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Benevento, 05-11-2015 21:14 ____
Carlotta Nobile che ci ha insegnato che tutti i centimetri delle nostre cicatrici sono anche i punti d'innesto delle nostre ali
Alla giovane violinista recentemente scomparsa il Conservatorio ha dedicato il viaggio che ha incorniciato i suoi scritti con delle composizioni musicali commissionate per l'occasione
di Debora Maiale
  

Un numeroso pubblico ha potuto compiere, questa sera, un viaggio artistico, emozionale ed intenso, ma soprattutto un percorso di vita, raccontato dal Conservatorio di musica "Nicola Sala" di Benevento all'Auditorium Sant'Agostino.
La protagonista indiscussa della serata è stata Carlotta Nobile, violinista e storica dell'arte, prematuramente scomparsa, omaggiata da un percorso artistico-musicale che ha toccato corde assopite dell'anima, fino ad arrivare a far male a tal punto da riuscire ad emozionare.
"Il viaggio di Carlotta" è stato ideato da Sandro Cappelletto, che ha recitato i testi di Carlotta, e dal direttore musicale Gabriele Bonolis, con il placet della famiglia Nobile, proprio con l'intenzione di "incorniciare" gli scritti di Carlotta con delle composizioni musicali commissionate per l'occasione.
Sono state eseguite: "Introduzione e Allegro" di Maurice Rivel, "Le Maschere" di Pietro Picchi, "L'onda" di Claudio Gabriele, "Concetto Spaziale-Attesa" di Silvia Colasanti e "Il silenzio del mare d'inverno" di Gianluca Podio.
E' stata così raccontata, attraverso le sue stesse riflessioni su quattro dipinti scelti (L'ironie di Ensor, L'onda di Courbet, Concetto spaziale, Attesa di Lucio Fontana, Le undici del mattino di Hopper), una Carlotta coraggiosa ma fragile, ferita ma forte, lesa ma mai inaridita; consapevole che la vita, in troppe sfaccettature, faccia ancora male, ma libera nel continuare a sentire.
La stessa Carlotta che, attraverso la musica, ritrovava e reinventava se stessa; tragicamente incastrata tra l'impossibilità di esprimere il suo dolore e l'attesa della cicatrizzazione di tutte le sue ferite.
Carlotta, che nei suoi libri si raccontava a se stessa per ricordarsi di aver vissuto con passione, desiderava "far comprendere che tutto è possibile con la musica" donandosi agli altri attraverso il suono del suo violino e vincendo, ogni volta, la sua battaglia personale toccando l'infinito.
Il suono, a volte dolce altre stridente, alcune volte lesto ed altre ancora pigro, ha affiancato le parole, arricchendole, coordinandosi con molteplici stati d'animo.
Speriamo che questo regalo sia arrivato fino a Carlotta, che è riuscita ad insegnarci che tutti i centimetri delle nostre cicatrici sono anche i punti d’innesto delle nostre ali.
Ecco i nomi di tutti i componenti dell'ensemble: Giuseppe Branca, flauto; Michele Pepe, clarinetto; Nicoletta Sanzin, arpa; Vincenzo Iovino, violino I; Emanuele Procaccini, violino II; Alessandro Zerella, viola I; Sergio Fanelli, viola II; Gianluca Giganti, violoncello I; Emilio Mottola, violoncello; Anna Maria Festa, soprano.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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