Benevento, 26-06-2016 23:05 |
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Clemente Mastella intende invitare i sindaci delle altre sei citta' appartenenti al sito seriale dei Longobardi in Italia
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di Debora Maiale |
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La Fara della Principessa ha vinto la Contesa di Sant’Eliano.
Dopo sei duri palii, la Fara più forte e coraggiosa si è guadagnata le reliquie di uno dei Santi Quaranta Martiri di Sebaste e potrà conservarle fino al prossimo anno.
La Fara vincitrice ha poi festeggiato con l'accompagnamento musicale di uno dei più importanti gruppi musicali medievali della Campania: la Compagnia del Cervo Bianco.
Questo l'epilogo della quinta edizione di "Benevento Longobarda" che, di anno in anno, riesce a migliorarsi, a rinnovarsi e ad intrattenere, a ravvivare la città.
Questo pomeriggio, dopo il corteo storico lungo corso Garibaldi che ha catturato lìattenzione di numerosi passanti curiosi e divertiti, si è tenuto lo spettacolare Palio dei Cavalieri, vinto dalla Fara del Diacono.
I cavalieri si sono affrontati in tre prove a difficoltà crescente quali la Corsa all'Anello, il Lancio del Giavellotto, la Corsa al Velluto.
A concedersi una passeggiata alla rievocazione storica, anche il neosindaco, Clemente Mastella, accompagnato da sua moglie, Sandra Lonardo, i quali non hanno certo disdegnato di chiedere spiegazioni circa la monetazione longobarda, le metodologie di tortura del tempo o le varie tipologie di armatura.
"Spero di invitare i sindaci delle altre sei città facenti parte del sito seriale dei Longobardi in Italia, inserito dall'Unesco nella lista del patrimonio mondiale nel 2011, per poter organizzare insieme qualcosa di comune - ha detto Clemente Mastella - proprio come le Antiche Repubbliche Marinare che ogni anno organizzano la regata storica.
L'idea sarebbe quella di organizzare ogni anno, a rotazione, qualcosa in una delle sette città, in modo da unirle saldamente, con originalità, alla propria storia".
Su richiesta di alcuni piccoli longobardi, il neosindaco ha firmato la petizione, lanciata da "Benevento Longobarda" su change.org, finalizzata alla trasformazione della Rocca dei Rettori in un museo cittadino aperto quotidianamente, al cui interno allestire mostre permanenti sulla Storia di Benevento e dei popoli che l’hanno dominata.
"Benevento Longobarda", pur non contando sull'aiuto delle istituzioni, ha dei meriti incontrovertibili: l'originalità, l'accuratezza nella proposta delle attività, l'attenzione ai particolari.
Si pensi solo al fatto che la manifestazione, da anni, si regge soltanto sulle forze di chi ostinatamente crede nella storia e nella cultura della propria città, riproponendo attività collaterali sempre innovative, mirate alla riqualificazione identitaria e culturale di ogni singolo cittadino: del resto, "la storia non si ripete, si rivive".
La conoscenza, dunque, diventa l'unico mezzo di appartenenza alle proprie radici, alla propria storia.
Tutto ciò che alimenta la realizzazione della manifestazione, è possibile riscontrarlo anche negli occhi dei numerosi spettatori, che non si sono fatti sfuggire l'occasione di partecipare alle attività proposte oppure a schierarsi per l'una o l'altra Fara: l'interesse, la passione, il coinvolgimento.
"Speriamo di rivedervi numerosi anche l'anno prossimo - ha detto Alessio Fragnito al termine dell'ultimo Palio - e che Benevento possa tornare ad essere capitale della cultura, come lo è stata in epoca Longobarda".
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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