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Benevento, 07-12-2016 15:23 ____
Un progetto in favore delle persone e delle loro famiglie che si trovano a vivere una condizione di pesante difficolta' di natura psichiatrica
Lo ha presentato il vicario episcopale per la Carita' dell'Arcidiocesi di Benevento, don Nicola De Blasio, sostenuto dalla collaborazione con l'Associazione la Rete Sociale
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Un progetto in favore delle persone e delle loro famiglie che si trovano a vivere una condizione di pesante difficoltà di natura psichiatrica è stato presentato, questa mattina, nel corso di una conferenza svoltasi presso la la Sala Formazione della Cittadella della Carità "Evangelii" in via San Pasquale.
Il progetto è curato dal vicario episcopale per la Carità dell'Arcidiocesi di Benevento, don Nicola De Blasio, sostenuto con dalla collaborazione con l'Associazione la Rete Sociale.
Il senso dell'iniziativa, denominata "Progetto Terapeutico Riabilitativi Individuali", è stato illustrato con queste parole da don Nicola: "Queste persone non sono lo scarto della società, ma individui fragili.
Se si mettono ai margini si smarrisce il senso stesso dello Stato.
Essi vogliono cercare di essere o diventare autonomi".
Il progetto è una risposta ad un forte stato di disagio.
Si tratta di mettere a disposizione delle persone disabili mentalmente un budget di salute, capace di realizzare singoli progetti terapeutico riabilitativi individuali.
Un gruppo di famiglie, che vivevano il problema della salute mentale, non riuscivano a trovare risposte immediate dalle istituzioni.
Attraverso la Rete Sociale, però, presentando denunce e svolgendo manifestazioni, sono riuscite a sollecitare le istituzioni a prendersi carico del problema.
Il presidente della Rete Sociale, Serena Romano, ha definito rivoluzionari Carmine e Giuseppe, nuovi soci della Cooperativa Sociale "La Solidarietà".
Ad oggi, i destinatari del cosiddetto budget di salute sono 65 in tutto il Sannio, di cui 24 presi in carico dalla rete Caritas.
"Il cammino di Carmine e di Giuseppe - ha detto Romano - è rivoluzionario, è una storia di emancipazione in cui i pazienti hanno potuto scegliere attraverso il confronto dove andare, chiedendo aiuto a noi, per evitare il rischio di rimanere esclusi".
Un gesto semplice che rappresenta il traguardo: dal disagio psichico all'autonomia, grazie ai Ptri.
Don Nicola ha rimarcato: "Dove c'è emarginazione deve esserci la chiesa per dare voce a queste persone che non ce l'hanno per fare in modo che le Istituzioni non dimentichino e prendano coscienza dei problemi".
Poi ha aggiunto: "Vogliamo incrementare la rete e coinvolgere diverse realtà del territorio per capire come utilizzare le possibilità di welfare che ci sono, ma non sempre sono note".
Infine, il vicario episcopale ha rimarcato: "La loro autonomia è una liberazione nell'ottica della riforma Basaglia e del "Tu slegalo subito".
Con questo progetto, stiamo slegando le persone da questi letti che sono burocratici, e sanno di formalismo, di non integrazione per la diffusa paura del diverso”.
Angelo Moretti, coordinatore generale della Caritas, ha richiamato un dato: "Sono 19 milioni di euro l'anno spesi dalla sola Asl Benevento per questo tipo di cure.
Praticamente un budget pari a quello di tutta la Campania".
Dal 2012 la Regione ha approvato la possibilità di un nuovo sistema: appunto i Ptri.
"Una legge dormiente - ha continuato Moretti - che noi abbiamo voluto riscoprire e mettere in atto.
Dopo due anni ecco il risultato: Carmine e Giuseppe diventano soci e cittadini".
Moretti ha sottolineanto: "Sono stati spesi 19 milioni di euro l'anno dalla sola Asl di Benevento per questo tipo di cure.
Praticamente un budget pari a quello di tutta la Campania.
Si tratta di un vero e proprio cambiamento del welfare a Benevento e l'esperienza di Carmine e Giuseppe rappresenta il vero completamento della riforma Basaglia".
Il coordinatore della Caritas ha ripercorso la rivoluzione della Basaglia che svecchia la logica manicomiale secondo l'assunto che la guarigione non può prescindere dalla libertà.
Romano ha rimarcato: "Volevamo trasformare tali persone in soggetti con un disagio che possono essere curati, acquisendo una dimensione di normalità di vita".
Infine, ha aggiunto: "Paghiamo un ritardo trentennale.
Ora speriamo che abbiamo intrapreso la strada giusta".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

                                            

comunicato n.97631



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