| Benevento, 24-11-2015 17:14 |
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Convegno sul tema: "Quando il Gioco non e' piu' un gioco" nell'ambito della campagna contro le ludopatie
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Redazione |
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Il prossimo 2 dicembre, mercoledì, alle 16.30, presso Palazzo Paolo V, nell'ambito della campagna contro le ludopatie, si terrà il convegno sul tema "Quando il Gioco non è più un gioco", rientrante nelle attività del Servizio di Prevenzione, Informazione e Sensibilizzazione delle Dipendenze Ambito B1 - I Annualità Piano di Zona Triennale 2013-2015 in applicazione del II Piano Sociale Regionale ed in collaborazione con l'Associazione di Volontariato "Vivere Dentro" Centro di Solidarietà, gestore del servizio.
Interverranno per i saluti istituzionali e per ribadire l'impegno, la condivisione degli obiettivi e la conoscenza della problematica il sindaco di Benevento Comune Capofila e presidente dell'Ambito B1, Fausto Pepe; Gelsomino Ventucci, commissario straordinario Asl Bn1; Roberto Garofalo, presidente Associazione di Volontariato "Vivere Dentro", associazione che da anni è presente sul territorio sensibile alle problematiche legate alle dipendenze al disagio sociale mediante attività formative e di solidarietà; Giulia De Luise, psicoterapeuta e membro dell'Associazione "Vivere Dentro"; Maria Calabrese, psicoterapeuta del Centro di Solidarietà "La Casa sulla Roccia"; Ermenegildo D'Angelis, dirigente psicologo Uoc Dipendenze Patologiche (Serd) Distretto Sanitario Bn1; Coordinamento Regionale Campania "Mettiamoci in gioco" con i suoi rappresentanti.
A moderare i lavori sarà il giornalista Nico De Vincentiis.
"In Italia - si legge nella nota inviata alla Stampa - il fenomeno del Gioco d'Azzardo patologico è in continua crescita ed in questi ultimi anni sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti, assurgendo quasi a pandemia.
Il convegno-presentazione sulle conseguenze del Gioco d'Azzardo ha l'obiettivo di chiarire la situazione sul tema, esponendo i dati raccolti sul territorio ed evidenziando i rischi connessi all'attuale sistema di controllo ed alle azioni per evitare e curarne le patologie derivanti, cercando di arginare la diffusione soprattutto tra i minori".
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