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Benevento, 26-06-2016 22:44 ____
Umberto Del Basso De Caro: Dopo questo mio intervento vado via e non partecipero' ad altre riunioni di organi cittadini o provinciali del Pd
All'Assemblea che ha avviato l'analisi del voto di giugno, il sottosegretario si e' detto stanco dello squallore che si alimenta da destra e sinistra e dei tanti soloni che sanno solo criticare dai giornali...
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Il Partito Democratico ha avviato, al suo interno, la discussione per analizzare il dato molto deludente delle scorse elezioni amministrative, ha avviato ma contemporaneamente ha anche "interrotto" perché Umberto Del Basso De Caro, forse anche stanco di essere additato come uno dei motivi che hanno portato i beneventani a determinarsi diversamente da quanto sperato, ha annunciato che non parteciperà più ad altre riunioni di partito, sia a livello provinciale che cittadino, su tale argomento.
L'intervento preliminare di questa riunione, molto allargata, è stato di Carmine Valentino, di cui, peraltro, sono state parimenti chieste le dimissioni dalla carica di segretario provinciale così come hanno fatto il segretario cittadino, Marcello Palladino, ed il presidente dell'Assemblea cittadina, Nazzareno Lanni.
Umberto Del Basso De Caro ha detto che questa sconfitta non è imputabile ad un solo colpevole e certamente non può essere attribuita a Fausto Pepe, sindaco uscente, se non assegnandola parimenti anche a Raffaele Del Vecchio che di Pepe è stato il vice sindaco per dieci anni.
La colpa è stata anche del vento sfavorevole che soffia contro il Pd a livello nazionale e della gestione della crisi che si è abbattuta anche sul Comune di Benevento che ha affievolito il legame con la città dell'Esecutivo di Fausto Pepe su cui si è poi abbattuto anche l'evento alluvionale dello scorso ottobre.
Umberto Del Basso De Caro si è anche detto stanco degli interventi fuori luogo di tanti soloni che parlano dai giornali e dallo squallore che si alimenta sia da destra che da sinistra.
Dopo questo mio intervento, lascio l'Assemblea, ha concluso De Caro, e non parteciperò più alle riunioni né degli organi cittadini che di quelli provinciali: così ha fatto ed ha abbandonato l'Aula.
I lavori sono, comunque, andati avanti registrando vari interventi.
Quello di Marcello Palladino, ad esempio, che, confermando le sue dimissioni da segretario cittadino, ha rimarcato gli errori commessi a partire dallo stringente deliberato che escludeva una seconda lista del Pd, quella di Fausto Pepe, salvo poi a rimangiarsi tutto e ad autorizzare la corsa nella competizione elettorale anche di "Lealtà per Benevento".
Questa brutta figura gli elettori l'hanno notata ed interiorizzata.
Fausto Pepe ha rivendicato il fatto che bisognava non procedere con le primarie di partito, ma scegliere direttamente un esterno che non avesse condiviso tutti questi anni di Amministrazione comunale che ha scontato l'effetto della crisi.
Visto, però, che le primarie erano state già avviate si è proceduti nella corsa, proponendo come alternativa a Del Vecchio, Cosimo Lepore.
Lo spazio per tornare indietro evidentemente non c'era e non siamo andati a cercare chi ci avrebbe invece potuto far vincere le elezioni, ha detto Pepe.
Infatti, se non andava bene il sindaco Pepe, come era possibile che potesse andar bene il suo vice Del Vecchio come candidato sindaco?
Questo aspetto della corsa elettorale non avrebbe convinto nessuno e meno che mai i beneventani, ha detto ancora Pepe, che infatti non se ne sono convinti.
Oggi si dice che la città non va bene: Voglio vedere come si amministreranno ora le criticità di questa comunità.
Per le questioni politiche, ha concluso Pepe, ci risentiremo nelle sedi di partito visto che quella di oggi è stata solo una riunione informale ed aperta a tutti.
Particolarmente forte, anche l'intervento di Luigi Ionico che ha contestato le scelte del partito che non ha consentito, peraltro, di concorrere tutti su Gino Abbate (lui ne è sempre stato un sostenuitore ndr) che avrebbe potuto rappresentare l'elemento vincente.
Invece ad Abbate non è stato consentito nemmeno di partecipare alle primarie.
Ionico ha anche ironizzato sul fatto che bisogna ringraziare Del Vecchio se è vero come è vero che fosse a conoscenza di sondaggi che, in prima battuta, lo davano addirittura al terzo posto e che poi ha avuto la capacità di arrivare... secondo.
Quindi, va omaggiato Del Vecchio che, pur sapendo di essere indietro nei sondaggi, è andato avanti ed è sceso in campo.
Angelo Miceli, nel suo intervento, ha chiesto le dimissioni di Carmine Valentino il quale da segretario provinciale non può chiamarsi fuori da quello che è successo e non solo a Benevento ma anche a San Giorgio del Sannio.
Nicola Danilo De Luca, tra le altre argomentazioni sul risultato elettorale, ha detto di ammirare Ada Renzi (presente in sala), il sindaco che, non rieletto, ha rinunciato al posto di consigliere comunale, dimettendosi (la suonata era rivolta a Del Vecchio?).
Raffaele Del Vecchio ha difeso la sua posizione e gli sforzi fatti per portare alla città un programma di mandato studiato in ogni aspetto.
Ha contestato a Pepe l'argomentazione sulla scelta del candidato sindaco che avrebbe dovuto essere rivolta all'esterno e senza le primarie adducendo il fatto che la contraddizione stesse nel fatto che poi lo stesso Pepe ha partecipato alle primarie al fianco di Cosimo lepore.
Del Vecchio ha anche annunciato di essere intenzionato a ricostituire all'interno del Partito Democratico un'area della Sinistra.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

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