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Benevento, 05-12-2015 17:42 ____
La Uil Scuola consegna al Partito Democratico un proprio documento sul tema: "Cambiare la Legge 107"
Sono le proposte del Sindacato a proposito della istituzione scolastica
Redazione
  

In occasione delle giornate di mobilitazione promosse dal Partito Democratico, la Uil Scuola, sul tema: "Cambiare la Legge 107", ha informato di aver consegnato, questa mattina, nella sede del Pd, ad Antonio Iesce, responsabile organizzativo, un documento sulla scuola che è stato inviato anche alla segreteria regionale e nazionale del partito, al sottosegretario di Stato Ministero Infrastrutture e dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ed al consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo.
Di seguito ecco il testo del documento a firma del segretario territoriale della Uil Scuola, Amleto De Nigris.
"La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici.
Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorre porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica.
Abbiamo ribadito, in ogni sede, la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al Ministero, nei tavoli di lavoro presso la sede del Pd Nazionale, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole.
Ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del Pd.
Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è necessario.
Le contraddizioni della legge approvata dal Governo sono sopite, ma non risolte. Intendiamo riportare l’asse della discussione nel merito.
Assistiamo ad una sorta di valutazione a spanne, che anticipa gli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita.
A nostro avviso, i punti di maggiore criticità sono: Precariato e ambiti; Valutazione e merito; Mobilità, Personale Ata ed educativo; Scuola dell’infanzia; Sostegno.
Essendo la scuola luogo di democrazia e partecipazione, essa non può essere trasformata in un ufficio in cui si affermano prima la burocrazia e le procedure e poi il risultato dell’azione educativa che invece è centrale.
Valutazione: L'autonomia della scuola deve prevedere un sistema che eviti il condizionamento dell’azione docente e della sua libertà professionale.
Occorre, pertanto, rimettere nell’alveo giusto, anche le responsabilità dirigenziali che non possono riguardare gli aspetti didattico educativi: dare ai dirigenti questo tipo di prerogative di gestione, ci sembra un errore di cui doversi rendere conto. Le attività didattiche non sono frutto di valutazioni unilaterali ed estemporanee, ma frutto di programmazione collegiale, inserita nel piano dell'offerta formativa, ora triennale.
In questa prospettiva ci preoccupa molto la previsione di premi da assegnare ai singoli docenti, di un sistema di valutazione del tutto sommario.
E' un sistema che accentuerà con ogni probabilità il formarsi di scuole di tendenza, ideologica, razziale, religiosa, familistico- localistica, che contraddicono il valore laico della scuola pubblica definita dalla costituzione.
Mobilità: L’applicazione pratica delle norme appare difficile se non impossibile, almeno nell'immediato, visto anche il piano straordinario di mobilità, i cui ambiti di azione sono ancora ignoti.
Per la Uil deve essere chiaro che il piano straordinario di mobilità, deve consentire a tutto il personale già di ruolo e al personale di nuova nomina, di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti.
Non sono le regole che consentono il trasferimento ma l’organico e il fabbisogno del personale.
Da come è costituito l’organico e dalla sua consistenza dipende l'esito dei trasferimenti e se non si trovano soluzioni che unifichino ed amplino l’organico, aumentando le possibilità di movimento, ciò che è stato evitato a novembre (trasferimenti massicci fuori provincia), potrà accadere a luglio.
Per questo le regole di un contratto collettivo devono essere oggettive, astratte e tali da garantire i diritti di tutti.
Ata e personale educativo: E’ necessario includere nei processi di riforma il personale Ata che la legge 107 ignora completamente ed è, invece, parte integrante di quella autonomia che si dice di voler realizzare. L'introduzione dell'organico potenziato anche per il personale Ata, consentirebbe l'uso flessibile e funzionale dei servizi per il buon funzionamento delle scuole, come è urgente prevedere la stabilizzazione dei precari su tutti i posti disponibili ed il superamento delle norme inapplicabili sulla sostituzione degli assenti previste dalla Legge di Stabilità 2014.
Nell'ambito delle norme applicative va prevista anche l’estensione della Card di 500 euro al personale educativo.
Alternanza scuola lavoro: L'avvio delle azioni ad attività didattiche già iniziate, con piani dell'offerta formativa definiti prima dell'approvazione della legge, comportano notevoli criticità.
Le istituzioni scolastiche, in particolare i licei che non hanno consuetudine con lo strumento dell'alternanza, incontrano difficoltà soprattutto nell'articolazione operativa, che per loro è nuova.
Scuola dell’infanzia: L’offerta 0-3 anni e quella 3-6 anni devono mantenere le loro specificità: la prima si caratterizza in termini di servizi educativi rivolti ai bambini ed alle famiglie.
La seconda si colloca a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione per i bambini da tre a sei anni.
Ciò che è importante, considerando questa ottica della scelta 0-6, è che il Progetto non snaturi il fondamento della scuola dell’infanzia statale nata con fini ben precisi: di educazione, di sviluppo della personalità infantile, di assistenza e preparazione alla frequenza della scuola dell'obbligo.
Va data immediata attuazione all'organico potenziato: come gli altri, infatti, i precari della scuola dell'infanzia hanno maturato il diritto alla stabilizzazione che va riconosciuto al più presto.
Sostegno: La delega del Governo dovrà prendere in considerazione soprattutto la formazione del personale poiché i tempi attuali di formazione non sono sufficienti a dare risposte in positivo alle disabilità più gravi.
Per questo prevede un percorso concorsuale specifico.
Importante per la Uil Scuola la gestione delle ricadute delle innovazioni sulla didattica e sull'organizzazione del lavoro.
Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.
Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere.
Non hanno idea degli effetti concreti delle norme approvate.
E’ un sistema che non può funzionare.
Non si deve guardare "il dito ma la luna".
Speriamo che chi ha la responsabilità politica di questo Paese se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta, e se occorre, con una fase sperimentale".

comunicato n.86936



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