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Benevento, 31-10-2023 13:28 ____
In dirittura d'arrivo i progetti del Programma Integrato Citta' Sostenibile. Francesco De Pierro convoca i giornalisti per presentarne il compimento
Qualcosa pero' non funziona nella organizzazione dell'evento ed accende la miccia tra monsignor Mario Iadanza e Francesco Bove che danno luogo ad un deciso alterco. Un brutto momento che doveva essere evitato
Nostro servizio
  

Le intenzioni certamente erano buone ma probabilmente per superficialità nella organizzazione dell'evento, non è andata nel migliore dei modi la visita riservata alla Stampa a tre progetti inseriti nel Programma Integrato Città Sostenibile (Pics) e che oramai si avviano a giungere in dirittura d'arrivo.
Per come è oramai noto da tempo, entro il 31 dicembre prossimo non solo le opere devono essere completate ma anche collaudate.
E dunque, ci siamo.
Ci siamo accorti subito che qualcosa non andasse quando poco prima delle 9.00 di stamane, orario fissato dal Comune per l'incontro, siamo giunti al luogo del primo appuntamento, nell'area dove era ubicata l'antica Basilica di San Bartolomeo, accanto al Duomo, ed il cui ingresso al cantiere era occupato da una grande gru che scaricava componenti della struttura (nelle prime due foto in basso).
Abbiamo chiesto al responsabile dell'impresa e ci ha detto che era stato informato solo un quarto d'ora prima di questa visita dei giornalisti e che non aveva potuto interrompere lo scarico delle strutture.
Abbiamo poi incontrato monsignor Mario Iadanza, direttore del Museo Diocesano, il luogo che usufruirà di questo investimento atteso che sarà proprio da piazza Orsini che ci sarà l'ingresso alla struttura museale, il quale ci ha detto di non sapere nulla, parimenti, di questa visita e con lui gli archeologi che da anni oramai gestiscono, con grande professionalità e competenza, le visite guidate.
Poi è giunto il vice sindaco Francesco De Pierro, assessore al ramo, che ignaro di questa superficiale organizzazione dell'evento, ha cercato di abbozzare.
L'arrivo dei tecnici ha in qualche modo messo una "pezza" e così i giornalisti sono stati accompagnati ai bordi del cantiere ma con ingresso dalla Cattedrale, dal Museo Diocesano già attivo da anni.
Qui Francesco Bove, architetto, progettista, con Luigi e Gabriele Basile e direttore dei lavori, con Luigi Basile, ha dato alla stampa le notizie utili (nelle foto dalla settima all'ottava in basso) ed ha mostrato tutti gli ambienti nuovi che, grazie al finanziamento di questo Pics, 1.257.433 euro, vanno a comporre il Museo Diocesano.
Ad un certo punto è entrato mons. Mario Iadanza il quale, molto contrariato e con volto tirato, ha contestato il fatto che nonostante si fosse a "casa sua" non fosse stato nemmeno avvertito di questa visita.
Ed è stato a questo punto che con veemenza è intervenuto Bove il quale ha detto a mons. Iadanza che ci si trovava in area di cantiere dei Pics e che tutto si svolgeva sotto la sua responsabilità, quella di Bove e che dunque le sue rimostranze erano inopportune.
I toni sono stati alti e non è stato bello assistere a questa disputa anche se sembra che tra i due ci sia una qualche disputa aperta, sempre a carattere culturale (nelle foto dalla terza alla sesta in basso).
Chiusa la vicenda, resta l'interrogativo su chi abbia potuto organizzare un evento importante, fatto per dare pubblicità ed informazione sullo stato dei lavori, con tanta superficialità.
A questo forse si dedicherà De Pierro che ovviamente deve poter contare sul suo staff e fidarsi di esso.
Il vice sindaco ha ovviamente subito ricucito con mons. Iadanza e l'incidente si è chiuso lì (nella nona foto in basso l'atteggiamento dei due a fine sopralluogo).
Dinanzi all'ingresso del cantiere c'è stata la possibilità comunque di ascoltare le dichiarazioni del vice sindaco il quale ha detto che il sopralluogo ha, appunto, la finalità di veriificare lo stato dell'arte dei lavori e per questo sono presenti i vari tecnici assieme al dirigente Antonio Iadicicco.
Questo lavoro è in dirittura d'arrivo ed entro la metà della prossima settimana dovrebbero essere ultimati i lavori, e per fine mese di novembre l'opera dovrebbe essere anche collaudata.
E dunque da dicembre riconsegneremo anche questa altra progettualità Pics alla città di Benevento, ha proseguito De Pierro.
E' questo un altro fiore all'occhiello della programmazione dell'Amministrazione Mastella.
Abbiamo voglia di riaprire alla città e di far capire cosa abbiamo riqualificato ed il suo prestigio ed importanza.
Non vediamo l'ora che questo accada. Nell'ordine di una trentina di giorni, tutto sarà compiuto.
E' un tassello questo di fondamentale importanza che si aggiunge al percorso turistico della città ma tutti i progetti Pics hanno questa primaria visione e punto di arrivo e cioè coniugare, congiungere, allargare, integrare la potenzialità turistica di questa città perché abbiamo avuto come amministrazione il coraggio di investire e di andare a riqualificare i siti storici ed archeologici della città.
Tengo sempre a precisare che questi io li definisco atti di coraggio.
Quando tu tocchi questi siti, è chiaro che ti devi imbattere anche in una serie di problematiche di natura archeologia.
Per fortuna c'è stata e c'è un rapporto di grandissima cordialità istituzionale con la Soprintendenza e le piccole criticità le abbiamo superate di volta in volta.
Per noi partire da un sito storico sul piano archeologico significava partire dal progetto basico, ha proseguito De Pierro.
Tutto quello che poi abbiamo rinvenuto nelle varie progettualità Pics e parlo in termini di reperti diversi, non è altro che un impreziosimento di quello che era il dato iniziale che ci siamo posti anche come obiettivo.
E mi riferisco in particolare a piazza Cardinal Pacca dove i reperti che sono stati ritrovati saranno adeguatamente preservati e documentati con un dato scientifico da parte della Soprintendenza.
E dunque non solo piazza cardinal Pacca sarà riqualificata rispetto ad una piazza che era un vero e proprio degrado ma sarà riqualificata con la proiezione che ci eravamo dati ed inoltre ci saranno appunto questi reperti che saranno preservati anche con una giardino a verde della piazza e questo info point che avrà la finalità di indirizzare presso i vari siti turistici della città, ci auguriamo, quanti più visitatori possibili.
Sin qui De Pierro.
Ultimata la visita alla "Città dei Santi" la comitiva si è spostata a casa Pisani, a "La città dei romani" (dalla tredicesima foto in basso in avanti).
Qui è stato possibile visitare gli interni senza alcuna difficoltà ed anche in questo caso, guidati da Simona De Filippo (nelle foto quindici e sedici in basso), architetto, direttore dei lavori, la conferma dell'impegno di ultimare i lavori nel giro di poche settimane e portarli collaudati per fine anno.
La destinazione di questa struttura sarà quella di museo multimediale con riferimento al vicinissimo Teatro Romano e sarà dotata di tutte le strumentazioni elettroniche per la diffusione.
Noi ci siamo permessi di consigliare la installazione di robuste grate in ferro almeno alle aperture che danno sul giardino, la parte meno esposta e più riservata.
La preoccupazione, infatti, è sempre la stessa e cioè quella di preservare questi nuovi ambienti e le attrezzature in essi contenute, da azioni vandaliche e di ruberie.
De Pierro ha detto che bisognerà quanto prima provvedere all'affidamento della struttura per modo che possa esserci chi ne terrà cura sistematicamente.
Noi suggeriamo al vice sindaco De Pierro di valutare l'ipotesi di stringere un patto con l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Dipartimento di Scienze Umanistiche, per far giungere a Benevento il Corso di Restauro dei Beni Culturali.
Quale città, se non Benevento, ha bisogno di un corso di laurea magistrale che assegni il titolo di restauratore, attesi tutti i beni che possiede, sia librari, che pittorici, che in pietra?
A Napoli il Corso è riservato solo a venti allievi e dunque gli spazi potrebbero essere adeguati anche a Benevento.
Si potrebbe pensare a questo utilizzo.
L'altro cantiere, il terzo del programma odierno, è stato quello de "La città medioevale" riferendosi per questo alla illuminazione scenica delle mura cosiddette Longobarde.
E' bene ricordare, infatti, che quella struttura muraria è antecedente, come ha più volte detto Marcello Rotili, al periodo longobardo essendo del periodo romano, III-IV secolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.160192




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