| Benevento, 24-06-2016 09:46 |
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Ill.mo, Preg.mo, On., insomma caro sindaco Mastella, ora trasformi i voti che ha ricevuto in un libero pensatoio dove misurarci e confrontarci
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Nostro servizio |
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Mario Cangiano (foto), già consigliere comunale, spirito libero e ribelle, passato anche nelle fila del Pd dopo essere stato eletto con l'Api, avvocato, ma con un'unica grande passione, quella della ristorazione di alta qualità e per la quale ha lasciato sia la professione legale che lo scranno in Consiglio comunale, è stato un sostenitore discreto, alle ultime elezioni, di Clemente Mastella.
Anche lui fa parte di quel 62% e passa di persone che hanno sostenuto l'ex ministro.
Ora si rivolge al Mastella politico, meno che al sindaco, affinché non faccia disperdere questi voti e, soprattutto, queste presenze creando un luogo dove tutti possano esprimersi e professare le proprie idee per una Benevento migliore.
Cangiano chiede un'Agorà, un luogo, una piazza dove riunirsi e parlare.
Ecco la nota dell'ex consigliere.
"Già l'inizio di questo breve messaggio mi mette in difficoltà.
Ill.mo, Preg.mo, On.
Con quale titolo mi devo rivolgere ?
Taglio la testa al toro e opto per un caro, sì
Caro Signor Sindaco, non ce la faccio a chiamarla Clemente come lei ha richiesto, perché alla fine il rigore formalistico al quale mi hanno abituato è un freno troppo forte e si fa sentire sempre in queste occasioni.
Ebbene, auguri, auguri, auguri di cuore perché possa amministrare bene e fare tutto quanto è nelle sue corde per ridare slancio a questa città un po' in crisi, e che, a giudicare dall'entusiasmo, aveva davvero voglia di votarla.
Ora, però, devo farle una richiesta che spero vorrà accogliere.
Paradossalmente, lei che è sempre stato un politico, ha di fatto preso le redini di un vero e proprio movimento cittadino, ancora non codificato, al di fuori dagli schemi, più innovativo per alcuni aspetti anche del grillismo.
Senza sigle, a parte quelle che hanno inteso sostenere la sua candidatura, ha fatto leva solo sulla sua persona, dimostrando che la forza del singolo arriva a superare le spesso autoreferenziali organizzazioni partitiche.
Senza l'aggressività del leghismo, è riuscito a costruire un vero e proprio moto, o movimento, conducendo una campagna elettorale in punta di fioretto.
Bene, fino qui gli elogi ed i riconoscimenti dovuti, ora, però, vengo alla richiesta.
Caro sindaco, tutte le intelligenze, che l'hanno o meno sostenuta, attendono con ansia che attorno alla sua figura si costruisca un’agorà, un luogo in cui scambiare vedute, in cui contribuire attraverso le idee e le energie al rinnovamento che ci apprestiamo a vivere.
C'è un'enorme quantità di impulsi sani e fertili di idee che merita di essere ascoltato, che, in assenza delle sedi di partito, ricerca, per una coscienza civica ancora non del tutto soffocata, di un locus per dare il proprio apporto.
Nel segno della libertà che ha scelto quale elemento caratterizzante della sua campagna elettorale, si faccia fautore e coordinatore di tali virtuose urgenze e le catalizzi organizzandone le espressioni, scoprirà quanti beneventani sono disposti a dare senza chiedere nulla in cambio.
Con stima ed affetto".
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