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Benevento, 19-01-2017 19:01 ____
Peppino De Lorenzo e' stato assolto, perche' il fatto non sussiste, dall'accusa di falso con l'aggravante delle finalita' camorristiche
L'accusa parti' dall'Asl di Benevento e dagli stessi vertici che, attraverso le intercettazioni disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, furono poi sollevati dai loro incarichi
Nostro servizio
  

Questo pomeriggio, dopo una camera di consiglio durata oltre un'ora, è giunta la decisione del Tribunale di Benevento che ha assolto, perché il fatto non sussiste, Peppino De Lorenzo, imputato di falso con l'aggravante delle finalità camorristiche.
Una storia durata diversi anni durante i quali De Lorenzo ha preferito seguire l'iter giudiziario senza clamori mediatici.
L'accusa partì dall'Asl di Benevento e dagli stessi vertici che, attraverso le intercettazioni disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, furono sollevati dai loro incarichi.
In sostanza, quando la notizia che il giudice della Dda, Luigi Landolfi, aveva chiesto addirittura l'arresto, respinto, quest'ultimo, dalla procura partenopea, apparve quanto meno strano che chi, come De Lorenzo, si era sempre battuto per il trionfo della legalità, fosse, ad un tratto, accusato di legami con la camorra.
Oggi, il trionfo della verità che, di certo, avrà dato l'opportunità all'accusato di fare un respiro di sollievo.
Abbiamo chiesto a Peppino De Lorenzo un suo parere in merito all'accaduto. 
Questa la sua risposta: "La mia vita non è stata, di certo, semplice anche perché sono stato io stesso a lottare per principi in cui ho sempre creduto.
Ho vinto le guerre, ma ho perso le battaglie.
Non è mancato niente, ma essere accusato addirittura di proteggere i camorristi è stato troppo.
Davvero troppo".
Nello spiacevole incidente di percorso, una nota definiamo umana.
Peppino De Lorenzo è stato difeso dal figlio, Giovanni, con un altro giovane penalista, Fabio Russo.
A questi due giovani, ha affidato la difesa della sua verità.   

comunicato n.98808



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