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Benevento, 19-01-2017 20:30 ____
Depuratore: Sito ancora da definire e finanziamento forse non adeguato alle necessita'. Queste le maggiori criticita' rispetto alla meta finale
Della questione se ne e' discusso a Palazzo Mosti su iniziativa del Movimento Cinque Stelle. L'assessore Mario Pasquariello di un dato e' certo: Lo realizzeremo
di Diego De Lucia
  

Il depuratore cittadino?
La discussione è ancora ben lontana dal concludersi.
Idee e strategie, diversificate su quasi tutto, sito ancora da definire e finanziamento forse non adeguato alle necessità: queste le maggiori criticità rispetto alla meta finale.
Sulla questione, che da anni non trova una soluzione, pare che l'unica cosa sulla quale tutti siano d'accordo è sul fatto che si debba ancora discutere tutto e chissà per quanto tempo ancora.
Un'Assemblea è stata organizzata sul tema dal gruppo consiliare di Benevento del Movimento Cinque Stelle, composto da Marianna Farese e Nicola Sguera, e si è tenuta a Palazzo Mosti.
Essa ha evidenziato le profonde diversità di vedute da parte dei numerosi soggetti che si sono confrontati sull'argomento.
Sostanzlalmente, secondo i tecnici, occorre realizzare un grande depuratore e non tanti piccoli impianti, ma questa prospettiva non è condivisa da altri soggetti e per di più, sembrerebbe che, piccoli impianti o grande impianto, non vi sarebbero le risorse sufficienti per risolvere alla radice il problema.
Il Movimento 5 Stelle ha ipotizzato, invece di costruire un nuovo impianto, di integrare i tre depuratori già esistenti (a Serretelle, a Capodimonte, nella zona Ponte delle Tavole) con un quarto attivo a Ponte Valentino nell'area industriale, con la fitodepurazione, ovvero la depurazione delle acque nere attraverso vasche e piante messe a dimora con criteri e metodi particolari, come opzione secondaria.
Queste proposte, che peraltro sono già emerse nel corso delle audizioni delle Commissioni consiliari congiunte Ambiente ed Opere Pubbliche, sono state condivise alle associazioni ambientaliste che, questo pomeriggio, hanno partecipato all'incontro dei grillini, ma hanno cozzato con l'orientamento espresso dall'amministatore delegato della Gesesa, Piero Ferrari, secondo il quale "i piccoli depuratori sono pure utili, ma un impianto di grandi dimensioni è preferibile perché avrebbe maggiori possibilità tecnologiche".
Poi ha aggiunto: "Per un buon depuratore servirebbero tra i 12 ed i 15 milioni di euro".
Questi soldi però non ci sono. E dunque?
Non basta: La settimana prossima dovrebbe tornare nel Sannio Vera Corbelli, già segretario generale dell'Autorità di Bacino e comunque funzionario della stessa, la quale dovrebbe avere pronta la nuova mappatura del Comune di Benevento realizzata dall'Autorità di Bacino.
Il depuratore, a quanto si sa, non sorgerà più in località Sant’Angelo a Piesco, come si riteneva fino a qualche tempo fa, in quanto l'alluvione del 2015 ha fatto emergere l'inadeguatezza di quel sito in caso di piena del Calore.
Probabilmente l'indicazione sarà quella della realizzazione sul lato opposto del fiume dove era stato sin qui ipotizzato.
Presente ai lavori odierni anche l'assessore comunale ai Lavori Pubblici, Mario Pasquariello, che ha rimarcato: "Il depuratore lo faremo, statene certi.
Abbiamo recuperato, in questi mesi, grazie all'intervento del sindaco Mastella un finanziamento che avevamo quasi perso.
Non tergiverseremo sul sito".
L'assessore tuttavia non ha dato indicazioni precise in tal senso.
Nel corso dell'assemblea, l'ex sindaco Fausto Pepe ha affermato: "Abbiamo un progetto di depuratore di circa 13 milioni, ma il finanziamento è di soli 9 milioni".
Poi ha chiarito: "Avevamo già acquisito tutti i pareri necessari per costruire il depuratore a Sant'Angelo a Piesco, poi l'alluvione del 15 ottobre 2015 sconvolse tutti nostri piani perché mise in luce problemi che non erano noti fino a quel momento.
Ora per un nuovo sito bisognerà riavere nuovamente tutti i pareri di legge".
La natura dialogante dell'Assemblea voluta dal Movimento grillino, nata per suggerire proposte di allocazione dei futuri impianti da sottoporre all’amministrazione cittadina, è stata illustrata da Nicola Sguera che ha tenuto particolarmente a specificare: "Non intendiamo ergerci a censori delle altrui decisioni, ma contribuire alla soluzione di un problema che attanaglia la città da oltre un quarantennio".
Vittorio Giangregorio dello stesso Movimento ha rimarcato: "L'impianto di depurazione è un'opera importante per la città.
Il progetto nasce nel 1977 e l'idea era farlo in contrada Cellarulo poi, per situazioni burocratiche, fu spostato in contrada Serretelle e poi al limite del territorio comunale".
Sul collettore poi ha detto: "Parliamo di tubazioni enormi che devono raccogliere e portare l'acqua al depuratore.
Le distanze a percorrere sono rilevanti ed in questi tubi dovrebbero passare anche i fiumi.
Non è pensabile che un progetto nel 2017 possa essere identico a quello di dieci anni fa".
Camillo Campolongo, per il Wwf Benevento, ha esortato affinché si vada avanti con il contratto di fiume per un'ipotesi di tutela del territorio e che si vada avanti con la fitodepurazione.
La Lipu con Marcello Stefanucci, responsabile dell'associazione, ha ribadito l'idea della costruzione di minidepuratori che dovranno andare ad integrare i tre già esistenti a Capodimonte, Serretelle ed a Ponte delle Tavole: "Sono impianti comunque funzionanti da anni e che potrebbero essere potenziati ed affiancati da altri piccoli depuratori da dislocare lungo la rete fognaria dei vari quartieri". 
Stefanucci ha poi parlato della fitodepurazione.
L'assessore comunale ha assicurato: "Rivedremo il progetto. Quello attuale è obsoleto".
Per la Gesesa la città ha bisogno di questo importante impianto, ma Ferrari non si è dichiarato d'accordo con l'ipotesi della fitodepurazione.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

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