Molto partecipata la processione penitenziale che ha avuto inizio nel 1928 ma che quest'anno ha avuto un significato ancora piu' pregnante
Dalla Basilica della Madonna delle Grazie alla chiesa Madre del Cimitero, a piedi, sotto una pioggia a tratti battente, in preghiera per la commemorazione dei Defunti, una tradizione che si e' fermata solo nei due anni della pandemia da covid
Nostro servizio
Nonostante la pioggia, che a tratti è stata anche battente, la processione in occasione della Commemorazione dei Defunti si è regolrmente tenuta ed un buon gruppo di persone l'ha sostenuta lungo il percorso che è andato dal sagrato della Basilica della Madonna delle Grazie a viale San Lorenzo, lungo corso Dante, corso Garibaldi, via Traiano, via San Pasquale e quindi via del Cimitero.
In preghiera, protetti dagli ombrelli, tanti fedeli sono giunti fino alla chiesa Madre, con la partecipazione di padre Marciano Forte Raso, padre Vincenzo Romano, don Marco Capaldo e don Nicola Della Pietra, dove il ministro provinciale dei Frati Minori, padre Antonio Tremigliozzi, ha celebrato la Santa Messa che è stata avviata con la citazione dei nomi dei tanti defunti segnalati dai presenti affinché ne fosse ricordata la memoria.
Questa processione è di tradizione ed ha avuto inizio, ci ha detto il padre superiore e storico, fra Davide Panella, nel 1928 e recentemente era stata interrotta nei due anni della pandemia da covid.
La processione penitenziale si è quindi sempre svolta partendo dalla Basilica della Madonna delle Grazie e fino al Cimitero. Lungo la strada tanta gente si è poi sempre accodata e si è portata sino al luogo delle sepolture pregando per i defunti ed intercedendo per loro visto che questa è una processione penitenziale.
Quest'anno essa si svolge nonostante la pioggia.
Un significato ancora più penetrante e sentito quello della processione di quest'anno proprio per quanto sta accadendo in Ucraina ed in Israele e Palestina ed ai tanti morti che le guerre stanno provocando.
Quando si prega per i defunti lo si fa per tutti, ha concluso padre Davide, perché sono in egual modo tutti nostri fratelli.
Padre Antonio Tremigliozzi ha voluto con noi sottolineare il senso della processione penitenziale che è innanzitutto quello di metterci in comunione con la Chiesa Celeste ma anche con tutte quelle persone che in questi momenti stanno soffrendo. Un nostro pensiero va dunque anche a tutte le vittime della guerra tramite questa processione e la penitenza che si offre per le famiglie che stanno soffrendo.
In particolare, a proposito della penitenza, dal mezzogiorno di oggi 1° novembre a tutto il successivo 2 novembre, si può lucrare, una volta sola, l'indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti, visitando in loro suffragio una chiesa o un oratorio pubblico. Durante la visita si preghino il Padre nostro ed il Credo.
Si devono inoltre adempiere a suo tempo le solite tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre (Padre Nostro, Ave Maria e Gloria).
Dal 1° all'8 novembre, i fedeli che visitano il cimitero e pregano per i defunti, possono lucrare, una sola volta al giorno, l'indulgenza plenaria applicabile soltanto ai defunti, alle stesse condizioni di cui sopra.
I canti, nel corso della Santa Messa, sono stati curati da due rappresentanti della Gioventù Ardente Mariana.
comunicato n.160208
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