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Benevento, 06-12-2016 13:01 ____
Vedrete un Arco di Traiano con una visuale senza ombre e vi accorgerete di tanti bellissimi basso-rilievi, mai visti cosi' prima d'ora
Le loro figure apparironno addirittura come fossero vive. Questo e' lo scenario che si presentera' domani all'Arco, allorquando sara' accesa la nuova illuminazione artistica del monumento curata da Gesesa
Nostro servizio
  

Vedrete un Arco di Traiano con una visuale senza ombre e vi accorgerete di tanti bellissimi basso-rilievi, mai visti così prima d'ora, con le loro figure che appaiono addirittura come fossero vive.
Questo è lo scenario descritto da Piero Ferrari, amministratore delegato di Gesesa, che si presenterà domani, alle ore 17.00, all'Arco di Traiano, allorquando sarà accesa la nuova illuminazione artistica del monumento (alle ore 18.00 si passerà poi a Santa Sofia) curata da Gesesa in collaborazione con Acea Illuminazione Pubblica.
L'iniziativa, denominata "Gesesa illumina la storia del Sannio", più complessa del semplice risultato tecnico, è stata presentata alla stampa stamane a Palazzo Mosti alla presenza del sindaco Clemente Mastella, del presidente di Gesesa, Luigi Abbate, dell'amministratore delegato dell'Azienda, Piero Ferrari e del presidente dell'Unicef, Carmen Maffeo.
Ad aprire i lavori, è stato il sindaco Mastella il quale ha esordito sottolineando il lato estetico di questa iniziativa voluta da me, ha detto, e realizzata da Abbate e Ferrari con Acea, per una illuminazione permanente impostata su due importanti monumenti cittadini: L'Arco di Traiano e la chiesa di Santa Sofia.
La chiesa di Santa Sofia, è già in qualche modo illuminata da questo nuovo sistema, eppure ieri sera ho fatto un sondaggio tra i cittadini e quasi nessuno si era reso conto della differenza tra la precedente e l'attuale illuminazione.
Questo risultato è certamente frutto delle nostre abitudini e del fatto di trovarci bene a casa nostra dove tutto sembra dover essere sempre uguale al punto che talvolta non ci si rende conto dei cambiamenti anche quando questi sono molto evidenti.
Mastella, scherzosamente (ma non tanto) si è chiesto se domani qualcuno procurerà anche di tenere pulito il Campanile dalle erbacce e se ci si ricorderà di rimettere a posto la Calabria, dalla cartina in pietra posta sul lato est della struttura (così come in esclusiva denunciammo noi di "Gazzetta" ndr).
Il sindaco ha anche annunciato che ha dato disposizioni di intensificare i controlli contro i giovani pallonari della piazza.
Così andiamo direttamente in quarta divisione, altro che in Serie A, come oramai si auspica anche dopo la partita di ieri sera...
Mastella, riprendendo il tono istituzionale, ha quindi parlato di queste società partecipate del Comune ed ha accennato all'Amts che fa fatica a tirare avanti e per la quale si sta cercando di trovare una soluzione altrimenti dal 1° gennaio si camminerà a piedi.
Gesesa è l'unica Azienda che non mi dà grattacapi. Bene dunque la formula della gestione da parte del privato con il controllo da parte del pubblico.
Il sindaco ha anche accennato alla vicenda delle morosità e della problematica apertasi con taluni utenti del Rione Libertà: Mi auguro che tutti paghino ma anche che ci sia solidarietà nei confronti di chi ha problemi e che si tutelino le fasce più deboli.
La parola è quindi passata al presidente Abbate il quale ha esordito dicendo che la missione che ci si è imposta è quella di uno sviluppo aziendale partecipato avendo il territorio come protagonista.
Qui non si tratta solo di un progetto di illuminotecnica, ha proseguito Abbate, ma di una iniziativa che ha la finalità di farci riappropriare della nostra identità.
Abbate quindi, attingendo ai suoi intimi convincimenti, peraltro sempre manifestati, si è posto il quesito: Ma una impresa ha un'anima?
Può essere anche buona, nel procacciare il suo profitto?
Il presidente di Gesesa si è detto convinto che lo si può fare addolcendo tutto il meccanismo aziendale attraverso dei correttivi che non tengano conto solo dei profitti.
Gesesa ha attivato la responsabilità privata dei cittadini raccogliendo da essi storie di disagio. Ed allora dobbiamo essere pronti ad intervenire su fari fronti.
Per ora partiamo con la cultura, ma poi saremo nelle scuole e nel sociale.
Abbate ha quindi detto che di questi due monumenti verrà raccontata anche la storia tramite due Totem che saranno posti nei pressi delle strutture.
I testi avranno una traduzione nel linguaggio Braille, fatta dall'Unione Italiana Ciechi di Benevento per dare la possibilità anche agli ipovedenti di percepire la bellezza dei due monumenti. Su di essi pannelli è stato anche realizzato un Qr Code contenente anche una registrazione mp3 sulla storia sia dell'Arco che della chiesa di Santa Sofia.
Il testo è stato tradotto anche in spagnolo, francese, inglese e tedesco dalle allieve dell'Istituto Magistrale "Giuseppina Guacci" che hanno anche prestato le loro voci all'iniziativa. Un grazie anche alla docente Maria Ricca per le traduzioni in inglese sui pannelli ed all'Associazione Benevento Longobarda per le notizie fornite su Arechi II, il principe di Benevento che eresse il monastero di Santa Sofia.
Illuminare il territorio, ha ancora detto Abbate, significa anche portare più turisti.
Tornando alla collaborazione con le scuole il presidente di Gesesa ha detto che si andrà in esse per indurre gli allievi anche a cambiare abitudini di vita preferendo l'acqua del rubinetto a quella in bottiglia tutelando così l'ambiente dai rifiuti formati da bottiglie in pet.
In questo tratto del percorso affianco all'Azienda ci sarà che l'Unicef con la cui oganizzazione stamane è stato firmato un protocollo d'intesa.
Riguardo le famiglie Abbate ha confermato che nei loro confronti bisogna avere molta attenzione.
Andremo a fare delle riunioni nelle parrocchie ed a spiegare che nel momento delle difficoltà Gesesa c'è ed è loro vicina.
Un'Azienda può anche guardare al territorio senza pensare necessariamente al profitto.
Noi non facciamo solo la semplice gestione di un bene, prezioso qual è l'acqua, ma vogliamo anche essere una presenza costante al fianco della cittadinanza.
Piero Ferrari, amministrazione delegato dell'Azienda, ha esordito dicendo che si è ad una prima tappa di un percorso che si evidenzia domani con l'illuminazione dei due storici monumenti cittadini.
Un'Azienda che è sul terriorio, ha detto, deve badare anche a questo.
Certo, le tensioni sociali non si risolvono così, ma si comprendono tanti fenomeni.
Noi siamno orgogliosi dell'inizio di questo percorso che stiamo portando avanti con la parte pubblica.
Acea (la leader del gruppo cui appartiene anche Gesesa ndr) ritiene di essere un'Azienda partner e dunque non formata da assalitori della diligenza dell'acqua.
Ferrari si è altresì dichiarato orgoglioso di essere a capo di un'Azienda amica dell'Unicef.
Ora però queste azioni vanno riempite di contenuti e per questo Gesesa si accinge anche a varare per la prima volta, sin dal prossimo anno, il suo Bilancio sociale che tenga in particolare conto l'ambiente.
La nostra buona volontà per essere nel sociale, dunque, c'è e siamo pronti ad essere al fianco delle famiglie in difficoltà certificateci dal Comune.
Vedremo quanto potremo stanziare economicamente per dar corpo a questo aspetto della gestione.
Siamo dunque la più buona, anche se non siamo una Santa, ha detto Ferrari riferendosi alle furberie che talvolta si mettono in atto foss'anche per necessità.
Quando troviamo i misuratori, i contatori dell'acqua, chiusi in un vano protetto da una porta di mezzo centimetro di ferro, allora vuol dire che qualcosa non funziona più.
Noi siamo pronti ad aiutare, vogliamo farlo, ma a patto che ci sia reciprocità nei rapporti.
Non vogliamo assetare nessuno ma per svolgere questo servizio occorrono soldi e non possiamo certo trasformarci in una onlus.
Nel nostro mestiere siamo molto bravi e per questo ringrazio tutti i dipendenti dell'Azienda.
Carmen Maffeo, presidente dell'Unicef provinciale si è dimostrata molto soddisfatta di questa collaborazione intrapresa con Gesesa, un progetto complesso ed eticamente valido per far assurgere i più giovani al diritto alla partecipazione.
Il 97% dell'acqua del pianeta è salata e dunque imbevibile.
Dovremo, dunque, andare nelle scuole a proporre un'attenzione particolare ed attenta per questo bene tanto prezioso.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

comunicato n.97588



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