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Benevento, 22-01-2017 13:18 ____
Peppino De Lorenzo ricorda la figura di Gianni Fierro, gia' dirigente dell'Asl, recentemente scomparso
Tra di noi, negli anni della giovinezza, malgrado lui avesse qualche anno piu' di me, v'era un legame profondo che fondava le sue radici anche sulla parentela...
Redazione
  

Peppino De Lorenzo (foto), attraverso una nota, ricorda la figura di Gianni Fierro, già dirigente dell'Asl, recentemente scomparso.
"Questa mattina - scrive - una dolorosa notizia, d'improvviso, ha rattristato il giorno festivo in cui, dopo una settimana di lavoro, cercavo qualche ora di riposo nella tranquillità della famiglia.
Con ritardo, purtroppo, ho appreso che Gianni Fierro, in precedenza direttore dell'Enpdep e, poi, dirigente dell'Asl, quando vi fu l'accorpamento delle casse di mutualità, era scomparso.
Una brutta notizia che, unitamente alle altre, che, segnatamente in questi ultimi tempi, prende sempre impreparati e ti fa comprendere che la vita sia un corsa che, inesorabilmente, in ultimo, porta alla stessa conclusione.
Con Gianni Fierro va via un'altro pezzo della mia giovinezza.
Dapprima sono rimasto frastornato, poi, riaprendo, come sostiene il direttore di "Gazzetta", uno dei tanti cassettini della mia memoria, sono stato preso da una quantità di ricordi, uno più bello dell'altro, che mi hanno unito a Gianni.
Tra di noi, negli anni della giovinezza, malgrado lui avesse qualche anno più di me, v'era un legame profondo che fondava le sue radici anche sulla parentela.
Mia nonna materna e suo nonno erano germani.
Ed io, con la famiglia Delcogliano, Raffaele sacrificò la sua giovane vita nel pieno vigore degli anni, ho trascorso la mia giovinezza.
In quegli anni, ormai lontani, non v'era ricorrenza che non ci vedeva insieme, come anche le vacanze estive trascorse a Castellammare di Stabia.
Di quei periodi, ho un ricordo dolcissimo anche perché, essendo io il più giovane, costituivo sempre il fulcro principale delle nostre imprevedibili goliardate, cercando di non farmi scorgere da mio padre che non permetteva la mia incontrollata esuberanza giovanile.
Gianni, che per mio padre, suo insegnante al Liceo Scientifico, aveva una venerazione, mi aiutava a coprire le marachelle.
Poi, i primi traguardi della vita considerando che eravamo negli anni del dopoguerra.
Io ebbi la prima Vespa 50 consegnata nella nostra città e Gianni una fiammante automobile, la Prinz, utilitaria dell'epoca.
Ricordo ancora la targa, Bn 20658.
Ciò costituì un ulteriore motivo per alimentare i nostri svaghi, all'epoca intrisi di traguardi semplici.
Cosa non darei per ritornare, almeno per poco, alle ore trascorse a Castellammare dinanzi al bar Night and Day, nella bella villa comunale, oppure al ristorante "Gino a mare".
Anni lontani che non ritornano più.
A Gianni, che ha, poi, realizzato una bella e serena famiglia, nel corso della vita, non sono mancate amarezze, come capita, purtroppo, a tutti noi.
Ora lui riposa nel Cimitero della nostra città, accanto a tutti i nostri cari.
Io continuo la corsa. Non so sino a quando.
Voglio sperare di rivederlo un giorno, fors'anche senza goliardate, ma ancora forti e sicuri dell'affetto che unì i nostri verdi anni.
Arrivederci, Gianni!
Grazie per le ore di spensieratezza trascorse insieme.
Le uniche per me e legate al periodo in cui si spera di trovare, lungo il percorso della vita, quegli alberi meravigliosi che non ho, poi, trovato".

comunicato n.98880



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