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Benevento, 23-04-2016 08:33 ____
Gino Pescitelli, gia' segretario comunale, dice No, il Consiglio Comunale non puo' piu' riunirsi per approvare la modifica al Piano di Riequilibrio
E dunque non possono tornare in Aula nemmeno i debiti fuori bilancio affossati nella seduta precedente nonostante il segretario generale Uccelletti abbia detto Si', si puo' fare...
Nostro servizio
  

Gino Pescitelli (foto), nostro collega giornalista, è anche un segretario comunale in pensione.
Ed è in questa veste, quella di esperto della materia, che ci ha inviato una nota con la quale ha rappresentato tutte le sue forti perplessità rispetto alla tenuta di una nuova seduta di Consiglio comunale, nonostante esso sia stato sciolgo in vista delle elezioni, per l'approvazione di argiomenti di natura economico-finanziaria.
"Caro direttore - scrive Pescitelli - in vista delle amministrative del prossimo 5 giugno, come espressamente previsto dalla legge, 45 giorni prima, cioè alla mezzanotte dello scorso 21 aprile, l'attuale Consiglio comunale è stato dichiarato sciolto.
E, guarda caso, proprio nell'ultimo giorno utile vi è stata l'ultima riunione del Consiglio, conclusasi, però, in anticipo per mancanza del numero legale, senza approvare un ennesimo, corposo, elenco di debiti fuori bilancio.
Ora, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, si vorrebbe nuovamente convocarlo, come del resto lo stesso presidente Izzo ha comunicato prima di dare inizio ai lavori, per approvare un modifica al Piano di Riequilibrio dai debiti, sfruttando un articolo della Legge di Stabilità approvata e pubblicata il 28 dicembre 2015.
Nella stessa seduta si vorrebbero riportare in Consiglio quei debiti fuori bilancio non approvati nella seduta dello scorso 21 aprile, e forse anche altri.
Tutto questo in attuazione di un parere del segretario generale Claudio Uccelletti, che così recita: "Intendendo il debito come provvedimento urgente ed indifferibile, al fine di non esporre il Comune ad ulteriori rischi di danno erariale, ritengo sia possibile andare in Consiglio nei 45 giorni di vacatio".
Su tale affermazione del segretario generale mi permetto di nutrire qualche dubbio.
Il comma 5 art.28 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 numero 267 dispone che il Consiglio uscente rimanga in carica sino all'elezione del nuovo e prevede anche una forte limitazione delle competenze dell’organo nel lasso di tempo intercorrente tra il giorno successivo alla pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali e la data in cui questi ultimi si tengono, ovvero 45 giorni antecedenti la consultazione elettorale.
In detto periodo, il Consiglio sarà legittimato ad adottare solo atti in relazione ai quali ricorrano contestualmente due presupposti: l'urgenza e l'improrogabilità.
In altre parole, dovrà trattarsi di atti che devono essere assunti entro un termine perentorio, che viene a scadere prima delle elezioni.
Così, secondo il parere di tanti esperti, che io condivido, il Consiglio, qualora ricorrano i presupposti di cui sopra (urgenza ed improrogabilità) potrebbe, ad esempio, nel periodo in argomento, approvare il bilancio di previsione, il rendiconto di gestione (che scade a fine giugno), la ratifica di variazioni urgenti ed indifferibili di bilancio, qualche atto obbligatorio i cui termini per l'adozione siano già scaduti ed in relazione a cui sia pendente una diffida da parte del prefetto.
A questo punto mi chiedo: c'è una scadenza obbligatoria o perentoria per riapprovare il Piano di Rientro o di Riequilibrio come dir si voglia?
C'è un termine da parte del Ministero dell'Interno, dove il Piano è ancora giacente?
La Legge di Stabilità è stata approvata e pubblicata nello scorso mese di dicembre e c'era tutto il tempo per riportare in Consiglio l'adeguamento alle nuove norme.
Poi, il discorso dei debiti fuori bilancio ancora da riconoscere, non inseriti nel Piano di Riequilibrio.
Si tratta di debiti vecchi, anche se  maturati dopo l'invio a Roma del Piano di Riequilibrio.
Allora mi chiedo: Perché non portarli in Consiglio per tempo o invece che nell'ultimo giorno, come si è verificato?
Perché assessore alle Finanze e dirigenti vari soltanto in extremis hanno definito le pratiche?
E' vero che le norme dell'attuale Legge di Stabilità sono favorevoli, ma questo lo si sapeva da mesi, quindi ci si poteva muovere per tempo.
Farlo ora, a Consiglio comunale sciolto, potrebbe essere contrario al Decreto Legislativo 267/2000.
Nonostante il parere, forse anche un po' forzato, del segretario generale Uccelletti".

comunicato n.90940



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