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Benevento, 19-03-2024 18:54 ____
Oggi che non sono piu' un ragazzo, e' soprattutto grazie a mio padre Carlo se mi considero una persona diversa... un uomo migliore!
Un dolce pensiero lo rivolgo oggi, festa del papa', ai nostri "vecchi", ovunque essi siano! scrive Beniamino Furno
Redazione
  

Ci scrive Beniamino Furno (nella foto a destra ed a sinistra è il papà Carlo), in occasione della Festa del Papà.
"Gentile direttore - si legge - nel giorno di San Giuseppe non posso che dedicare questa mia nota a tutti i papà di Benevento e provincia.
Un dolce pensiero lo rivolgo ai nostri "vecchi", ovunque essi siano!
Sono loro che ci hanno insegnato che in ogni momento della nostra vita, soprattutto in quelli più difficili, dobbiamo sempre dare una bella stretta a quella chiave che tutti noi abbiamo in testa, al centro della fronte: la chiave seria e civile!
A mio padre Carlo
Mio padre Carlo ha insegnato per una vita intera Educazione Tecnica alla scuola media Pascoli, qui a Benevento, ricoprendo per tanti anni anche il ruolo di vice-preside.
Moltissimi sono i suoi ex alunni, oggi papà, che lo ricordano con affetto... nonostante abbiano ricevuto qualche scappellotto.
Ma credetemi! Tante sono le sue virtù. Quello che più adoro di mio padre è il suo carattere.
Un giorno di parecchi anni fa eravamo seduti in cucina.
Lui avvertendo il mio stato d'inquietudine, mi disse: "Fai come me!"
Si alzò dalla sedia e si diresse verso la credenza da dove prese una bottiglia di vino bianco: "Questa è una falanghina speciale! La produciamo solo noi, qui nel Sannio. Ne berrai un mezzo bicchiere alla sera e dopo una settimana già ti sentirai meglio".
Che bel carattere ha mio padre Carlo! Sono sicuro che era così anche da giovane.
A me da giovane mi fumavano i coglioni!
Se qualcuno per strada mi provocava, io ci mettevo poco a tornare sui miei passi e dare una bella stretta a quella chiave che tutti noi abbiamo in fronte, solo un po’ più nascosta: la chiave pazza!
Per il mio carattere fumantino ho ingaggiato diverse battaglie.
Alcune di queste, lo riconosco, andavano combattute: in ballo c'era la dignità!
Quando per strada t’imbatti in persone che la pensano come il marchese del Grillo: "Perché io sono io e voi non siete un cazzo!"
Come fai, di fronte a tali soggetti, a far finta di niente? Per forza di cose deve insegnargli a stare al mondo… a campare!
Altre battaglie, invece, l'ho combattute solo per orgoglio e a nulla sono valse.
Una parte della mia vita è andata persa... sprecata!
Il prezzo da me pagato in tutte queste mie battaglie è stato altissimo e forse solo io ne avrei potuto sopportare l'onere.
Mi piace pensare, però, che almeno per quelle giuste a beneficiarne saranno le nuove generazioni.
Sì, perché quei signorotti arroganti in futuro ci penseranno due volte prima di far del male ai nostri ragazzi.
Nell'autunno della vita i piaceri risiedono nella mente e nelle emozioni, più che nei sensi.
Oggi che non sono più un ragazzo, è soprattutto grazie a mio padre Carlo se mi considero una persona diversa... un uomo migliore!
Quando qualcuno mi provoca, io vado dritto per la mia strada e non mi curo più di loro.
Un tempo mi sarei voltato indietro, mentre oggi: Menestrafotto!"

comunicato n.162966




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