| Benevento, 19-02-2017 21:29 |
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La trasmissione "L'Arena" di Massimo Giletti va alla ricerca dell'insegnante di Faicchio protagonista di una singolare vicenda
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Nostro servizio |
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Il caso della insegnante che nel Veneto è stata prima assunta quale supplente di un docente di materia giuridiche di Faicchio e poi subito dimessa per via del ritorno del titolare il giorno prima delle feste di Natale, è stato oggetto di un lungo dibattito svoltosi nel pomeriggio a "L'Arena" di Massimo Giletti su Ra1.
La notizia è divenuta di dominio nazionale, grazie ad una lettera che la dirigente dell'Istituto scolastico ha scritto a questo professore beneventano e poi pubblicata dal "Corriere della sera" con la quale gli ha chiesto senza mezzi termini: Cosa ci è venuto a fare nella nostra scuola?
Ho dovuto licenziare la supplente (Elisa Spagnuolo ndr) perché lei ha deciso di riprendere la scuola (il titolare non ha mai preso servizio dall'inizio dell'anno) solo il 23 dicembre e di ritornare in aspettativa il 9 gennaio, come sono finite le vacanze di Natale.
Giletti ha sottolineato che appare essere del tutto legittimo il comportamente dell'insegnante di Faicchio, da un punto di vista della legge, meno da quello etico che non tiene conto delle esigenze e delle necessità degli allievi.
Il docente sannita, infatti, ha usufruito dell'aspettativa dovendo assistere un suo parente cui non poteva essere prestata assistenza da altri componenti della famiglia.
In trasmissione, anche il dirigente sannita del Sindacato autonomo "Gilda", Raffaele Salomone Megna, insegnante anch'egli.
La trasmissione ha mostrato anche l'inviato che si è portato a Faicchio per poter parlare con l'insegnante di diritto, ma non c'è stato verso in quanto l'uomo non è stato trovato o non si è fatto trovare.
Il dibattito, a tratti animato e che ha registrato anche la presenza dell'assessore regionale all'Istruzione della Regione Veneto, non ha visto né vinti né vincitori ma ha lasciato un po' a tutti l'amaro in bocca, quello sì.
Unanime, però, la condanna alla cosiddetta "Buona Scuola" che ha costretto tanti insegnanti ad abbandonare affetti ed interessi nella propria terra per recarsi a gestire il proprio posto di lavoro al Nord.
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