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Benevento, 23-08-2016 17:40 ____
Questa rassegna settembrina, anno dopo anno, ha perso il suo originario splendore e segnatamente, negli ultimi tempi, era morta...
La ricordo con nostalgico rimpianto assieme a "Quattro notti..." ma ciascuna con una personalita' ben distinta e che non andavano mischiate, afferma Peppino De Lorenzo
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo ci affida delle sue riflessioni sulla rassegna Città-Spettacolo (nella foto la realizzazione del palco in piazza IV Novembre) che sta appena per cominciare e lo fa con una punta di amarezza e di nostalgia per una manifestazione che, oggettivamente, da anni non c'era più e che proprio per questo andava "terminata" e lasciata a sedimentare per essere poi affidata al giudizio della storia.
"In queste ore - scrive De Lorenzo - con un rinnovato aspetto, che, però, non è più il suo, sta per iniziare la tradizionale rassegna settembrina.
Città Spettacolo, per intenderci.
Epperò, con sincerità e senza pregiudizi, delle precisazioni sono doverose.
La rassegna fu sostenuta e valorizzata, ormai diversi anni fa, dal sindaco Pietrantonio che sostenne l'dea originaria dando alla stessa quell'impronta culturale che, ed a ragione, la portò meritatamente oltre i confini sanniti.
Antonio Pietrantonio, come tutti gli esseri viventi, ha commesso anche lui degli errori nel corso del suo decennale mandato.
Alcuno può negarlo.
Tuttavia, si deve ammettere che sia stato l'unico primo cittadino ad avere ben chiara l'idea di città.
A distanza di anni, è questo un merito che alcuno gli può negare.
I primi anni del sindacato di Pasquale Viespoli proseguirono sulla stessa scia.
Ricordo, con tanta nostalgia, anche le edizioni della rassegna di allora.
Una grande quantità di ricordi mi legano a quegli anni ed alla manifestazione così come era stata concepita.
Tanti volti, tanti nomi.
Indimenticabile l'edizione che fu inaugurata d'allora presidente della Camera dei Deputati, Irene Pivetti.
Poi, pian piano, la rassegna ha perso, anno dopo anno, il suo originario splendore e, segnatamente negli ultimi tempi, era morta.
I defunti non possono essere riportati in vita ed ecco perché appariva doveroso lasciarne il ricordo, puro ed incontaminato, alla storia e solo alla storia della nostra comunità.
Non è, sia ben chiaro, una pretestuosa presa di posizione la mia.
Tutt'altro!
Negli anni del mio impegno in politica ho apprezzato, i miei interventi dell'epoca ne sono la prova, "Quattro notti e più di luna piena".
Anche se, per natura, sono stato sempre restio a partecipare a manifestazioni di quel tipo, non nego che ho seguito tutte le edizioni di "Quattro notti" ed anzi, nel corso di qualcuna, sono intervenuto anche in prima persona in incontri a tema.
Ecco, l'errore odierno è quello di voler unire le due rappresentazioni.
E', quest'ultimo, un errore lapalissiano che, esaminando la situazione, con purezza d'intenti e libertà di pensiero, deve essere valutato nella sua interezza.
Il nuovo sindaco ha, però, centrato in pieno la volontà popolare.
Infatti, la sagra del peperone e quella del cicatiello, per citarne alcune, oggi, occupano uno spazio enorme che si espande sempre più.
Hanno diritto ad una memoria maggiore di Città Spettacolo.
Alla gente, sempre pronta a mutare giudizio, non importa se il giorno dopo si ritrova le strade dissestate; non importa se la sciatteria la faccia da padrona; non importa se i giovani sono costretti a lasciare la città per mancanza di lavoro e così via.
Quel che conta è solo e sempre la sagra del peperone e del cicatiello che ha un valore maggiore se associata ad un buon bicchiere di vino.
E se, poi, ad allietare la serata vi sarà Gigi D'Alessio, o chi per lui, si tocca il cielo con le dita. Questa è la realtà.
La storia c'insegna che per governare bene occorrano feste, farina e forca. Niente di più esatto.
Allora, diamo alle manifestazioni il loro giusto valore senza, però, mischiare avvedutamente o fors'anche volutamente l'una con l'altra.
Se non mi fossi ritirato, per libera scelta, a vita privata dedicandomi solo al lavoro, sempre con la dedizione di un tempo, vi parteciperei ancora.
Vorrei solo ritrovare l'entusiasmo che non ho più.
Con nostalgico rimpianto ricordo sia "Città Spettacolo" che "Quattro notti e più di luna piena".
Solo, però, con una netta e precisa separazione delle funzioni.
Perchè, non lo nego, non dimenticherò mai le due manifestazioni che mi hanno reso felice nel tempo in cui ero fermamente convinto, credendoci ciecamente, che la politica fosse una cosa seria.
Il che non è".

comunicato n.94301



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