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Benevento, 27-07-2016 19:37 ____
La segreteria di Adiconsum invia una lettera aperta al presidente Luigi Abbate, in merito al problema delle bollette "pazze" emesse da Gesesa
Il Sindacato dei consumatori chiede anche che ci sia riscontro ai reclami presentati in nome e per conto di taluni utenti
Redazione
  

La segreteria di Adiconsum Benevento ha inviato una lettera aperta al presidente, Luigi Abbate, in merito al problema delle bollette "pazze" emesse dalla Gesesa.
Il sindacato, in particolare, ha messo in evidenza che la lettera di scuse inviata agli utenti non chiarisce alcune questioni e pone in risalto la domanda secondo cui "i tagli al costo del lavoro ed alle funzioni improduttive debbano ricadere sugli utenti".
Di seguito ecco il testo della missiva.
"Caro presidente, numerosi utenti-consumatori sanniti hanno ricevuto da Gesesa (acclusa alle fatture) una lettera di scuse per i disagi arrecati da incongruenze ed informazioni che non rispecchiano la reale posizione degli utenti medesimi.
La lettera chiude con la richiesta di comprensione e collaborazione, in attesa di completare gli "Step progressivi" della nuova piattaforma gestionale.
In merito, prendiamo positivamente atto di un suo primo, sommario intervento che, però, non chiarisce alcune circostanze dirimenti.
La prima: cosa diciamo agli utenti le cui "incongruenze" determinano un calcolo errato con somme da pagare superiori al dovuto?
Gli diciamo "scusateci, pagate e poi si vede"?
Se non c'è bisogno di recarsi agli sportelli aziendali, come devono fare gli utenti a pagare solo il giusto?
Atteso che molte famiglie beneventane e sannite non navigano affatto nell'oro...!"
La seconda: già da molti giorni abbiamo inoltrato, come Adiconsum, dei reclami in nome e per conto di nostri assistiti ai quali non è seguito, a tutt'oggi, alcun riscontro nè informale, tantomeno formale.
Posto che un reclamo non è né una azione giudiziaria, né un atto di... guerra amministrativa, cosa intende Gesesa per "collaborazione" e "comprensione" visto che non risponde nemmeno alle Associazioni dei Consumatori?
Ci auguriamo un new deal di Gesesa a seguito dell'insediamento della nuova governance, alla quale chiediamo di rimuovere almeno un grosso problema gestionale che, di seguito, proviamo a descrivere.
Un sistema tariffario imperniato sulla progressività dei costi unitari (scaglioni-metricubi) nell'unità di tempo (anno solare) non può essere basato su modalità di rilevamento dei consumi insufficienti, improprie ed incerte!
La "lettura presunta" ed il "consumo stimato" in Gesesa sono la regola.
La rilevazione effettiva dei consumi attraverso la lettura dei contatori è, invece, episodica, lenta e, talvolta, inesistente.
Persino quando i contatori sono ubicati in pubblica strada ed ispezionabili da chiunque h24! (sul vostro sito web è scritto che le letture vengono effettuate una volta l’anno: magari!)
Per non parlare della carenza del sistema di autolettura da parte dell'utente, non adeguato ai tempi e non basato su facilità, immediatezza, operatività in remoto (risponditori automatici, numeri verdi, App smartphone, Pc, ed altro) e certezza dell'acquisizione.
Presidente Abbate, lo sappiamo che il buon, vecchio "letturista" costa e che i sistemi informatici sono tanto più onerosi quanto più precisi ed efficienti, ma la domanda a lei è: Perché questi spasmodici tagli al costo del lavoro ed alle funzioni considerate “improduttive” debbono ricadere sugli utenti?
I conguagli biennali e triennali (!!!) producono ingiustizie e disagi economici alle famiglie che, vivendo di stipendi, salari e pensioni devono poter pagare tariffe reali corrispondi a consumi reali e nei tempi giusti.
Attendiamo riscontro.
Almeno lei, presidente non ci ignori".

comunicato n.93671



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