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Benevento, 23-11-2015 21:06 ____
Il sindaco Fausto Pepe scrive al presidente della Giunta regionale dandogli utili consigli sulla procedura da adottare pro alluvionati
I danni subiti dal nostro territorio sono ingenti, si tratta di un disastro dalla portata storica. Partendo dalle stime della Protezione Civile e' possibile attivare una serie di iniziative complementari allo stato di emergenza
Nostro servizio
  

Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe (foto), ha scritto al presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, fornendogli delle utili indicazioni su come orientare la macchina del soccorso finanziario che ora deve intervenire, anche a livello europeo, per sostenere il danno economico che l'alluvione ha procurato alla città di Benevento ed agli altri Comuni sanniti.
"I tragici eventi alluvionali del 15 e 19 ottobre scorsi - scrive Pepe a De Luca - rispetto ai quali lei ha prestato sostegno istituzionale e solidarietà umana, hanno colpito pesantemente la città di Benevento e buona parte della sua provincia.
I danni subiti dal nostro territorio sono ingenti, si tratta di un disastro dalla portata storica e mi inducono a sottoporle le seguenti questioni.
Deliberato lo stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 6 novembre, è possibile attivare una serie d'iniziative complementari che consentono margini di flessibilità nei Regolamenti europei, al fìne di garantire una ripresa più celere, sia per le imprese in difficoltà, che per le attività dei privati cittadini.
Il governo regionale e quello nazionale, avvalendosi delle stime e delle perimetrazioni fatte in sede di stima dalla Protezione Civile, possono dimostrare e provare che le condizioni richieste sono soddisfatte.
Sulla base della dichiarazione dello stato di emergenza, suffragati dalla stima dei danni fatta dalla Protezione Civile, si può richiedere l'eccezione al disimpegno automatico ai sensi dell'articolo 96, comma c del Regolamento 1083/2006, regola comunitaria già utilizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia la quale è intervenuta presso la Commissione europea con una serie di note formali per richiedere la sospensione del disimpegno e che la Commissione ha accolto poi per causa di forza maggIore.
Analoga procedura va attivata quanto prima dalla nostra Regione per spostare di 180 giorni la data entro la quale scatta il disimpegno automatico delle risorse a valere sul fondo Fesr 2007-2013 non rendicontate.
L'eccezione va motivata con l'impossibilità di mettere in pagamento un impegno a causa di un evento che ha compromesso l'esecuzione di una parte del programma.
L'eccezione sarà applicata alle parti di programma che ricadono nella perimetrazione dell'evento, o a parti per le quali sia individuabile un nesso concreto diretto con le zone colpite dall'evento nonché per tutti i cantieri per i quali le forti piogge e il conseguente evento alluvionale hanno prodotto sospensioni e/o rallentamenti nell'esecuzione dei lavori.
Inoltre, potranno essere riconosciuti escludibili soltanto le parti che hanno subito effetti "diretti" dall'evento.
Spetta alla Regione formulare alla Commissione Europea la richiesta di sospensione della regola del disimpegno automatico avviando così la fase procedurale e quella istruttoria.
Sarà cura nostra individuare tutti i progetti sostenuti con risorse europee che, in questo momento, insistono sui territori colpiti nonché l'impatto degli eventi sugli stessi, trasmettendovi tutta la documentazione necessaria ai fini dell'avvio della richiesta.
Attivare le misure ai sensi dell'articolo numero 107 comma 2b del Tfue (aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali), che sono esenti dall'obbligo di notifica purché soddisfino tutte le condizioni indicate nel Regolamento 651/2014 - Sezione 8, Articolo 50: Si deve trattare di aiuti in favore di imprese.
Gli enti pubblici ed i privati cittadini sono esclusi.
Deve sussistere un nesso causale diretto tra i danni subiti e la calamità naturale. Solo i danni causati dall'evento possono essere compensati.
Inoltre, tale nesso causale diretto deve sussistere tra il danno causato dall'evento eccezionale e l'aiuto di stato.
Il regime deve essere adottato entro tre anni dalla calamità: l'aiuto deve essere concesso entro quattro anni.
Costi ammissibili: Danni materiali (costi di riparazione dei beni danneggiati o loro diminuzione di valore); Perdita di reddito (conseguente alla sospensione, totale o parziale dell'attività per un periodo massimo di sei mesi).
Calcolo dei danni: il calcolo dei danni materiali è basato sui costi di riparazione o sul valore economico che gli attivi colpiti avevano prima della calamità.
La perdita di reddito è calcolata sulla base dei dati finanziari dell'impresa colpita (utile al lordo, costi di ammortamento e del lavoro dello stabilimento colpito dalla calamità naturale): confrontando i dati finanziari dei sei mesi successivi all'evento con la media dei tre anni scelti tra i cinque anni precedenti.
L'intensità massima dell'aiuto è pari al 100%.
Previa deduzione di ogni altro risarcimento ricevuto dal danneggiato, per esempio attraverso assicurazioni (no sovra compensazione).
Tipo di aiuto: Rimborso diretto; Riduzione tasse societarie; Fìnanziamenti agevolati".

comunicato n.86512



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