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Benevento, 27-09-2016 08:48 ____
Peppino De Lorenzo si rivolge al direttore generale dell'Asl dopo aver appreso che saranno avviati i lavori di recupero a Piana Romana
L'ex responsabile del servizio Psichiatrico punta il dito anche contro la struttura di via Grimoaldo Re per la quale si paga un affitto definito da capogiro
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo (foto) si rivolge al direttore generale dell'Asl dopo aver appreso che saranno avviati i lavori di recupero della struttura dell'Asl a Piana Romana di Pietrelcina. Il dito nella piaga è poi messo a proposito dell'affitto pagato per la struttura di via Grimoaldo Re assegnata alla Salute Mentale.
"Egregio direttore - scrive - che la sanità nel nostro territorio, malgrado le ventilate promesse di cambiamento, sia politicizzata sino all'inverosimile, è ben noto e ritengo che non vi sia nulla da aggiungere.
La triste realtà è sotto gli occhi di tutti.
Epperò, ci sono situazioni che rasentano, comunque, l'incredulità e continuano a farci rimanere basiti anche se nulla più ci dovrebbe stupire.
E' quanto ho provato nel leggere il contenuto della delibera n.442 del 20 settembre scorso, da lei sottoscritta.
In essa, tra l'altro, si legge: "...nell'ottica della riqualificazione e dell'ammodernamento degli edifici di proprietà, l'azienda sanitaria parteciperà alla procedura della Regione Campania per la costruzione di una graduatoria finalizzata al finanziamento della progettazione relativa ad infrastrutture nella misura complessiva di 40 milioni di euro...".
Due punti della delibera in oggetto, facendomi andare negli anni addietro, hanno suscitato in me non indignazione, ma tanta amarezza e le spiego i motivi.
Mi riferisco, nello specifico, alla ristrutturazione dell'immobile in località Piana Romana di Pietrelcina e la "nuova casa" per il Dipartimento di Salute Mentale per "risparmiare l'attuale canone di locazione".
Bene. Per aver evidenziato da solo, anni fa, in un silenzio politico assordante, la gravità di queste due problematiche, unitamente ad altre dello stesso spessore, ho sofferto pene d'inferno sul posto di lavoro in quanto, quale dipendente, questa era la squallida motivazione, dovevo tacere.
Sollevai, infatti, a più riprese, l'attenzione sul degrado in cui versava l'immobile di Pietrelcina, costato centinaia di milioni di lire all'Asl, quando mi accorsi, e con me tanti, che lo stesso, una volta finanche arredato, era stato lasciato nell'abbandono totale.
Le suppellettili furono portate via da ignoti e quelle residuate, per anni, erano rimaste a galleggiare sull'acqua che si era depositata nei locali della struttura a causa delle precipitazioni piovane, dopo che i vetri delle finestre erano andati in frantumi. Resi pubblico tale stato di degrado con un ampio corredo fotografico.
Da subito, ripetendo un copione stantio, i vertici dell'Asl si scagliarono contro di me lasciando, comunque, sino ad oggi, invariata la situazione.
Oltremodo grave è la vicenda dell'immobile che ospita tuttora il Dipartimento di Salute Mentale in via Grimoaldo Re. Con un accordo serale tra alcuni noti politici del territorio, di cui detti notizia, si stabilì un fitto mensile da capogiro in quell'epoca. Dopo il mio intervento, tutta la stampa si interessò della vicenda e ricordo che una testata giornalistica locale titolò: "Nella nostra città fitti come in piazza Navona".
Tutto, poi, come sempre, è stato sepolto dal silenzio e quel canone di locazione, malgrado i tempi siano mutati, è corrisposto ancora oggi.
Si sa che il tempo sia galantuomo, ma, tuttavia, è deplorevole che chi, come me, si è posto contro il potere imperante, sia stato colpito senza pietà.
Oggi, la delibera di qualche giorno fa, a distanza di anni, ammette la veridicità del mio asserito.
Quanta tristezza, però!
E' vero che due suoi predecessori abbiano pagato a caro prezzo la loro supponenza dinanzi alla legge e che l'ultima vicenda giudiziaria dell'Asl si commenta da sola, tuttavia, tante lotte, portate avanti in solitudine, nella palude del silenzio, hanno segnato irreparabilmente la mia vita.
Colgo, per questo, l'occasione per soffermarmi, senza per il momento entrare nei particolari, su quanto si è verificato in questi mesi.
Anche lei, fors'anche senza rendersene conto, influenzato da qualche cattivo consigliere, ha seguito nei miei riguardi la stessa strada dei suoi predecessori.
Le mie puntualizzazioni miravano solo al miglioramento della funzionalità dell'assistenza psichiatrica che, oggi, non lo può negare, è allo sfascio totale.
Lei ha preferito colpire me schierandosi a favore di chi, negli anni, ha contribuito allo sfascio. Ma tant'è!
Il discorso è aperto.
Per natura, sono anche eccessivamente disponibile, ma le ingiustizie non le sopporto.
Ho appreso, per questo, con piacere, sembra strano ma è così, che lei, nominato direttore generale, rimane qui da noi per concludere così la sua attività essendo mio coetaneo.
Avremo così il tempo di chiarire tante cose e sono convinto che, in ultimo, se ne renderà conto. Siamo ormai alla conclusione dei nostri percorsi.
Sono stato costretto a lasciare con anticipo il mio incarico presso l'Asl.
Del che sono contento anche se sono stato legato ai miei collaboratori. Ho ritrovato una serenità smarrita continuando a fare il medico, finalmente in piena libertà, da mattina a sera.
La Direzione del Dipartimento sarà rinnovata, senza possibilità di proroghe, il prossimo 30 giugno, anche in questo caso per il raggiungimento dei limiti di età di chi ne è al vertice. Lei si appresta a svolgere l'ultimo mandato in quanto la legge 90 del 2014, art. 6, non ammetterà più rinnovi.
Tuttavia, questo breve lasso di tempo che ci accomuna permetterà di chiarire tante cose e far emergere la verità. Io mi impegnerò.
Con tutto me stesso. La saluto".

comunicato n.95337



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