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Benevento, 06-05-2023 16:39 ____
Calcio, Serie B: Il Benevento perde a Cittadella. La retrocessione e' dietro l'angolo. Manca solo la matematica che potrebbe arrivare domani
Oreste Vigorito: Non siamo retrocessi oggi ma quando e' iniziato questo campionato, sotto l'indifferenza di molte componenti che avrebbero dovuto capire che stava iniziando un torneo molto difficile. Mi dispiace
di Luca Pietronigro
  

Cittadella (4-3-1-2): Kastrati; Salvi, Perticone, Pavan, Donnarumma (46' Giraudo); Vita (72' Carriero), Branca, Crociata; Antonucci (57' Danzi); Magrassi, Ambrosino (66' Maistrello). A disposizione (Manfrin, Maniero, Felicioli, Del Fabro, Embalo, Mattioli, Mastrantonio, Varela) Allenatore Edoardo Gorini

Benevento (4-3-2-1): Manfredini; Veseli, Leverbe, Tosca, Foulon (72' Letizia); Improta (72' Tello), Schiattarella, Acampora (35' Viviani); Ciano, Farias; Pettinari (58' Carfora). A disposizione (Paleari, Bonagura, El Kaouakibi, Kubica, Karic, Jureskin, Koutsoupias) Allenatore Andrea Agostinelli

Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata
Assistenti: Matteo Bottegoni di Terni e Domenico Fontemurato di Roma 2
IV Uomo: Bogdan Nicolae Sfira di Pordenone
Var: Luigi Nasca di Bari
Assistente Var: Gianpiero Miele di Nola
Reti: 18' Pettinari, 27' Vita, 82' Maistrello, 89' Carriero
Ammoniti: Donnarumma, Crociata (C); Foulon, Schiattarella, Ciano (B)
Angoli: 3-5
Recupero: 2' pt; 5' st.

Ormai solo la matematica dice che il Benevento Calcio è ancora in Serie B.
Nella gara più importante della stagione, la prima di tre finali, la Strega, come d'altronde ha fatto per l'intera stagione, ha steccato malamente perdendo per 3-1 sul campo del Cittadella.
Con questo risultato, qualora anche il Brescia, così come ha fatto il Cosenza a Venezia, dovesse riuscire a strappare, domani, almeno un punto dalla trasferta di Parma, la Strega retrocederebbe con due giornate di anticipo in Serie C.
Una situazione disperata quella che aveva ereditato Andrea Agostinelli che ci ha provato nelle ultime giornate, riuscendo anche a strappare tre punti contro avversari non facili come Reggina, Palermo e Parma, salvo poi buttare tutto al vento in quest'ultima partita in terra veneta con una prestazione sconcertante dove si sono evidenziate tutte le lacune di una squadra costruita male e assemblata anche peggio.
A venire meno, a Cittadella, è stata la difesa dove l'assenza di Glik si è fatta sentire non poco con evidenti e grossolane disattenzioni che hanno consentito ai padroni di casa prima di recuperare con Vita l'iniziale svantaggio realizzato da Pettinari e poi di chiudere la sfida con le reti di Maistrello e Carriero, due elementi prelevati rispettivamente da Renate ed Avellino in Serie C, a conferma che, quando c'è una buona programmazione, non serve spendere tanti soldi per allestire una squadra dignitosa che possa riuscire a centrare l'obiettivo della salvezza.
Ci sarà tempo e modo in queste settimane per riflettere e pensare su questa stagione e su tutti gli errori commessi, ora bisognerà solo onorare le prossime due partite che restano contro Modena e Perugia inziando a pensare al futuro.
Venendo alla cronaca, Andrea Agostinelli sceglie il 4-3-2-1 con Veseli, Leverbe, Tosca e Foulon davanti al confermato Manfredini.
A centrocampo Improta vince il ballottaggio con Karic ed affianca Schiattarella ed Acampora. In avanti Ciano e Farias sono dietro la punta che è Pettinari.
Nel Cittadella, Edoardo Gorini si affida al collaudato 4-3-1-2 con l'ex Salernitana Antonucci alle spalle di Magrassi e Ambrosino.
La prima emozione è di marca veneta con Vita che, dalla destra, mette un bel pallone per Magrassi il quale, lasciato solo in area di rigore, colpisce di testa impegnando Manfredini che si salva in due tempi.
Poco dopo ci prova Crociata con cuna conclusione dal limite dell'area che viene bloccata dall'estremo difensore giallorosso.
La risposta sannita arriva al 7' con Acampora che riceve al limite e conclude di sinistro, il tiro, però, è deviato e finisce in calcio d'angolo.
Locali ancora pericolosi al 13' con Magrassi che crossa al centro con il pallone che attraversa tutta l'area di rigore giungendo sui piedi di Donnarumma che calcia e Manfredini para.
Al 18' il Benevento passa in vantaggio.
Tutto nasce dagli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Ciano su cui Veseli fa da sponda per Pettinari che in spaccata batte Kastrati.
Il pareggio del Cittadella giunge al 27' Salvi, su suggerimento di Donnarumma, mette subito al centro per Vita che si coordina e calcia nella porta lasciata vuota da Manfredi uscito alla disperata.
Al 35' la Strega è costretta a perdere per un infortunio alla caviglia patita in un precedente scontro di gioco Acampora che viene sostituito da Viviani.
La ripresa si apre con l'ingresso di Giraudo per Donnarumma.
La prima emozione è dei locali con Salvi che ci prova dalla distanza ma Manfredini è attento e, in tuffo, mette in calcio d'angolo.
Al 5' la risposta dei giallorossi sanniti con Farias che, servito da Ciano, supera il suo marcatore e prova un destro a giro che finisce sul fondo.
Tre minuti dopo è l'ex Napoli Ambrosino a provarci sugli sviluppi di un calcio di punizione con Manfredini che, attento, blocca il pallone.
Sempre l'attaccante veneto protagonista poco dopo con un sinistro dalla distanza che viene respinto dal portiere sannita.
Sul capovolgimento di fronte è la Strega pericolosa con Improta che prova un diagonale che non ha grandi fortune.
Nel Cittadella entrano Danzi, Maestrello e Carriero per Antonucci, Ambrosino e Vita mentre nel Benevento ci sono Carfora per Pettinari, Letizia per Foulon e Tello per Improta.
Al 37' il Cittadella passa in vantaggio. L'azione nasce dagli sviluppi di un calcio d'angolo con il pallone che giunge sui piedi proprio di Maestrello che batte Manfredini da posizione ravvicinata.
Al 44' Carriero chiude il match calando il tris: Branca ruba il pallone a Veseli e mette al centro per il centrocampista che, tutto solo in area di rigore, mette la sfera sul palo lontano.
Al 49' Ciano ci prova da calcio piazzato ma Kastrati devia.

Le voci dagli spogliatoi

Oreste Vigorito, presidente Benevento
"Non è il momento delle parole. Voglio dire ai tifosi che il sottoscritto solo oggi dopo diciassette anni alza bandiera bianca.
Non siamo riusciti a fare tutto quello che avevamo desiderato. Il mio pensiero e ringraziamento va a tutta la tifoseria giallorossa che in un anno ha visto svanire diciassette anni di sacrifici e che non andavano sciupati in questo modo.
Ho tolto il sorriso a qualcuno e a me stesso.
Non è il momento delle analisi, è stato un anno molto difficile per gli errori di tutti e per via dell'imponderabilità del gioco del calcio.
Non pensavamo oggi di vincere e poter fare la corsa ma la speranza nel cuore c'è sempre.
I colori giallorossi sono quelli del mio calcio ma purtroppo i colori sbiadiscono.
Mi auguro che qualcuno faccia un'analisi dei propri errori e non di quelli degli altri, a partire da me.
Non c'è un colpevole se non il Benevento Calcio guidato dal sottoscritto e da addetti che hanno fatto il massimo per non arrivare a ciò.
E' il momento di stringere quelle bandiere, conservarle, chiudiamo gli occhi e pensiamo a tutte le volte che siamo stati insieme nella gioia e nel dolore che adesso condividiamo.
E' vero che non gioco ma sono io che li mando in campo per cui sono responsabile con loro.
Domani è un altro giorno in cui il sole sorgerà con i colori giallorossi, mi auguro ancora al "Ciro Vigorito", e si utilizzi questa esperienza non tanto per i tifosi di una volta ma per quei ragazzi che hanno vissuto diciassette anni di grande calcio con il Benevento.
Il tifoso storico è deluso ma ha la corazza e lo spirito per riprendersi, invece ero fiero di quei ragazzi che avevano smesso di mettere le maglie delle grandi squadre della Serie A e iniziato a indossare quella del Benevento.
Spero abbiano la tenacia per averla ancora incollata sulle spalle, io sono abituato a essere sconfitto ma anche a riprendermi sempre.
Penso solo a oggi e sono preoccupato e profondamente amareggiato per la mia tifoseria e la mia città.
Non so cosa succederà e non voglio far preoccupare la gente, voglio solo attendere.
E' così importante la fiducia dei tifosi che non so più cosa dire.
Se la gente pensa che senza Vigorito non si possa fare calcio, allora un'intera città si deve interrogare.
Nel calcio ho cercato amicizie e affetti che non ho avuto modo di costruire nella mia vita, ho sempre pensato che i vari nomi che si sono alternati sono persone che ritrovavo e ritroverò sul prato verde. Spero loro possano ritrovare me.
"Insieme", la parola che ha portato la gente a offrire al Benevento oltre 8mila abbonati. Chi non è stato insieme a noi deve farsi una domanda.
Non siamo retrocessi oggi ma quando è iniziato questo campionato, sotto l'indifferenza di molte componenti che avrebbero dovuto capire che stava iniziando un torneo molto difficile.
Insieme, ma non lo è stato per tutti. Forse solo per quella gente in Curva e che sta ancora qui allo Stadio.
Anch’io sto ancora qui, anche con l'influenza, perché amo Benevento e da Benevento non dovevo prendere niente.
Mi dispiace".

 

comunicato n.156739




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