Calcio, Serie C: Il Benevento fa appieno il proprio dovere e con una rete di Improta espugna il campo di Messina
I sanniti tengono testa alla capolista Juve Stabia che fa il colpaccio a Taranto. Matteo Andreoletti: Ho scelto volutamente di mandare in campo all'inizio una squadra piu' conservativa per farli alzare cosi' loro hanno perso energie e nella ripresa siamo stati piu' aggressivi
di Luca Pietronigro
Arbitro: Emanuele Frascaro di Firenze Assistenti: Giovanni Dell'Orco di Policoro e Michele Decorato di Cosenza IV Uomo: Samuel Dania di Milano Rete: 51' Improta Ammoniti: Talia, Berra, Karic, El Kaouakibi, Agazzi (B) Espulso: 89' Ortisi (M) per doppia ammonizione Angoli: 5-6 Recupero: 0' pt; 4' st Note: Osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime dell'alluvione in Toscana.
Il Benevento Calcio fa in pieno il proprio dovere riuscendo ad espugnare lo Stadio "San Filippo-Franco Scoglio" di Messina grazie ad una rete di Improta.
Il problema è che anche la Juve Stabia ha fatto il suo andando a vincere a Taranto e per questo è riuscita a mantenere la vetta solitaria della classifica seguita proprio dalla Strega a due lunghezze e dall'Avellino, fermato in casa dalla Virtus Francavilla, a quattro.
Una gara, quella in terra siciliana da parte dei giallorossi, che ha confermato quanto già dimostrato nelle scorse partite, una certa solidità difensiva, con la porta che è rimasta inviolata anche per questa partita, un buon centrocampo dove, forse, si è riusciti a raggiungere la quadra anche sugli esterni con lo spostamento di Improta a destra e la presenza di Masciangelo a sinistra ed i soliti problemi in fase realizzativa.
Anche a Messina, la Strega ha creato tanto ma ha concretizzato poco.
L'ingresso di Alessandro Marotta, nella ripresa, che ha preso il posto di Alexis Ferrante di cui buona è stata comunque la prova avendo centrato anche una traversa, ha portato lo scompiglio nella retroguardia di casa propiziando il calcio d'angolo che, battuto da Ciano, ha trovato la testa di Improta per la rete del vantaggio.
Solo la bravura del 41enne portiere messinese, l'ex Avellino Ermanno Fumagalli, ha evitato che il bilancio fosse più pesante per la squadra di casa che ha chiuso l'incontro anche con un uomo in meno per via dell'espulsione di Ortisi per doppia ammonizione.
Venendo alla cronaca, Matteo Andreoletti si affida al 3-4-2-1 di ordinanza operando due cambi rispetto alla sfida vinta contro il Potenza con El Kaouakibi e Ciano che sono preferiti a Capellini e Bolsius.
Tale innesto produce un cambio nel terzetto davanti a Paleari con lo spostamento di Pastina al centro e Berra a sinistra.
A centrocampo, quindi, conferme sugli esterni per Improta e Masciangelo con Talia ed Agazzi a completare il reparto.
In avanti in appoggio alla punta Ferrante ci sono Ciano e Karic.
Nel Messina, Giacomo Modica si affida al 4-3-3 con Emmausso, Plescia e Cavallo in avanti. Solo panchina per l'ex Sassuolo e messinese di nascita Antonino Ragusa.
La prima emozione dell'incontro la regalano i padroni di casa al 16' con un traversone dalla destra di Lia con il pallone che viene raccolto da Cavallo il quale si gira e calcia con Paleari che è attento e blocca la sfera.
Al 23' Emmausso di testa fa da sponda per Scafetta la cui conclusione di esterno destro termina di poco sul fondo.
Il Benevento si fa vedere dalle parti di Fumagalli al 36' con un'azione insistita che si conclude con un cross di Ciano che viene bloccato senza problemi da Fumagalli.
Due minuti dopo ci prova Giunta per i padroni di casa con Paleari che blocca il pallone.
Prima della fine della frazione, al 40' la Strega ha una ghiotta occasione per passare in vantaggio con Ferrante che riceve il pallone da Improta, si gira e calcia di sinistro con la sfera che va a sbattere sull'incrocio dei pali.
La ripresa vede Andreoletti effettuare due cambi inserendo Marotta e Bolsius per Ferrante e Talia, per il gioiello del settore giovanile giallorosso la prima partita non eccelsa di questa stagione.
I cambi portano all'arretramento di Karic sulla linea di centrocampo con Ciano e Bolsius in appoggio a Marotta.
Come detto, l'ingresso di Marotta giova molto all'attacco sannita con il numero nove che si da molto da fare sin dai primi minuti.
Al 2' si fa subito vedere dalle parti di Fumagalli con il suo tentativo che termine di poco sul fondo alla destra di Fumagalli.
Estremo difensore messinese molto bravo due minuti dopo sempre sul centravanti sannita che, ricevuto il pallone dalla sinistra si gira e calcia con l'ex Avellino che respinge e manda il pallone in calcio d'angolo.
Sugli sviluppi dello stesso, battuto da Ciano, svetta di testa Improta che insacca.
Nel Messina ci sono Ragusa e Buffa per Cavallo e Franco, mentre nella Strega il polacco Kubica prende il posto di Ciano.
Al 19' i padroni di casa hanno una ghiotta opportunità per pareggiare con Emmanusso che serve proprio il neo entrato Ragusa che riceve e, approfittando di una disattenzione della retroguardia sannita, calcia con la sfera che finisce fuori.
Al 24' il Benevento torna a farsi vedere con Fumagalli bravo ed attento ad opporsi al colpo di testa di Marotta.
Dagli sviluppi del corner, il portiere dei siciliani si ripete su Kubica che lo impegna severamente con un colpo di testa.
Modica inserisce l'ex Paganese e Salernitana Marco Firenze per Giunta mentre Andreoletti manda in campo Capellini per Improta.
Al 33' Emmausso raccoglie un cross dalla destra e la sua conclusione al volo si spegne sul fondo.
Il Benevento fa entrare Benedetti per Berra, mentre nel Messina ci sono Luciani per Scafetta e Zammit per Emmausso.
Al 44' i padroni di casa restano in inferiorità numerica, con Ortisi che rimedia il secondo giallo della gara per una sbracciata ai danni di Agazzi.
Nel recupero, la Strega controlla l'andamento del match portando a casa l'intera posta in palio.
Le voci dagli spogliatoi
Matteo Andreoletti, allenatore Benevento
"Ho scelto volutamente di mandare in campo all'inizio una squadra più conservativa, lavorando con tre centrocampisti per farli alzare così loro hanno perso energie e, nel secondo tempo, siamo stati più aggressivi.
Ci aspettavamo che fossero più stanchi dopo il tour de force che hanno dovuto sostenere in questo mese.
Li abbiamo fatti sfogare e poi nella ripresa hanno fatto fatica a ripartire.
Con questa panchina così profonda sono molto fortunato e diventa facile allenare il Benevento.
Avevamo tanti giocatori offensivi in campo e riuscire a non subire gol per così tante partite è importante.
C'è evidentemente disponibilità e sacrificio di tutto l'undici in campo, è la strada giusta.
Ferrante è stato bravo nell'occasione che lo ha portato a centrare la traversa.
Marotta non giocava da tre partite, era più fresco ed è il nostro capitano: è fondamentale anche a livello di leadership.
Comunque hanno giocato bene entrambi.
Facciamo fatica a chiudere le partite e con Marotta e Kubica potevamo farlo e sarebbe stato più complicato per loro.
Il Messina se sta bene dal punto di vista fisico e dell'intensità ha soluzioni offensive e terzini di gamba.
Ti può mettere in difficoltà.
Sono convinto che su questo campo, con questo pubblico e questa Curva non sarà facile fare risultato per nessuno".
Giacomo Modica, allenatore Messina
"Paradossalmente sono contento, mi amareggia ovviamente il risutato.
Siamo stati aggressivi, non avremmo rubato nulla con l'eventuale pareggio.
Loro nel primo tempo hanno fatto soltanto un cambio gioco con Ferrante.
Noi stavamo bene in campo a livello emotivo e tattico ma abbiamo preso gol su calcio d'angolo e poi rischiato ancora. Fumagalli è stato bravo con grandi interventi.
Loro sono secondi in classifica, avevano undici punti in più di noi ma non si è notato.
Ho visto una squadra viva e presente dentro la partita. Ero molto più triste dopo il ko con il Brindisi.
Abbiamo avuto l'opportunità del pareggio, Ragusa ci ha provato ed è andata fuori di poco.
Se avessimo trovato l’1-1 sarebbe stato un quarto d'ora bellissimo in cui una delle due avrebbe provato a vincere.
Nel calcio paghi gli errori e noi non riusciamo ad essere cinici come gli avversari.
Marotta sembrava un bambino e al novantesimo ha commesso un fallo per non farci ripartire.
Dobbiamo prendere esempio da lui e dal suo spirito.
Dietro ed a centrocampo abbiamo lavorato bene. Abbiamo raccolto troppo poco nelle ultime cinque giornate".
comunicato n.160287
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