Benevento, 27-04-2016 18:14 |
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Botta e risposta tra Fausto Pepe e Marianna Farese a proposito della seduta del Consiglio Comunale di domani
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Redazione |
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In vista della seduta del Consiglio comunale in programma domani, giovedì 28 aprile, che segue di una settimana quella che non fu portata a termine per mancanza del numero legale e che non riuscì ad approvare alcuni punti all'ordine del giorno legati ai debiti fuori bilancio, è nato un botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle, attraverso una nota del suo candidato sindaco, Marianna Farese, e l'attuale primo cittadino, Fausto Pepe.
"La Giunta di Pepe e del suo fantoccio - scrive Farese - prova la mandrakata del secolo.
Dopo dieci anni di Amministrazione non solo non sanno quanti debiti hanno fatto e quanti debiti ci lasciano, ma provano fuori tempo massimo a convocare il consiglio comunale per approvare una caterva di debiti fuori bilancio e fuori controllo (http://www.comune.benevento.it/bn2_pagine/notizie/comunicato.php?id=5467).
Un modo per nascondere, sotto tante voci, l'enorme mole di soldi sprecati e gestiti fuori da ogni logica di buon senso e contro l'interesse della città.
Forse non sanno o fingono di non sapere che 45 giorni prima del voto non si possono convocare consigli comunali per approvare quanto si è stati incapaci di amministrare per dieci anni.
E' semplicemente illegale.
I consiglieri comunali di maggioranza devono sapere che rischiano personalmente e con i propri patrimoni se voteranno ciò che non possono votare, sarà per questo motivo che puntualmente manca il numero legale?
Pepe e il suo vice provano all'ultimo momento un colpo di mano per cancellare le prove della disamministrazione di troppi anni.
Il movimento 5 Stelle non permetterà altre acrobazie contabili.
Ci opporremo con ogni mezzo a tante, palesi violazioni della legge".
"Sono un po' troppi - replica Pepe - i poteri che ci vengono attribuiti dal Movimento 5 Stelle: dai giochi di prestigio alle acrobazie, come se i numeri fossero davvero cosa semplice da trattare, così come i grillini immaginano nei loro manuali di finanza creativa.
Un bilancio vero ha, invece, maglie più strette e rigide, che devono addirittura intrecciarsi con la coscienza di chi ha esperienza amministrativa.
La forte tensione morale degli esponenti 5 Stelle oscura addirittura le regole che non conferiscono al sindaco o alla giunta il potere di convocare il Consiglio.
Il Consiglio comunale viene convocato dal suo presidente sentiti i capigruppo.
Per l'ordine del giorno in discussione sussistono evidentemente i casi di urgenza ed improrogabilità previsti dal Tuel.
Non tenere il Consiglio comunale significherebbe arrecare grave danno patrimoniale ed economico all'Ente e alla città.
Non si stabilirebbero, infatti le tariffe Tari, Imu e Tasi e non si approverebbero i debiti fuori bilancio, per un ammontare di 19158162,95 euro, non dando, così, ai cittadini creditori le risposte che da molti anni attendono.
Per il resto, a Marianna Farese, solo da poche settimane interessata alle questioni amministrative e politiche, ribadisco quel che i beneventani già sanno da anni: trattandosi di debiti contratti a partire dagli anni '80 e in gran parte riferibili alla questione espropri, la mia giunta, evidentemente, non ha alcuna responsabilità.
Per essere chiari: noi paghiamo debiti che altri hanno provocato.
Avremmo potuto liquidare la vicenda utilizzando gli argomenti che i grillini usano nei Comuni dove "amministrano", ovvero che le responsabilità sono sempre di altri, per poi defilarsi al primo banco di prova, come è accaduto a Quarto, a Ragusa, a Livorno.
Sappiamo, invece, che amministrare con responsabilità significa dare risposte concrete".
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