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Benevento, 04-02-2016 21:02 ____
La protesta dei dipendenti dell'Amts esplode quando Giuseppe Molinaro chiede di rinviare la seduta del Consiglio Comunale per l'assenza del sindaco
Contestato anche Giovanni Zarro mentre il presidente Giovanni Izzo e' costretto a sospendere i lavori. Alla ripresa i numeri non ci sono piu', la maggioranza non risponde all'appello. E' comprensibile il clima esplosivo dice Raffaele Del Vecchio
di Diego De Lucia
  

Pirotecnica, convulsa e di fatto assolutamente inutile seduta del Consiglio comunale di Benevento, svoltasi nel pomeriggio.
La Sala consiliare di Palazzo Mosti è stata occupata dai dipendenti dell'Amts dichiarata insolvente dal giudice fallimentare e l'Assise, pur essendosi regolarmente costituita, alla fine è stato sciolta con la più classica delle motivazioni per questa Assemblea: La mancanza del numero legale.
Animi roventi e polemiche durissime l'hanno fatta da padrone in tutti i protagonisti della giornata: amministratori, sindacalisti e dipendenti dell'Amts.
Inizialmente circa 40 dipendenti dell'Azienda di mobilità, ma poi i numeri di coloro che hanno protestato è andato via via aumentando fino a raggiungere la quasi totalità dei lavoratori, avevano richiesto a gran voce che il Consiglio si occupasse soltanto della difficile situazione in cui è piombata l'Azienda a seguito della nomina dei curatori fallimentari che avranno il compito di liquidare l'azienda nei prossimi tre mesi, un'azione questa che inevitabilmente si ripercuote sulle loro tasche e sul loro futuro.
Difatti, già è stato registrato il fatto che lo stipendio di gennaio è stato congelato insieme a tre mensilità arretrate risalenti al 2013 e mai riscosse.
In verità, non era stato iscritto all'ordine del giorno dei lavori dell'Assemblea alcun punto che affrontasse la sentenza del giudice fallimentare: d'altra parte si sarebbe potuto discutere di una mozione del consigliere Luigi De Nigris in materia di società partecipate e di procedure mobilità del personale tra le due società del Comune, Amts ed Asia.
Con questo escamotage, si poteva raggiungere lo scopo prefisso ma il problema è che, anche in cosiderazione della estrema delicatezza dell'argomento, la maggioranza si sentiva in grave difficoltà politica.
Del resto, ancora una volta era senza numeri essendo risultati assenti all'appello: il sindaco Fausto Pepe (a Napoli per motivi istituzionali), Francesco De Pierro, Nino Fiore, Floriana Fioretti, Francesco Zoino: il gruppo ha avuto anche un confronto interno durato oltre mezz'ora per decidere il da farsi.
Il vice sindaco, Raffaele Del Vecchio, con il segretario cittadino del Pd, Marcello Palladino, e il capogruppo, Giovanni Zarro, ha avuto un colloquio con i dipendenti Amts: il confronto è stato tranquillo ed il vice sindaco ha ribadito la necessità di presentare reclamo avverso la sentenza del giudice.
Alla fine, a due ore e mezzo dall'orario programmato, è stato chiamato l'appello.
Il primo atto è stato quello, doveroso, di osservare un minuto di silenzio per ricordare l'ex consigliere comunale ed parlamentare Alberto Simeone.
I dipendenti volevano una seduta conslliare aperta, ma non è stato possibile accogliere la loro proposta.
Il Consiglio doveva discutere comunque di argomenti di notevole rilievo quali: l'Imposta unica comunale (Iuc), componente Tari. Determinazione Tari, scadenza e riscossione 2016; Censimento delle cave abbandonate (ai sensi dell'articolo 30 della Legge regionale numero 54/1985), chiuse, attive e abusive presenti sul territorio comunale di Benevento; ordine del giorno in materia di partecipate e di mobilità di personale tra Amts ed Asia, primo firmatario consigliere Luigi De Nigris; progetto Paritaria, discussione; Hortus Conclusus, discussione; patto per la cultura, discussione; Ente morale San Filippo Neri, discussione; accertamento Tarsu 2009, discussione.
In ogni caso, il consigliere Giuseppe Molinaro ha richiesto il rinvio della seduta per l'assenza del sindaco.
Alla proposta è letteralmente esploso il caos in Aula.
L'opposizione è stata assolutamente contraria al rinvio e, forte dei numeri di consiglieri che poteva vantare quest'oggi in Aula, contro quelli della maggioranza (che non c'era) ha attaccato. 
Luigi Ambrosone dell'Udeur, infatti, ha detto: "L'Amts era l'azienda fiore all'occhiello di questa città. Questo era un servizio pubblico e sociale.
Ora il marchio Amts non esiste più, ma bisogna guardare avanti ed individuare una strategia per farla rivivere".
Molto critico Mario Zoino del gruppo misto: "Sono rattristato. Questa è una pagina nera della democrazia a Benevento.
Stiamo assistendo ad un rimbalzo di responsabilità.
C'è stato solo delirio di onnipotenza da parte di chi comanda e sono disgustato della politica clientelare beneventana che vige in questa città".
Ironico Giovanni Quarantiello nei confronti di Molinaro: "Potevate far mancare il numero legale all'appello e facevate prima. State fuggendo dalle responsabilità".
Ha, infine, preso la parola Giovanni Zarro che ha giustificato così la posizione della maggioranza: "State facendo solo una macedonia di argomenti, ma un'Assemblea può deliberare senza il sindaco?
Di cosa stiamo discutendo?
Il sindaco eletto dal popolo oggi non è presente.
Bisogna rinviare e l'Amts non è fallita del tutto se si può ancora tentare il reclamo".
Quest'ultima affermazione ha costituito l'innesco di un vero e proprio incendio.
Fortissime proteste da parte dei dipendenti secondo i quali, rispetto ad una situazione già terribilmente difficile, presentare un reclamo avrebbe comportato solo l'esborso di altro denaro.
Il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Izzo, ha dovuto sospendere la seduta per alcuni minuti per consentire che gli animi si calmassero, ma alla ripresa dei lavori a rispondere al nuovo appello sono stati solo in 16, cioé il numero insufficiente a garantire la validità della seduta.
Questa volta l'intera maggioranza è stata quasi del tutto assente ad eccezione di Amina Ingaldi e del capogruppo Giovanni Zarro.
Dunque, tutti a casa e dipendenti Amts in rivolta.
Del Vecchio alla Stampa a fine seduta ha dichiarato: "E' comprensibile il clima esplosivo.
A noi spetta elaborare scelte per un futuro delle partecipate del Comune, ma dovrà essere partecipato da parte di tutti anche dai sindacati.
E' imprescindibile per noi la conservazione dei posti di lavoro e la garanzia del prosieguo del Trasporto Pubblico Locale (Tpl).
Attiveremo un tavolo tecnico e di consultazione per cercare insieme una soluzione".
Del Vecchio ha difeso la scelta del Condordato di Continuità Aziendale: "Era giusta e praticabile era una strada percorribile poi c'è stato il fallimento.
Ora difenderemo questa ipotesi con il reclamo.
Allo stesso tempo, immagineremo un'aritciolazione nuova e diversa sia del Tpl che dell'Asia".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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