioni di euro, per realizzare una totale ricostruzione di quell'hotel con moderne strutture di servizio, oltre a pregevoli mobili e attrezzature varie.
Tutto pronto per una nuova era turistica e socio-culturale di quell’area, ma non si è mai saputo però come e quando fu collaudata, né se fu mai inaugurata.
Certo è soltanto il fatto che negli ultimi cinque-sei anni quasi nessuno se ne è preso cura, come se si trattasse di un edificio costruito abusivamente.
Da chi e perché?
Forse perché nessun soggetto pubblico o privato ne rivendicava la gestione, quel luogo era diventato uno spazio esposto ai peggiori usi ed abusi.
Ne avemmo una triste constatazione circa tre mesi fa quando in un paesaggio piacevolmente innevato, dovemmo prendere atto di quello scempio in cui era ridotto il famoso Hotel Taburno.
"Gazzetta di Benevento" ebbe il coraggio di pubblicare alcune foto del tragico e triste stato in cui versava quello storico impianto: Nessuna sicurezza protettiva, cancelli divelti, spazio antistante l'edificio occupato da sedie e mobiletti sottratti alle stanze dell'hotel; finestre e porte d’ingresso dello stabile sfondate; spazi interni dissestati e coperti da mobili e arredi sfregiati.
Un vero disastro.
Questa era la scena di tre mesi fa.
Siamo ritornati in quel posto nei giorni scorsi (nelle foto) con la speranza di trovare una diversa situazione ed in effetti qualcosa di diverso l’abbiamo trovato, non solo la mancanza di neve...
Qualcosa, soltanto qualcosa, era stata rimossa, quindi qualcuno si è sentito spinto ad intervenire.
Difatti il cancello esterno è chiuso ma non con lucchetto bensì con un piccolo nastro adesivo... di facilissima rimozione.
Lo spazio antistante l'edificio quasi lo stesso, in verità qualche sedia abbandonata in meno.
La porta d'ingresso all'albergo è chiusa, ma anch'essa non a chiave e quindi di facile  apertura.
Ma il fatto più grave è che la condizione dei locali interni è la stessa di tre mesi fa: Un indescrivibile disordine con tanti resti di mobili semidistrutti ed attrezzi vari disseminati a terra.
A questo punto, per farci un minimo di consolazione siamo usciti fuori dal recinto dell'albergo, ed abbiamo potuto stendere lo sguardo lungo quell’immensa distesa di bosco di faggi e di altro.
Bello, ordinato, ben tenuto; un vero capolavoro della natura, un ricco patrimonio che per fortuna ha trovato qualcuno che sa esercitarvi la professione e la passione di operatore forestale.
Quindi, sul Taburno almeno la foresta è curata. Sempre bella e attraente".

  

comunicato n.170034




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