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Benevento, 27-04-2016 12:21 ____
Celebrato il 34esimo anniversario dalla morte di Raffaele Delcogliano e di Aldo Iermano. Polemico il figlio di quest'ultimo con Fausto Pepe
La vicenda e' quella della targa apposta sul piazzale dinanzi alla chiesa dell'Addolorata, rimossa per consentire dei lavori e poi tardivamente riposizionata in altro luogo
Nostro servizio
  

Il coordinamento provinciale di Libera, Associazioni nomi e numeri contro le mafie" e la famiglia Iermano, hanno tenuto una manifestazione nel giorno dell'eccidio di Raffaele Delcogliano, assessore regionale al Lavoro della Democrazia Cristiana, beneventano, molto vicino e legato all'area di centro del partito ed alla Coldiretti di cui era emanazione politica e del suo fedele autista ed amico Aldo Iermano, entrambi trucidati per mano delle Brigate Rosse lungo via Marittima, a Napoli, quel 27 aprile del 1982, 34 anni fa.
Entrambi, accomunati nel ricordo di Tiziano Della Ratta, il carabiniere santagatese ucciso nell'adempimento del proprio dovere anch'egli il 27 aprile, ma di tre anni fa.
La prima parte della celebrazione si è svolta nella Villa Comunale dove, accanto alla Cassa Armonica, è stata eretta una stele in ricordo dell'eccidio.
Alla base di quella stele, successivamente ed improvvidamente, è stata posta una targa che dà la direzione dei bagni.
Quella targhetta, non si sa con quanta legittimità, oggi è stata rimossa da "Libera" che l'ha ritenuta, giustamente, uno sconcio.
Presenti alla manifestazione le autorità cittadine assieme alla sorella di Raffaele Delcogliano, Felicita, anche lei avvocato, alla moglie di Aldo Iermano, Angelina, ed al figlio Antonio.
Con loro l'ex parlamentare europeo ed amico intimo e fautore della discesa in campo di Raffaele Delcogliano, Roberto Costanzo e l'ex sindaco Antonio Pietrantonio, l'ultimo ad aver visto in vita l'assessore al Lavoro.
Felicita Delcogliano ha parlato del turbamento che la coglie ogni volta che si parla del suo fratellone a cui era legatissima.
L'intento, ha detto Martino di "Libera", è stato quello di restituire alla comunità la memoria di questi due concittadini, il ricordo, un sentimento più intimo, quello spetta alle famiglie.
Il patrimonio, l'impegno di Raffaele, Aldo e Tiziano, divengano esempio esempio per i giovani e responsabilità per gli adulti.
Sono passati 34 anni dall'assassinio di Delcogliano e Iermano, ha proseguito Martino e noi dove siamo stati in tutto questo tempo?
Sono passati 34 anni nella indifferenza e nella mancata cultura della memoria.
Non ci siamo stati come società civile e di questo ne chiediamo scusa.
Ora però siamo qui con un impegno semplice ed umile come era nello stile di Raffaele ed Aldo ed anche di "Libera".
La seconda parte della Giornata dedicata alle due vittime del terrorismo delle Brigate Rosse, si è svolta, come detto, sul piazzale della chiesa dell'Addolorata dove sono giunti anche numerosi allievi dell'Alberghiero e dell’Industriale di Benevento, accompagnati dai rispettivi docenti.
L’omaggio ad Aldo Iermano è stato però guastato da una polemica.
Antonio, figlio del martire che viveva nel quartiere della Santissima Annunziata, ha parlato del disinteresse per questo omaggio da parte del Comune e dell’Amministrazione in carica, accusando davanti ai giornalisti il sindaco Fausto Pepe di aver preso in giro la madre, la vedova Angelina Zarro.
Secondo la ricostruzione di Antonio, la vedova Iermano avrebbe invano chiesto per anni al sindaco Pepe di voler far riposizionare la stessa targa che era stata rimossa nel 2011 per consentire i lavori di rifacimento della piazza.
In sostanza, nel 2001 era stato deliberato dal Comune l'intitolazione del piazzale a Iermano; la palina stradale con l’intitolazione del piazzale, così come stabilito, fu apposta a cura del Comune nel 2009.
Essa era stata nel 2009 messa sul marciapiede alla sinistra dell’ingresso della chiesa (come ci ha indicato nella foto Antonio).
Successivamente, però, la ditta incaricata di rifare la pavimentazione di quell’area pedonale, rimosse la stessa palina e la riconsegnò al Comune che la tenne (in maniera malaccorta) in un deposito.
Ultimati i lavori la vedova Iermano chiese personalmente al sindaco, in alcuni incontri presso Palazzo Mosti, di far rimettere al suo posto la palina, ma di fatto non successe nulla.
Fino a quando, a seguito di un incontro presso l'Istituto Industriale "Lucarelli" di viale San Lorenzo nel corso di un colloquio con alcuni ragazzi i responsabili di Libera appresero della vicenda.
Essi si impegnarono, dunque, a far rimettere le cose a posto ed il Comune effettivamente ha provveduto, sia pure in una posizione diversa (alla destra della chiesa).
A questo punto, però, le cose si complicano: due sono le versioni.
Libera dice di aver invitato il sindaco alla cerimonia di scopertura; il sindaco, da noi contattato ha negato decisamente tale circostanza.
Sta di fatto che la targa stradale era coperta da una bandiera di Libera e non come sarebbe stato giusto da una bandiera del Comune.
La vedova Iermano ha, invece, accuratamente evitato ogni polemica ed ha solo dichiarato che lei non potrà mai dimenticare il suo Aldo, mostrando ancora la sua foto che porta sempre con sé appesa ad una catenina ed ha invitato tutti all’onestà.
In ogni caso, la targa è stata svelata dalla bandiera di Libera da un ragazzo dell’Industriale, Marco, scelto molto probabilmente perché alto circa 1,90 metri, non avrebbe avuto difficoltà nell’operazione.
Prima della cerimonia, sono brevemente intervenuti il parroco dell’Addolarata, don Michele Villani, che ha parlato dell’apparizione della targa come di "un raggio di luce" in una "giornata di sole", come è stata proprio quella di oggi.
Quindi, ha preso la parola il portavoce del coordinamento che ha ricordato brevemente la vicenda ed ha concluso dicendo che dipende solo da noi se Aldo e Raffaele non siano morti invano quel giorno ed ha aggiunto che la memoria deve essere alimentata sempre come il fuoco, altrimenti si spegne.
"Oggi abbiamo voluto fare il nostro dovere come cittadini, solo questo".
Prima di concludere la cerimonia è stato letto un messaggio sulla bellezza firmato da Peppino Impastato, fatto saltare in aria dalla mafia siciliana lo stesso giorno in cui fu ritrovato il corpo di Aldo Moro a Roma.
Infine, un altoparlante ha diffuso le note del Silenzio fuori Ordinanza.
Stasera, alle 20.30, ci sarà la Santa Messa.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

Il momento commemorativo nella Villa Comunale

 

 

 

 

 

Le cerimonia dinanzi alla chiesa dell'Addolorata

 

 

 

 

 

 

comunicato n.91045



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