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Benevento, 25-08-2016 22:28 ____
Scintille tra il presidente del Consiglio Comunale Luigi De Minico e l'ex sindaco Fausto Pepe ma alla fine il Consuntivo e' approvato con ampio voto
Mastella a De Pierro: "E' scorretto isolare il mio predecessore". Ritirato il Regolamento per i matrimoni a Palazzo Paolo V. Istituita la Commissione d'Indagine sulle consulenze affidate con il Piu Europa
di Diego De Lucia
  

Approvato il Rendiconto di Gestione 2015.
La nuova maggioranza di centrodestra concede, dunque, il dovuto disco verde a quanto fatto dalla precedente di centrosinistra che ha appena scalzato nel corso della tornata elettorale di giugno.
Il delicato passaggio istituzionale e politico, consistente, appunto, in questo paradosso, è stato superato a Palazzo Mosti.
Del resto, se così non fosse stato, la legge comanda il ritorno alle urne.
La maggioranza ha votato compatta a favore seppure, comprensibilmente, non ha mancato di sollevare critiche alla passata Amministrazione.
L'opposizione, invece, si è smarcata: Francesco De Pierro, che di quella gestione politica per la quale appunto si giudicava il rendiconto di gestione, ne aveva in qualche modo fatto parte per un solo anno nella scorsa consiliatura, precisamente all'interno del Pd, ha deciso di astenersi motivando in quanto questo documento contabile fosse l'ultimo relativo alla vecchia amministrazione e non  si sarebbero potuto sbilanciare in quanto nessuno dei presenti del Pd in Consiglio quest'oggi era presente  nell'approvazioone del Bilancio del 2015. 
I consiglieri Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio, rispettivamente nella scorsa consiliatura sindaco e vicesindaco, hanno votato con la maggioranza il rendiconto di gestione.
Nessuna sorpresa insomma.
Il sindaco Clemente Mastella, nel suo intervento conclusivo, ha rimproverato proprio De Pierro e, inaspettatamente, ha teso una mano al proprio predecessore Fausto Pepe, del quale in sostanza si giudicava l'operato: "Francesco, lasciare solo Pepe è scorretto.
Astenersi presso il Senato della Repubblica avrebbe significato voto contrario.
Io lo ritengo ingiusto.
Non puoi isolare in questa vicenda l'ex sindaco.
L'isolamento è la situazione nel quale un branco attacca la preda.
Nessuno faccia come Pietro che rinnegò tre volte e si affermi con Pepe io non ho nulla a che spartire".
Sempre il sindaco, però, nonostante il suo voto favorevole in Consiglio al rendiconto non ha nascosto i propri dubbi e perplessità sul dichiarare o meno il dissesto: "I numeri legati ai conti del Comune restano oscuri.
Non sono riuscito a diradare le ombre nonostante l'andata a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
I miei dubbi sul da farsi sono rimasti.
Oggi accogliamo il documento di gestione economica che non abbiamo prodotto.
Non so se dichiarerò il dissesto, non è cosa da fare a cuor leggero, vedremo" (le stesse cose le ha dichiarate a "Gazzetta" l'assessore alle Finanze Maria Carmela Serluca ndr).
Insomma, alla gran parte degli osservatori presenti in Aula, i lavori ed il voto di oggi dell'Assemblea consiliare sono apparsi come un adempimento formarle, di fatto un atto dovuto, rispetto alla poco allettante prospettiva, rispetto ad un eventuale passo falso, della venuta del commissario prefettizio.
Approvata dall'Assemblea anche la Commissione d'indagine sulle attività affidate dal Comune a esperti, consulenti e collaboratori esterni ed interni nell’ambito dei progetti del Piu Europa.
Stralciato invece, così come avevamo già anticipato, il punto all’ordine del giorno riguardante la cittadinanza onoraria al presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, argomento di cui si discuterà in una prossima seduta di Consiglio.
Rinviata anche l'approvazione del Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili a Palazzo Paolo V, che tornerà in Commissione consiliare per alcune modifiche.
Nelle more, comunque, l'Assise ha autorizzato il sindaco a celebrare i matrimoni a Palazzo Paolo V.
La seduta si è distinta per l'assenza dei revisori dei Conti e per un battibecco velenoso tra il presidente del Consiglio, Luigi De Minico, ed il consigliere comunale, Fausto Pepe, proprio sull'assenza dei revisori. Quest'ultimo ha detto: "E' poco chiaro il loro parere.
Peraltro, sono assenti in Aula ed invece sono tenuti a starci".
Quando De Minico ha tentato di ricordare il modus operandi della scorsa consiliatura, quando a suo dire si andava avanti a colpi di maggioranza, ed anche in qualche altro caso di gestione del centrosinistra mancavano in Aula i revisori, Pepe ha sbottato: "Non c’è possibilità di fare ragionamenti sereni.
Lei è troppo partigiano anche perché il mio interlocutore è al momernto l'assessore Serluca".
Polemiche vecchie e scorie della passata consiliatura che hanno indotto dapprima Pepe ad interrompere il suo intervento, un fatto questo molto grave, per poi tornare a parlare in quanto chiamato in causa dai consiglieri di maggioranza.
Mentre De Pierro, anche lui polemizzando con De Minico che lo ha più volte richiamato al rispetto del Regolamento, ha minacciato di chiedere una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso De Minico dalla carica di presidente del Consiglio.
La seduta è iniziata osservando un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia nella notte tra martedì e mercoledì scorso ed in memoria dell’avvocato Francesco Castracane, recentemente scomparso.
Il Consiglio, poi, ha affrontato il Regolamento sui matrimoni civili.
Il primo cittadino ha chiesto, con forza, che la stanza del sindaco non sia più utilizzata per tali incombenze, ma che venga sfruttato Palazzo Paolo V o al massimo la Sala consilisare di Palazzo Mosti.
Il consigliere Raffaele Del Vecchio, però, nel suo intervento ha fatto trasparire alcune irregolarità nella delibera proponendo i Giardini del De Simone o la Villa Comunale come soluzioni alternative con un tarrifario di circa 400 euro.
Fuoco di fila da parte di De Pierro che giudicava irregolare la proposta di delibera sul Regolamento; mentre Luigi Scarinzi del Pd ha affermato: "Il Regolamento non è in vigore.
C'è un errore di presentazione da parte di chi doveva istruire la documentazione. La proposta di delibera è errata".
Alla fine Mastella ha sbottato: "Non mi era mai capitato di perdere così tanto tempo su questioni barocche e decadenti".
In conclusione, l'argomento è stato ritirato e sarà ridiscusso in Commissione per poi tornare in Consiglio, forse il prossimo 5 settembre, così come ha accennato il presidente della Commissione Cultura, Antonio Puzio.
Si è, quindi, aperta la discussione sul Bilancio.
Vincenzo Sguera di Area Popolare ha attaccato i revisori: "La loro presenza è obbligatoria e lo prevede lo Statuto, per esaminare eventuali dubbi e perplessità.
Sono contrario a questo rendiconto.
Non si può basare su presunzioni, ma su dati di fatto.
L'atto di Giunta (il riferimento è alla deliberazione della Giunta Pepe) non corredato da parere dell'organismo di controllo non è corretto e non so se sia anche illegittimo.
Il controllo a campione poi dei residui non garantisce nulla".
Molto critica anche Marianna Farese del Movimento 5 Stelle: "Voteremo contro.
Troppe sono le "presunzioni" su cui si basa la relazione dei revisori, tanto da non dare certezza che questo rendiconto sia l'esatta fotografia dell'esistente.
Non possiamo fare a meno di notare che l'attuale Collegio dei Revisori, non essendo lo stesso che ha analizzato la gestione 2015, si è limitato a prendere atto di quanto affermato dai colleghi precedenti, in special modo esprimendo parere positivo sul riaccertamento straordinario dei residui".
Farese ha poi sottolineato come per il riaccertamento compiuto nel maggio scorso (atto propedeutico all'approvazione dell'attuale Rendiconto), il nuovo Collegio non sia stato neanche interpellato per l'obbligatorio parere preventivo: "Riteniamo tutto ciò abbastanza grave.
Da un lato, abbiamo un Collegio dei Revisori che ha un preciso obbligo di controllo, dall'altro un'Amministrazione che non procede a richiedere un parere vincolante.
Come si può, in tali circostanze, presumere che il tutto sia stato svolto correttamente?
Nella stessa relazione, i soggetti coinvolti dichiarano, inoltre, che il limitato tempo a disposizione è stata la circostanza che ha indotto il Collegio a procedere ad un controllo sul rendiconto basandosi su un campione significativo di residui con particolare riferimento a quelli attivi derivanti da entrate tributarie.
Ma quanti sono? In che modo sono stati scelti? In che valore sul totale?"
Per Farese anche altri elementi la portano ad essere scettica: "Non c'è stata corrispondenza tra le posizioni creditorie e debitorie tra l'Ente locale e le partecipate, che non rappresentano certo bruscolini e per le quali non si è provveduto ad acquisire parere nè dai revisori delle partecipate nè da quelli del partecipante".
Infine, sulle società partecipate ha attaccato: "Si tratta di una gestione tra Comune e partecipate secondo una logica dei vasi comunicanti, in cui ci rimettono i cittadini considerati ormai solo un bancomat.
Poi i revisori attestano che allo stato, presso questo Ente, esiste una costante ed incontrollata evoluzione dei debiti fuori bilancio che rende "incerta" una quantificazione precisa e puntuale della massa debitoria".
Per Italo Di Dio del "Gruppo Del Vecchio sindaco" esistono discordanze sui debiti e crediti delle partecipate.
Giovanni Quarantiello della maggioranza del Gruppo Mastella ha chiarito: "Dobbiamo dare fiducia all'Amministrazione precedente per continuità amministrativa".
Quarantiello ha poi attaccato Vincenzo Sguera: "Se avesse vinto Del Vecchio oggi ci saremmo trovati a votare lo stesso rendiconto.
Lei come avrebbe votato visto che la relazione era la stessa e lo ha sostenuto in campagna elettorale?"
Ha ripreso poi la parola Fausto Pepe che ha ricordato: "Noi abbiamo interrotto Consigli comunali affinchè i revisori ci raggiungessero.
Forse qualcuno ha la memoria corta o bugiarda".
Poi ha aggiunto: "Il revisore deve essere qui e deve difendere il suo parere".
Ha preso poi la parola Nicola Sguera del Movimento 5 Stelle che ha attaccato De Nigris: "In piena campagna elettorale mi dicesti che volevi andare a Roma e fare un'operazione verità sul Comune.
Oggi sei in maggioranza e questo non lo hai fatto".
Poi ha aggiunto: "Questi sono gesti di assoluta e pericolosa continuità amministrativa.
La nomina-conferma del dirigente Porcaro, che è stato dirigente con l'altra Amministrazione rappresenta la plastificazione di una continuità".
Per De Pierro, il parere dei revisori appare monco: "Non hanno voluto assumersi le responsabilità o lo hanno detto in maniera criptata.
Perchè lei sindaco ha confermato Porcaro?
E' stato lui che ha fatto il piano.
Lei, insieme all'assessore alle Finanze, Maria Carmela Serluca, deve dirci se ci sono le condizioni del dissesto o meno".Poi De Pierro ha sottolineato l'impossibilità nel votare questo atto amministrativo: "non l'avremmo mai potuto votare il Conbsuntivo. Noi non votammo nemmeno il Bilancio di Previsione 2015. Come facevamo a votare un Consuntivo senza conoscere il preventivo." 
Per la maggioranza, ha parlato Antonio Reale di Forza Italia che, seppur in maniera critica, ha annunciato il suo voto favorevole: "Il bilancio ce lo siamo trovati.
Sono tutt'ora critico.
Chiude con un disavanzo di 34 milioni di euro..."
Prima della votazione Luigi De Nigris ha tranquillizzato Sguera sulla questione della Corte dei Conti: "E' un atto dovuto per quanto attiene la trasmissione dei documenti del bilancio al supremo organo contabile".
Anche De Nigris ha dichiarato di voler prendere atto ed adeguarsi al voto favorevole, ma ha puntualizzato le criticità contenute nei documenti contabili degli ultimi quattro anni evidenziate dagli ultimi Collegi dei revisori dei conti succeduti sino ad oggi".
Alla conta della votazione, il Rendiconto è passato con 23 voti favorevoli, 5 contrari (i due grillini  Vincenzo Sguera, Di Dio e Feleppa ), 3 astenuti ( Maria Letizia Varricchio, Luigi Scarinzi e Francesco De Pierro).
Si è, quindi, passati a parlare della Commissione d'indagine sul Piu Europa proposta da Vincenzo Sguera che ha detto: "Occorre dare una risposta ai cittadini lunga un anno".
Seppur non condividendo del tutto la proposta, Fausto Pepe ha difeso il suo operato nella vecchia Giunta: "Difendo la mia storia amministrativa.
Non ho governato da solo in dieci anni.
Resto giapponese fino alla mio ultimo giorno".
Marianna Farese ha appoggiato la proposta: "Occorre fugare ogni dubbio ed ampliare il campo d'indagine anche ad opere di controllo di secondo livello".
Critico, invece, Antonio Capuano di Forza Italia: "Non ne vedo l'utilità. Si tratta di uno spreco di tempo e di fondi.
Mi asterrò, è un Regolamento dei conti all'interno dell’opposizione e soprattutto del Pd".
Il vice sindaco Mazzoni, seppur favorevole, ha ammonito: "Non bisogna ridursi ad una sola speculazione politica.
Si deve partire con una nuova programmazione. Oggi ci ritroviamo in un nuovo corso".
La delibera è passata con 28 voti favorevoli e 1 astenuto (appunto Capuano).
Ora toccherà al presidente del Consiglio comunale, Luigi De Minico, avviare la procedura per l'insediamento di tale Commissione a cominciare dall'individuazione del presidente che, di norma, spetta alla minoranza.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.94355



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