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Benevento, 22-01-2017 12:35 ____
Nicola Savoia del Comitato @rticolouno risponde a Piero Mancini, Cittadino Consapevole, a proposito del suo intervento sul neoliberismo
Si', mettiamo le sedie in circolo perche' amiamo ragionare insieme senza aspettare verita' calate dall'alto ex cathedra
Redazione
  

Nicola Savoia, del Comitato @rticolouno, risponde a Piero Mancini, Cittadino Consapevole, a proposito del suo intervento sul neoliberismo.
"Lo stupore suscitato dalla chiusura della nota a firma Piero Mancini, Cittadino Consapevole, pubblicata oggi da "Gazzetta di Benevento", non sarebbe ragione sufficiente - si legge - per aprire una polemica in risposta a insulti gratuiti, scrive in una nota Nicola Savoia.
L'amaro in bocca che quella chiusura lascia però sì, quindi permettetemi un paio di considerazioni rivolte al cittadino consapevole.
"Una considerazione finale: ho votato No al recente referendum con la consapevolezza derivante dalla lettura di questi e altri libri, mente altri perdevano tempo prezioso a studiare, ben benino, i quesiti referendari sulle sedie di plastica disposte a cerchio: quando si dice essere sconnessi con la realtà e, incoscienti presuntuosi egocentrici, continuare a parlarsi addosso!"
Così chiosa il consapevole: bene, io sono uno di quei perditempo che, secondo lui, si parlavano addosso sulle sedie disposte a cerchio.
Faccio parte del Comitato @rticolouno che, in concomitanza con l'approvazione parlamentare del progetto di controriforma costituzionale, si costituì sulla base di un documento di cui riporto uno stralcio: "E non è un caso, come dimostra la sempre più spinta precarizzazione del lavoro finalizzata al ribasso dei salari, che la progressiva eversione dei comuni principi fondanti abbia marciato di pari passo con il trionfo di politiche neoliberiste che devastano ambiente e vita dei cittadini a meri fini di speculazione finanziaria.
Così come non a caso la sovranità passa sempre di più dal popolo a un ceto partitico ben diverso dal sistema partecipativo ideato dai Costituenti, arroccato in difesa dei propri insostenibili interessi di casta. Per di più, quel che resta di una sovranità svenduta alla tecnocrazia finanziaria che si è impadronita dell'Unione Europea, non già comunità di popoli come la immaginava Spinelli, ma ghenga di affaristi affiliati intorno alle agenzie di rating".
Spero che la lettura di questo passaggio renda il nostro concittadino consapevole anche della consapevolezza altrui delle cose di cui rende edotta la popolazione.
In realtà, egli conosce benissimo la realtà dei fatti, la reciproca frequentazione datando da svariati decenni.
Ebbene sì, lo confesso: abbiamo scelto di analizzare insieme la proposta di controriforma.
Lo abbiamo fatto su tutti i piani: politico, economico, giuridico, spinti dall'esortazione gramsciana a studiare e convinti della necessità di conoscere appieno tutti i vari aspetti della questione in discussione.
Sì: quando stiamo in assemblea usiamo sedie di plastica perché quelle abbiamo, quelle stesse sulle quali innumerevoli volte il Consapevole non si è fatto scrupolo di poggiare il proprio altrettanto consapevole fondoschiena.
Quando vorrà passarci un paio di Chippendale gliene saremo infinitamente grati.
Ancora sì, mettiamo le sedie in circolo perché amiamo ragionare insieme senza aspettare verità calate dall'alto ex cathedra.
Non so se sia andato perso o meno, certo di tempo in parecchi ne abbiamo impiegato tanto.
Dai banchetti per la raccolta delle firme, ai volantinaggi, all'affissione dei manifesti, alle assemblee in città e in numerosi altri centri del Sannio, ognuno di noi non ha certo giocato al risparmio, di sé stesso e delle proprie risorse.
Una mano concreta del consapevole ci avrebbe fatto comodo, ma devo dire che ci siamo arrangiati dignitosamente pure senza.
Con uno sforzo economico del tutto autofinanziato, abbiamo prodotto materiale di propaganda e informazione che ci ha permesso di discutere ed entrare in contatto con migliaia di cittadini, nelle strade, nei mercati, nelle piazze, sempre denunciando la funzionalità di quella controriforma, così come di tutte le politiche attuate negli ultimi anni dai governi non importa se tecnici, di sinistra o di destra, alle devastazioni sociali e ambientali dell'ordoliberismo.
Altro che parlarsi addosso.
Se questo fa di noi dei "presuntuosi incoscienti egocentrici", al lettore dirlo e al lettore anche valutare chi sia il presuntuoso.
Dal canto mio, non posso che ringraziare il consapevole.
Per gli epiteti che si è degnato di rivolgere a donne e uomini che ha sempre chiamato compagne e compagni, in primis.
Ma anche per aver ben palesato il più grave e antico, difetto della Sinistra anticapitalista italiana: quell'atavico vezzo di dichiararsi migliori degli altri, di impartire lezioncine banali e scontate e dispensare giudizi morali e politici assolutamente superflui, oltre che volgari, ingiusti e ingiustificati".

comunicato n.98879



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