Al Teatro Romano lo stage del maestro di danza Angelo Egarese. Protagoniste le allieve delle scuole di Carmen Castiello e di Ornella Mirra
Ferdinando Creta, magnifico padrone di casa, e' stato un eccezionale cicerone per tutta la mattinata e ad una mamma che gli ha chiesto informazioni sugli scavi a piazza Santa Maria ha risposto che qualcosa di concreto si potra' sapere solo se si scendera' a scavare, cosa che sembra si stia programmando. Al momento solo elementi di studio
Nostro servizio
Il segreto di una città che con profitto fa del turismo la sua punta di forza di sviluppo locale, è l'accoglienza.
Lo diceva più o meno 40 anni fa Ugo Gregoretti che ne lamentava la presenza.
Ce lo "mangiammo", giornalisti in testa, perché aveva colpito la nostra beneventanità.
Ma aveva ragioni da vendere e negli anni a venire, quando abbiamo potuto, ce ne siamo sempre scusati pubblicamente di quella inopportuna presa di posizione.
A Benevento l'accoglienza, che è l'abc del turismo, manca, c'è poco da dire e ci sarebbe tanto da fare per recuperarla ma non si fa.
Eccezione palese è però il Teatro Romano.
Non è ovviamente il monumento a presentare l'accoglienza ai suoi ospiti ma il suo "protettore" ed eccezionale "divulgatore", il direttore per antonomasia, oggi emerito, Ferdinando Creta.
A lui si illuminano gli occhi di gioia quando vede il "suo" teatro pieno di gente, di visitatori o di fruitori.
Lo scorso mese sono stati più di 5mila a visitarlo.
Li accoglie dinanzi al viottolo d'ingresso e li accompagna fino all'interno facendo da formidabile ed inimitabile cicerone.
Poi ricomincia con altre famigliole, non importa se numerose o composte solo da due o tre elementi.
E così va avanti per tutta la mattinata e se occorre anche nel pomeriggio.
A noi ci ha condotti, anche nell'area vietata, al momento, al pubblico, a visitare i nuovi lavori di restauro che si stanno ponendo in essere.
E' eccezionale il lavoro che ha voluto e che sta seguendo giorno dopo giorno anche perché per il 7 giugno, da qui ad un mese, buona parte di essi devono essere completati perché il Teatro dovrà ospitare la semifinale del Premio Strega.
E' stato anche risolta una perdita d'acqua potabile che era lì chissà da quando (nella diciassettesima foto in basso).
Tutto il camminamento esterno ai portici, è oramai quasi completamente ripulito (nella sedicesima foto in basso) ed anche le pietre sono state riportate alla originaria bellezza (nella quindicesima foto in basso).
Anche degli ulteriori spazi delle sedute saranno recuperati nella cavea e quindi la capienza potrà leggermente aumentare (nella undicesima foto in basso).
Il direttore Creta è presente costantemente e vigila sui lavori affinché si rispettino interventi e tempi.
L'occasione di questa nostra visita mattutina ci è stata offerta dalla lezione di tecnica di passo a due del Laboratorio di Danza con il maestro Angelo Egarese (nella prima foto in basso è a sinistra), diplomato al Teatro San Carlo di Napoli ed attualmente ballerino freelance e collaboratore della Scuola di Balletto di Benevento di Carmen Castiello.
A questo stage hanno preso parte una selezione delle allieve del "Centro Studi Danza" di Carmen Castiello e quelle del Centro Studi "Spazio Danza" di Ornella Mirra di Colle Sannita,.
Il tutto nell'ambito del programma del Festival di Primavera "Una finestra sulla danza".
Intanto, mentre le allieve delle due scuole, con impegno ed attenzione si sottoponevano alle indicazioni del maestro Egarese, il direttore Creta ha avuto modo di proseguire la sua opera di divulgazione.
In particolare ha detto, rispondendo ad una domanda fattagli da una mamma, che piazza Santa Maria (al secolo piazza Bartolomeo Pacca) dove sono stati avviati gli scavi per la realizzazione del progetto comunale, è sotto la vigilanza del dirigente della Soprintendenza, Simone Foresta, archeologo, persona capace e preparata che saprà certamente valutare in maniera adeguata l'intrera area, ha detto il direttore.
Poi Creta ha sostenuto, in linea generale, che gli scavi spesso servono a studiare la zona e non sempre a mettere in mostra reperti anche quando non ci sono o sono di relativa importanza.
Ovviamente in quella zona, dove lo scavo sin qui è stato intorno al metro, le novità non sono molte, allo stato, ma potrebbero essere anche considerevoli se si dovesse scendere di livello, così come sembra si farà.
Ora pare che siano usciti i resti di un antico monastero medievale, quello di San Pietro fuori le mura, ma si tenga conto che lì in quella zona c'era anche la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli prima di essere spostata al viale Principe di Napoli dopo i terribili bombardamenti del 1943.
Di particolare rilevanza in quell'area sono anche le Terme che coprivano uno spazio molto ampio.
E che dire del Tempio di Iside, mai ritrovato, e che potrebbe parimenti essere in zona?
Ovviamenhte se gli scavi non continueranno in profondità, la cosa, ci pare di capire, potrebbe essere chiusa qui.
Viceversa, non si può sapere dove si può arrivare e cosa ci possano ancora riservare le profondità di quella terra.
Piazza Santa Maria. Area dello scavo. Gli ultimi ritrovamenti
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