Luigi Barone annuncia un'azione severa sulla vicenda della emergenza idrica. Una class action per chiedere al gestore il risarcimento dei danni
Luigi Bocchino attacca l'Amministrazione Mastella. Anche nel 2007 avemmo una crisi idrica che lascio' il capoluogo per 5 giorni senz'acqua ma la sensibilita' istituzionale nell'affrontare la grave problematica, con Fausto Pepe sindaco, fu completamente diversa. Oggi abbiamo un arrogante padrone delle ferriere...
Nostro servizio
Luigi Barone, dirigente della Lega Salvini Premier, ha tenuto stamane una conferenza Stampa per denunciare l'inefficienza e l'inefficacia dell'azione amministrrativa posta in essere dalla Regione Campania e dal suo ex leader (di Barone) Vincenzo De Luca, sostenuto dal sindaco del capoluogo sannita, Clemente Mastella che si sta alle promesse regionali che da anni, a sua volta, rigira la problematica sulla gente amministrata senza che il problema si risolva.
Ci riferiamo alla angosciante e preoccupante vicenda della fornitura idrica nelle case del capoluogo.
Promesse fantasiose, come quella dell'approvvigionamento dai pozzi di San Salvatore Telesino e poi di recente da quelli di Solopaca, fanno capire, come appare ovvio a chiunque ragioni con la testa e non con l'appartenenza alla coalizione politica che tiene in piedi il presidente della Regione Campania, con l'originario assenso di Mastella che oggi oggettivamente è ininfluente se si considera che i due consiglieri regionali eletti lo hanno abbandonato entrambi, fanno capire cioè che i tempi sono lunghi.
Se si cominciasse oggi, forse potremo parlarne, per qualche risultato, per l'anno prossimo o addirittura quello successivo.
Questi sono i fatti. Il resto sono chiacchiere.
Luigi Barone al Tavolo ha avuto con sé il segretario provinciale del suo partito, Luigi Bocchino ed i sindaci Mauro De Ieso, di Pago Veiano e di Montefredane, in Irpinia, Ciro Aquino, un paese, ha detto Barone introducendo l'argomento, che pur avendo le fonti di acqua, ne resta senza e così tutta l'Irpinia ed anche il Sannio.
Non c'è alcun dubbio, ha proseguito l'esponente leghista, che la responsabilità di tutto ciò sia in capo alla Regione Campania presieduta da De Luca.
In tutto questo stato emergenziale, con 300milioni di euro da dedicare al servizio idrico, De Luca che fa? Ad agosto vara un nuovo carrozzone che servirà ad alimentare nuovi ed importanti stipendi.
Nasce una società mista pubblico-privata ma di cui non se ne comprendono le competenze.
Solo i costi, è certo, che saranno caricati sulle bollette degli utenti campani.
Ed allora, in presenza di tutto ciò, ha annunciato Barone, non ci resta che proporre una class action (un termine giuridico di origine anglosassone (common low) che serve ad indicare un'azione comune posta in essere da cittadini che si sentono lesi nei loro diritti di consumatori e quindi chiedono che la controparte li indennizzi. Questa azione giudiziaria è stata prevista anche in Italia dal Codice del Consumo. Un solo atto a tutela di tanti.
Chiederemo il risarcimento dei danni subiti, ha proseguito Barone, danni patiti sia dalle famiglie che dalle imprese.
In questi casi si dice sempre che la colpa sia di tutti, ma non è così.
Qui ci sono precise responsabilità che vanno evidenziate.
La verità è che al di là delle chiacchiere, l'acqua non esce dai rubinetti delle case.
Alle società di gestione chiederemo di pagare i danni.
Nel frattempo stiamo interloquendo con il Governo per verificare ciò che si può ancora fare.
A fine luglio è stato approvato il Piano Strategico e delle 19 opere proposte dall'Ente Idrico Campano e dall'Autorità di Bacio, titolati a farlo, ben 16 riguardano i territori di Salerno, Caserta e Napoli.
E Barone le elencate tutte, una rabbia ascoltarle. Nulla per quanto riguarda il nostro Sannio.
Noi parliamo ancora dei pozzi di San Salvatore Telesino che erano pronti da due anni ma poi ci si è accorti che mancavano le condotte di collegamento con la camera di manovra.
Perché sono passati invano ben 2 anni?
Per quanto riguarda quelli dell'Asi (di cui Barone è stato presidente fino alla candidatura alle elezioni europee con la Lega ndr) abbiamo prodotto richieste ufficiali alla Regione Campania chiedendo un contributo per l'attivazione ma senza riscontro.
Insomma, noi pretendiamo più attenzione per questa grave problematica e meno chiacchiere, ha concluso Barone.
La parola è quindi passata a Luigi Bocchino il quale ha esordito dicendo che il sindaco Mastella converrà che la crisi idrica non è colpa dell'Autonomia Differenziata.
Una crisi grave, quella che stiamo attraversando, ben peggiore di quelle del 2007 che lasciò la città senz'acqua per 5 giorni.
L'Amministrazione comunale era quella di Fausto Pepe, all'epoca mastelliano, ma si agì con una sensibilità istituzionale completamente diversa.
Ci fu un Consiglio comunale aperto anche con i rappresentanti di Gesesa ed assieme ai componenti dell'opposizione ci si sforzò di trovare una via comune.
Oggi ci troviamo di fonte ad un arrogante, il padrone delle ferriere (Mastella ndr), che ha instaurato la sceneggiata in Consiglio riducendo il tutto ad una crisi generale e perciò irrisolvibile.
Poi, detto questo, ha fatto le valigie ed è andato in vacanza.
Ieri il vice del vice di Bonabitacola, ha parlato nuovamente della ipotesi di attingere acqua dai due pozzi di Solopaca.
E' dall'ottobre del 2017 che Mastella e compagni parlano di questa leggenda.
Cosa hanno fatto lui è la Regione Campania in questi ultimi 7 anni?
A Benevento abbiamo la peggiore percentuale di perdita d'acqua nelle condotte ed abbiamo una impiantistica oramai obsoleta, ha proseguito Bocchino.
L'amministratore delegato di Gesesa, Salvatore Rubbo, ha parlato di una crisi idrica importantissima.
Ma quali investimenti sono stati fatti dal 2016, anno di elezione di Mastella a sindaco della città, ai nostri giorni?
Gesesa, anzi Acea, ha messo qualche lampadina dinanzi ai monumenti ed elargito qualche panettone a Natale ma non è andata oltre.
E Mastella ha gioito.
E il Comune stesso che ha fatto per le perdite sulle condotte che peraltro sono di sua proprietà?
A Capodimonte un intero quartire è sempre senza serbatoio di accumulo e l'acqua nelle case viene distribuita provenendo direttamente dalle condotte. Un modo di fare tecnicamente sbagliato.
Questa, ha proseguito Bocchino, è un'Amministrazione di incapaci mentre la prospettiva politica nella gestione dell'acqua è cosa seria.
Oggi abbiamo l'acqua del Biferno che potremmo definire di serie A; quella dei pozzi di serie B e per il futuro De Luca ha previsto, con la compiacenza di Mastella, che ci arriverà, forse, l'acqua pessima della Diga di Campolattaro.
Ora si parla anche dell'acqua di Solopaca, dura, piena di calcare, ma con quali condotte arriverebbe a Benevento? Nessuno lo dice e mi auguro non la vogliano portare con i secchi..
Le alternative, voglio dire al popolo sannita, si fanno anche partendo dalle urne e noi vogliamo essere alternaivi a questa classe dirigente regionale e locale, ha concluso Bocchino.
La parola è quindi passata al sindaco Aquino il quale si è fatto portavoce di sindaci di una provincia che vive il dramma della mancanza di acqua pur dandone al Sannio ed alla Puglia.
Ben 56 sindaci irpini hanno dapprima approvato il bilancio dell'Alto Calore con 200 milioni di passivo ed hanno eletto amministratori indicati dai potentati politici.
Ci troviamio di fronte ad un paradosso tutto avellinese ed a noi non tocca che decidere da che parte stare di questa commedia.
Dobbiamo, ritengo, invertire la rotta ed essere coerenti e chiedere un incontro con il ministro Salvini.
Ora i 56, in modo schizofrenico, chiedono il commissariamento dell'Alto Calore...
Sta di fatto che non è possibile che nelle case il servizio venga interrotto alle ore 22.00 e ripreso alle 8.00 del mattino e questo soprattutto in una zona industriale come Montefredane dove i lavoratori delle fabbriche hanno bisogno la sera di farsi una doccia ed al mattino di lavarsi la faccia.
E dunque la class action altro non è se non giustizia sociale.
Ultimo a prendere la parola è stato Mauro De Ieso che ha esordito dicendo: Benvenuti nel mondo della sofferenza.
Da noi l'acqua manca da una vita.
Il tema è ovviamente rilevante ma qui ci sono scelte politiche di vertice che vanno ridefinite.
A Pago Veiano, a Pesco Sannita, a Reino, a Pietrelcina, a San Giorghio la Molara, la gente se la prende con gli inermi amministratori comunali.
La città è oramai coinvolta come la provincia e la dicotomia non c'è più. Questo deve servire a farci comprendere che è questa una battaglia che non si combatte da soli.
Concluse le relazioni, nello spazio dedicato alla Stampa, abbiamo evidenziato due cose.
La prima che i pozzi di Solopaca, se la zona è quella del Lago dei Selci, si trova in un campo dove la Cassa per il Mezzogiorno, negli anni Ottanta, cavò cinque pozzi, non tutti con la stessa capacità ovviamente.
Uno di questi, il più importante, venne affidato al Consorzio Cabib acquedotto che ancora oggi da esso trae l'acqua necessaria a rifornire l'Acquedotto del Taburno che alimenta tutte le utenze della Valle Vitulanese (Torrecuso, Vitulano, Campoli Monte Taburno, Foglianise, Paupisi, Castelpoto e Tocco Caudio).
Altri due pozzi, non utilizzati, vennero affidati all'Alto Calore. Ora si parla nuovamente dell'utilizzo di pozzi da questo campo.
E' stata fatta una analisi tecnica per verificare la consistenza delle sorgenti?
E' possibile che per fare bene (si parla addirittura di 100 litri al secondo da inviare su Benevento, con quali condotte poi qualcuno prima o poi lo dirà) si andrà ad emungere dalla stessa falda che oggi alimenta la Valle Vitulanese e far rimanere senz'acqua anche questa vasta area?
Ed ancora, parlando con alcuni sindaci ci è stato detto che i laghetti collinari, di cui siamo forti fautori, non possono essere finanziati perché non è prevista la lora realizzazione nei Bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Si può ancora fare qualcosa per modificare questo stato di cose?
Barone ci ha risposto confermando le sue preoccupazioni con le nostre a proposito dell'impiego dell'acqua di Solopaca e che per il Pnrr si farà una riunione ad hoc al Ministerio delle Infrastrutture per finanziare non solo le progettualità ma anche le opere.
comunicato n.165663
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