Luigi Bocchino ed Alberto Mignone denunciano un ulteriore pasticcio nella fissazione delle date per la elezione del Consiglio provinciale
Tra la data di scadenza delle liste dei candidati e quella prevista per la votazione, deve decorrere il termine "libero" di 20 giorni, che il decreto presidenziale 154 del 31 ottobre scorso, ha ignorato
Redazione
Luigi Bocchino ed Alberto Mignone, rispettivamente coordinatore provinciale e segretario comunale di Benevento del partito politico Lega per Salvini Premier, avendone avuto contezza da resoconti della stampa locale, hanno invitato il prefetto, per quanto di competenza, ad assumere, con l'urgenza del caso, tutti i provvedimenti più idonei al fine della sospensione delle operazioni elettorali e della prevista votazione per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Benevento.
"Invero - spiegano - mentre con un primo decreto presidenziale del 31 ottobre scorso, recante il numero 154, veniva stabilito il termine dell'1 dicembre quale scadenza per la presentazione delle liste di candidati e del 20 dicembre per lo svolgimento della votazione, con secondo provvedimento, assunto nel pomeriggio di quest'oggi, attesa la errata previsione del termine dell'1 dicembre in luogo di quello corretto del 30 novembre per la scadenza delle presentazione delle liste, anomalia evidentemente percepita a seguito di pubblica denunzia a mezzo stampa apparsa nella mattinata odierna, la data delle votazioni, "in autotutela", è stata fatta slittare dal 20 al 21 dicembre prossimi.
Infatti, la riconosciuta erronea indicazione delle scadenze per operazioni elettorali e espressione del voto da parte della platea elettorale, ha indotto l'amministrazione provinciale ad intervenire mediante mera rettifica della data originariamente adottata invece di procedere all'annullamento delle operazioni elettorali e alla emanazione di nuovo decreto presidenziale che applicasse correttamente la norma vigente in materia, che prevede che tra la data di scadenza delle liste dei candidati e quella prevista per la votazione, deve decorrere il termine "libero" di 20 giorni, che il decreto presidenziale numero 154 del 31 ottobre scorso, ha ignorato".
comunicato n.160837
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