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Benevento, 01-04-2025 14:52 ____
Benevento ha risolto il problema dell'approvvigionamento dell'acqua necessaria alla vita quotidiana ma ad ogni riparazione sulle condotte e' crisi
Dovremmo essere messi in grado di poter definire l'altra grande problematica che e' quella dell'accumulo. Se ci fossero serbatoi capienti potremmo resistere anche 40 o 72 ore e non avvertire affatto l'emergenza scaturita da lavori irrinunciabili. Il presidente Russo e l'amministratore Rubbo di Gesesa parlano delle criticita' del sistema acquedottistico cittadino
Nostro servizio
  

Il presidente Domenico Russo e l'amministratore delegato di Gesesa, Salvatore Rubbo (entrambi nella foto di apertura) hanno voluto nuovamente convocare la Stampa affinché alla cittadinanza giungesse la informazione giusta riguardo la interruzione del servizio idrico previsto per giovedì e venerdì prossimi.
Abbiamo già subito una tale, simile, disposizione giuntaci dalla Regione Campania che gestisce l'Acquedotto Campano e la parte della linea denominata Curti-Benevento e dunque dovrebbero essere note le strade che con la interruzione della condotta del Torano-Biferno resteranno senz'acqua, ma evidentemente non è così visto che ancora la gente chiede: Ma casa mia resterà anch'essa senz'acqua?
Ed allora, ha detto il presidente Russo, la Stampa ci è utile per confermare con maggiore chiarezza le comunicazioni già date.
Venerdì scorso abbiamo comunicato le interruzioni alle utenze sensibili e sabato alla intera città ma continuano le domande da parte dei cittadini, ha detto ancora il presidente, da qui la conferenza stampa in luogo del solo comunicato.
La parte tecnica è stata spiegata dall'amministratore delegato Salvatore Rubbo il quale ha ricordato che l'analogo stop dello scorso anno era legato alla soluzione delle interferenze della condotta con il passaggio della linea ferroviaria ad alta velocità. In pratica furono usati pezzi speciali provvisori.
La condotta è a 64 atmosfere, Pn64 in gergo tecnico, ma si usarono pezzi di una ridotta pressione, i Pn40 perché non erano disponibili quelli più grandi.
Oggi che essi sono giunti al cantiere bisogna sostituirli con quelli più piccolini immessi lo scorso anno (nella seconda foto in basso i punti di intervento sulla condotta principale).
Per fare questo da giovedì 3 aprile prossimo, alle 16.00, sarà interrotta la fornitura dell'acqua poco prima di Ponte e così sia a Torrepalazzo in territorio di Torrecuso che a Benevento, nella zona alta e buona parte delle contrade, ci sarà lo stop alla fornitura fino alle 22.00 di venerdì. Ovviamente se dovessero terminare prima, ha detto Rubbo ne saremo felici. I nostri operatori sono stati allertati a partire dalle 17.00 sempre di venerdì.
L'amministratore ha anche sottolineato che non è improbabile, alla ripresa della erogazione, il fenomeno delle torbidità e ci potrebbe anche essere l'intasamento dei filtri.
Per l'emergenza sono state prenotate 4 autobotti fisse e 2 itineranti.
Queste ultime due stazioneranno a Torrepalazzo ed alla Rotonda dei Pentri e poi al campo sportivo del Perrillo.
A Ponte ci saranno 2 autobotti, nella zona Stazione e Campo Sportivo, anche perché venerdì è previsto il mercato settimanale.
Nel capoluogo metà della città sarà senz'acqua.
L'ordinanza del sindaco prevede la chiusura di tutte le scuole di Benevento ma non tutte si trovano in zone non servite dall'acqua.
Oramai si dovrebbero ben conoscere le aree servite dall'Acquedotto del Torano Biferno e quali no. Ma evidentemente non è ancora così, ha concluso Rubbo.
Russo, intervenendo nuovamente, ha voluto precisare che queste interruzioni sono dovute a lavori posti in essere dalle Ferrovie dello Stato e dal Consorzio delle imprese che gestisce i lavori.
Lo scorso anno l'interruzione è stata di 48 ore, stavolta sarà di 30 ore.
Le domande da parte degli utenti sono le stesse dello scorso anno forse dovute anche all'ansia rispetto all'evento.
Quando l'acqua ritornerà nelle condotte, ha proseguito Russo, Gesesa sarà sul territorio per fare in modo che tutto si svolga nel migliore dei modi.
Da quando sarà riaperto il serbatoio dei Gesuiti (alla Pacevecchia) l'acqua arriverà nelle prime case dopo una ventina di minuti mentre nella zona di piazza Risorgimento, ad esempio, giungerà dopo 3 o 4 ore.
Il quartiere Capodimonte viene rifornito in linea non avendo serbatoio e quindi l'acqua dovrebbe arrivare prima.
Attenzione, ha detto Russo, l'operazione della fornitura dai campi pozzi di Solopaca e San Salvatore Telesino è importante ma ci fornirà l'acqua quando questa non è disponibile nella sua totalità dalle fonti.
In totale supereremo i 230/240 metri cubi al secondo di cui abbiamo bisogno ma questo non ci preserva dalle riparazioni a farsi per una rottura della condotta o come in questo caso per la sostituzione di pezzi speciali, ha concluso il presidente.
A questo punto è stata data la parola ai giornalisti e noi abbiamo fatto due domande una ciascuna a Russo ed a Rubbo.
A Russo abbiamo chiesto se abbia avuto sentore che il suo intervento di persuasione abbia avuto effetto nei confronti della Regione affinché si potenziassero le squadre di intervento per modo da diminuire le ore di assenza dell'acqua nelle condotte.
Anche il sindaco, con me, ha detto Russo è intervenuto. Parliamo del coinvolgimento di circa 50mila cittadini in questa emergenza idrica.
La Regione ha evidentemente prestato attenzione alle nostre sollecitazioni e siamo quindi ad una interruzione più breve e ci auguriamo che essa resti nelle 30 ore programmate.
Mi auguro che non ci siano lamentele, ha detto infine scherzando Russo, ancche se, alla fine, riapriremo cinque ore prima le condotte...
A Rubbo abbiamo invece chiesto se è possibile risolvere ora un'altra grande nostra fragilità nel settore acquedottistico e cioè l'accumulo dell'acqua da distribuire.
L'approvvigionamento sembra essere oramai assicurato, abbiamo detto.
Tra i campi pozzi di Solopaca e San Salvatore Telesino con il Torano Biferno, non dovremmo avere più estati con chiusure notturne ma continuiamo a pagare lo scotto di interruzioni dovute a riparazioni, piccole o grandi che siano. Questo perché non abbiamo la capacità di accumulo di acqua.
Facendo un esempio ed esagerando sui numeri, giusto per capirci, se al posto di avere ai Gesuiti un serbatoio con capacità di 100 metri cubi (numero di fantasia ovviamente) ne avessimo uno con capacità di 10mila metri cubi potremmo stare tranquilli anche quando ci dovessero essere intrerruzioni sulla condotta di fornitura.
Abbiamo ancora un intero quartiere, quello di Capodimonte, circa 5mila abitanti, che non ha un serbatoio...
Rubbo ci ha confermato che le nostre osservazioni sono corrette anche perché ci saranno ancora altre interruzioni per cambiare i pezzi speciali e ci saranno altri stop alla erogazione.
Non sappiamo ancora quando, ma ci saranno.
E' vero, ci ha detto Rubbo, rifornire d'acqua un quartiere senza l'ausilio di un serbatoio non è una buona pratica anche ai fini della sicurezza.
Anche le contrade cittadine hanno le stesse problematiche.
E' così, ha proseguito Rubbo, Benevento ha scarsa capacità di accumulo. Cambierebbe tutto se avessimo serbatoi adeguati anche se non bisogna dimenticare che l'acqua non può stazionare nei serbatoi per oltre 3 giorni e dunque 72 ore perché diverrebbe non più utilizzabile per uso umano.
Ma qui per le riparazioni parliamo di 30 ore, anche di 48, e dunque ce la faremmo ma occorrerebbero investimenti importanti di cui Gesesa non può disporre.
Negli esercizi progettuali che avevamo preparato, queste ipotesi c'erano ma non sono stati finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) non perché non fossero validi ma in quanto prodotti da un soggetto che non possedeva il requisito di essere gestore del Servizio Idrico Integrato, ha concluso Rubbo.

 

comunicato n.169954




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