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Benevento, 17-02-2017 21:39 ____
Sostegno compatto da parte degli eletti della lista "Acqua bene comune" a favore del loro candidato presidente Giuseppe Ricci
L'ipotesi che al candidato del centrosinistra, Giovanni Colucci, possano venire meno i due voti dei componenti vicini a Rosetta D'Amelio, tiene banco anche se e' remota. I voti dei centristi occorrono pero' per poter andare avanti
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Riunione, nel pomeriggio, dei componenti degli eletti della lista "Acqua Bene Comune" che fa capo a Noi Sanniti, Forza Italia ed Udc.
L'incontro è servito per ribadire il sostegno compatto al proprio candidato alla presidenza, Giuseppe Ricci, vice sindaco di San Giorgio del Sannio, che se la vedrà con Giovanni Colucci candidato della coalizione tra il Pd ed il Ncd.
Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Avellino e sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, Fernando Errico, Giovanni Biele e Domenico Mauro per Forza Italia; Mario Pepe e Clemente Mastella per "Noi Sanniti" e per l'Udc Mario Vanni e Giovanni Zanone. Presente anche il presidente del Consiglio Comunale Luigi De Minico, il sindaco di Campoli Monte Taburno, Tommaso Nicola Grasso e Nino Lombardi, sindaco di Faicchio.
Si è convenuto di appoggiare, dunque, la candidatura di Ricci, che è un giovane e che, quindi, potrebbe aspirare addirittura alla carica di presidente se dovesse venir meno a Colucci l'appoggio di due rappresentanti eletti nel Pd e vicini a Rosetta D'Amelio che Colucci non appoggerebbe e portare così in perfetta parità il numero dei voti esprimibili da ciascuna coalizione.
Questa è, però, solo una ipotesi, ancorché sul tappeto.
Dalla riunione, è uscito un documento con il quale si sottolinea nuovamente che sarebbe stato auspicato, trattandosi di un bene di primaria necessità per la popolazione, l'acqua, che si addivenisse ad un'intesa su un progetto unitario nell'interesse della popolazione di Benevento e di Avellino.
Questa considerazione viene anche dal fatto che la componente di centrosinistra pur potendo eleggere il presidente non può, però, andare oltre con l'individuazione degli altri organi statutari in quanto lì occorrono 18 voti e, quindi, c'è bisogno dell'apporto della minoranza avendo a loro disposizione solo 16 voti su 30.
E l'apertura, lamentano i centristi, non c'è stata.

comunicato n.99657



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