Importante e' non disperdere la fiducia nei nostri martiri, quelli della prima e della seconda guerra mondiale messi addirittura in discussione
I conflitti, tutti, fanno paura. I legami si frantumano i valori si indeboliscono, ha detto il sindaco Mastella alla cerimonia di commemorazione della Giornata dell'Unita' Nazionale e delle Forze Armate. L'aggressione all'Ucraina, ha detto il presidente della Provincia, Lombardi, ci ha fatto capire che la guerra in Europa e' ancora possibile e cosi' in Medio Oriente con l'attacco dei terroristi contro il popolo di Israele
Nostro servizio
Una bella mattinata di sole ha consentito lo svolgersi senza necessariamente tenere il naso all'insù per accertarsi che non cadesse la pioggia, così come è stato per tutta la notte assieme al vento, della cerimonia di commemorazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Il nostro rammarico, espresso già nelle precedenti edizioni, rimane.
La città è stata completamente assente all'evento (nell'ultima foto in basso lo squallore dell'assenza).
Quest'anno, se possibile, ancora di più.
Nemmeno una rappresentanza di alunni delle scuole del capoluogo è stata presente mentre nei vicoli del centro storico il vociare di tanti filonari era evidente, anche di sabato.
Avrebbero più utilmente speso parte del loro tempo nel sottolineare il credo a valori che non sono trattabili quali quello della Patria, del ricordo, del rispetto.
Questo è un segnale e tale rimane. Nulla di più. Ma non va sottovalutato.
La cerimonia è stata aperta dall'ingresso dei gonfaloni del Comune di Benevento e della Provincia.
Lo schieramento in armi è stato comandato dal maggiore dei Carabinieri, Francesco Altieri ed è stato passato in rassegna dal prefetto Carlo Torlontano accompagnato dal comandante provinciale dei Carabinieri, Enrico Calandro.
Dopo l'alzabandiera, l'arcivescovo, monsignor Felice Accrocca, ha benedetto la corona d'alloro portata a braccia da due rappresentanti della Polizia di Stato, corona che è stata poi deposta dinanzi al monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato letto dal prefetto Torlontano mentre il colonnello Calandro ha dato lettura di quello del ministro della Difesa, Guido Crosetto.
In particolare il ministro a proposito dei momenti terribili che il mondo sta vivendo, ha citato la chiusura de "Le città invisibili" di Italo Calvino con l'intento di cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Ed è proprio il compito delle forze armate che peraltrro esprimono le migliori qualità degli italiani, ha detto Crosetto.
La parola è quindi passata al sindaco Clemente Mastella che ha sottolineato come la giornata particolare che viene celebrata quest'oggi rappresenta, in uno, sia motivi di speranza che di forte preoccupazione.
Importante è non disperdere, ha proseguito Mastella, la fiducia nei nostri martiri, quelli della prima e della seconda guerra mondiale che in questi ultimi periodi talvolta vengono invece messi addirittura in discussione.
I conflitti, tutti, fanno paura. I legami si frantumano i valori si indeboliscono e si configura il ritorno della sindrome del 1914 creando quel terreno fertile che diede poi vita alla seconda guerra mondiale ed il confronto tra le potenze anche oggi è parimenti preoccupante.
Cresce la violenza, per volume ed intensità e di pari passo anche il terrorismo.
Ci auguriamo che le diplomazie, le uniche che possono agire utilmente in questi casi, diano i risultati sperati.
A questo punto ha preso la parola il presidente della Provincia, Nino Lombardi, che ha ricordato come la data del 4 novembre scandisca la vittoria che poneva fine alla grande guerra, quella del 1915-18.
Il cammino è stato lungo e doloroso ma anche costellato da atti di eroismo.
I sacrifici non sono mai vani quando vengono messi in conto alla ineludibile ricerca della pace che peraltro in Europa per tanti decenni abbiamo dato per scontata.
L'aggressione all'Ucraina, ha proseguito Lombardi, ci ha fatto capire che la guerra è ancora possibile ed in Medio Oriente parimenti con l'attacco dei terroristi contro il popolo di Israele. Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo, ha concluso il presidente citando papa Francesco.
Ultimata la celebrazione c'è stata la consegna delle pergamene agli insigniti dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l'attività prestata nell'ambito della gestione dell'emergenza pandemica da covid19.
Ecco i nomi.
Commendatore: Fiorentino Boniello, funzionario dell'Ufficio Territoriale del Governo Prefettura di Benevento;
Cavaliere: Costantino Caturano, presidente dell'Ente Parco Regionale del Taburno - Camposauro; Giovanna Ciambriello, funzionario, in quiescenza, dell’Ufficio Territoriale del Governo - Prefettura di Benevento; Carlo Iannuzzo, maggiore, comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta, già in servizio al Comando provinciale di Benevento quale comandante di gruppo (incoraggiato dal figlioletto al grido di forza papà..., nella quarantunesima e quarantaduesima foto in basso); Loredana Maria Lembo, dirigente medico pneumologo dell’Asl di Benevento.
Le fasi più significative dell'intera manifestazione sono state sottolineate dalla Symphonic Band "Nicola Sala" del Conservatorio diretta da Vincenzo D'Arcangelo (nella ventiseiesima foto in basso è al centro del gruppo di musicisti).
comunicato n.160262
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