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Benevento, 07-02-2016 14:04 ____
E' calato il sipario sulle candidature alle primarie del Pd. A sfidarsi il prossimo 6 marzo saranno Raffaele Del Vecchio e Cosimo Lepore
Il primo in testa all'elenco delle firme, 274, di iscritti che lo sostengono ha Del Basso De Caro. Il secondo, in cima alle 132 firme, ha il papa' Giuseppe. Luigi Abbate cerca un rinvio per raccogliere gli attestati che gli servono ma non e' previsto
di Diego De Lucia
  

Partita chiusa riguardo i candidati alle primarie del Partito Democratico che si contenderanno la vittoria finale per poter aspirare a diventare il sindaco della città di Benevento del dopo Fausto Pepe.
Oggi, nella sede del partito, c'è stata la consegna ufficiale, entro mezzogiorno, delle firme degli iscritti al Pd a sostegno delle candidature per le primarie del prossimo 6 marzo.
Al termine della procedura, sono risultati due gli sfidanti con i numeri in regola, entrambi esponenti dell'attuale Giunta a Palazzo Mosti: Raffaele Del Vecchio e Cosimo Lepore.
E tali resteranno nonostante il probabile terzo, Luigi Abbate, abbia formalmente chiesto un rinvio dei termini per la presentazione delle firme prima di 48 ore e poi al 10 febbraio.
La procedura vuole che tale richiesta sia esaminata dallo stesso organismo, il Coordinamento Cittadino, che ha approvato il Regolamento delle Primarie ed ha fissato la data per il suo svolgimento.
Occorrono sette giorni solo per convocare questa Assemblea.
Il dato è un altro, ci ha detto Fabio Solano, uno dei tre garanti nominato dallo stesso Coordinamento (gli altri due sono Marcello Palladino e Nazzareno Lanni) e cioè che la richiesta di Abbate è inammissibile in quanto la possibilità di una proroga dei termini di scadenza per la presentazione delle firme occorrenti non è prevista affatto dal Regolamento e, dunque, partita chiusa.
Abbate può quietarsi, la risposta alla sua richiesta è no.
L'ex assessore della Giunta Pepe, lo ricordiamo, non ha potuto, ci ha detto, raggiungere gli iscritti in quanto solo ieri sera gli è stato messo a disposizione l'elenco cui attingere.
Quindi, la sua raccolta di firme si è fermata tra le 110 e le 120, non bastevoli in quanto il minimo era di 126 adesioni.
Ciò nonostante intorno alle 11.30 si è presentato al partito, ma solo per contrattare un eventuale rinvio.
E' paradossale tutto ciò, ha dichiarato Abbate: "Noi non siamo partiti in maniera paritaria rispetto agli altri.
Le risposte del partito sono state sibilline. E' una questione di stile".
Infine, Abbate ha ricordato che anche a Roma c'è stato un episodio simile a quello da lui sollevato: "Sono molto sereno su questa vicenda poi dopo faremo serie riflessioni qualunque cosa accada. Io sto seguendo le regole".
Detto questo, restano in campo Raffaele Del Vecchio e Cosimo Lepore, in pratica i decariani ed i pepiani.
Il primo a presentarsi nella sede del partito è stato Raffaele Del Vecchio: già in sede alle 10.00, la sua lista di firmatari della candidatura è stata presentata alle 11.00 quando sono giunti anche alcuni consiglieri in cerca di riconferma: Mario Orrei, Livio Mazza, Floriana Fioretti.
Si è unito al gruppo anche l'attuale presidente della Camera di Commercio, Antonio Campese, ed il legale Giovanni De Lorenzo, figlio di Peppino, anch'egli, come anticipato da "Gazzetta" candidato nella lista del Pd.
Primo firmatario a sostegno di Del Vecchio è stato Umberto Del Basso De Caro, circostanza ovviamente non casuale.
In totale le sue firme sono state 274 e tra queste quella degli assessori Pietro Iadanza, Nicola Danilo De Luca ed Enrico Castiello, i consiglieri Marcello Palladino, Floriana Fioretti, Leonida Collarile, Massimo De Rienzo, Mario Orrei, Giovanni Izzo, Livio Mazza e poi Marcellino Aversano e Miriam Pescatore amministratori della Gesesa e Marco Romeo dell'Amts, gli ex assessori delle Giunte Pepe, Italo Palumbo e Luigi Scarinzi.
Subito dopo Del Vecchio, è stata la volta di Cosimo Lepore che è giunto al partito verso le 11.20 circa in compagnia dell'assessore Giuseppe Zollo e del consigliere Giuseppe Molinaro.
Lepore ha depositato 132 firme a sostegno della sua candidatura.
Assente per motivi istituzionali il sindaco Fausto Pepe, che è l'ispiratore della candidatura.
Qui il primo firmatario della lista di Cosimo Lepore è stato il suo papà, Giuseppe.
Per quanto riguarda l'atmosfera dello scontro Del Vecchio-Lepore, in sostanza la parola d'ordine è stata quella di non trasformare le primarie in una resa dei conti interna.
Il candidato Del Vecchio ha sottolineato: "Le primarie non devono essere sostitutive del Congresso  del partito.
Questa è una grande opportunità da affidare alla parte sana della nostra città.
Ora abbiamo bisogno di un nuovo progetto politico.
Siamo stati protagonisti del prima e vogliamo esserlo ancora".
Sull'avventura delle primarie, il vice sindaco ha aggiunto: "E' iniziato un percorso di rinnovamento generazionale ed è un momento di grande soddisfazione che noi possiamo coniugare.
La storia, la tradizione ci sono ma ci sono anche i volti nuovi di persone che hanno deciso di metterci la faccia.
Non dobbiamo andare solo a governare la città, ma ad incarnare uno spirito di speranza per la comunità sannita.
Non sarà una cavalcata solitaria la mia anche se lunga ma sono sicuro che sarà entusiasmante".
Lepore ha teso la mano ad Abbate: "Siamo al momento in due a sfidarci.
Spero che ci sia anche la terza candidatura.
Questo dimostrerebbe pluralità.
Se invece il partito porrà dei problemi si avranno inevitabilmente problemi all'interno del Pd stesso".
Sul duello alle primarie ha concluso: "Non ci deve essere degenerazione.
Auspico solo un sano e partecipato dibattito".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.88672



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