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Benevento, 11-10-2015 21:30 ____
Presentato il progetto patrocinato dalla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio denominato "Il Bello Invisibile"
Si realizzera' un archivio tattile dei beni culturali sanniti a completa disposizione dei non vedenti
Redazione
  

Presso l'ex Convento di San Felice, è stato presentato un progetto patrocinato dalla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio delle province di Caserta e Benevento, denominato "Il Bello Invisibile", grazie al quale si realizzerà un archivio tattile dei beni culturali sanniti a completa disposizione dei non vedenti che potranno toccare i contorni strutturali e ricevere anticipatamente le informazioni dei monumenti che andranno poi a visitare.
"La data della presentazione non poteva essere più indovinata - si legge nella nota inviata dagli organizzatori - poiché l'8 ottobre si celebra la giornata mondiale della vista e della prevenzione alla cecità e la coincidenza dei due eventi è risultata significativa e di buon auspicio.
L'idea dell'archivio tattile è venuta a Dario D'Auria, presidente dell'Associazione culturale Benevento Inside, appassionato d'arte e da sempre desideroso di condividere le bellezze artistiche con gli amici ciechi e ipovedenti.
Questo desiderio lo ha portato ad ideare un metodo semplice, meno impegnativo di numerose pagine in braille di storia dell'arte, che sfrutta comunque la percezione tattile a cui però si aggiunge la sinestesia, senso superiore e normalmente usato dai ciechi per immaginare le cose e gli ambienti circostanti.
Si è armato di pazienza e, con l'utilizzo di una pasta particolare e di alcune foto in scala di beni culturali, ha ricalcato manualmente tutti i contorni delle strutture architettoniche e per meglio stimolare l'immaginazione del non vedente, si è preoccupato di accostare ad ogni monumento un elemento riconoscibile, come il contorno di una persona oppure di un albero.
Semplice, brillante e sopratutto economico.
E funziona, considerati i sorrisi e la meraviglia sui volti dei diretti interessati nel riconoscere il campanile o la piazza antistante alla chiesa di Santa Sofia, piuttosto che le colonne o l'altare interno.
Partecipare al bello, un bello invisibile ma fruibile, per un non vedente è una gioia immensa, è integrazione e rinascita.
L'evento è stato arricchito da vari interventi, come quello del direttore del Centro Operativo, Giovanni Parente, del moderatore e relatore scientifico del progetto, Pedicino, e del soprintendente Buonomo, che ha incoraggiato il progetto riconoscendone subito l'importanza.
Il presidente della Provincia, Claudio Ricci, sorpreso e compiaciuto, ha promesso di rintracciare risorse nelle voci del bilancio e trovare sponsor per il progetto.
L'intervento dell'archeologa Portoghesi, ha introdotto un test con due simpatici non vedenti con il damasco e il broccato per dimostrare la riconoscibilità dei tessuti al tatto mentre Cimino, per l'attinenza al progetto, ha proposto come prossima scheda tattile, la penultima formella della porta bronzea del Duomo di Benevento che riporta l'evento di Tommaso che per credere aveva voluto toccare le piaghe di Cristo.
Le parole di Dario D'Auria hanno spaziato delicatamente da Monet ed il dramma della cecità che lo ha portato a creare uno stagno con una ninfea straordinaria, alla miopia di Vasilj Kandinskij, ossessionato dal suo famoso blu, per arrivare poi a presentare le economiche e pratiche schede tattili che sono state provate ad occhi chiusi anche dai vedenti.
La presidente della Uici locale, Raffaela Masotta, ha ringraziato per questo progetto, che verrà presentato anche al Congresso Nazionale della Uici, ed ha chiesto aiuto a tutti per la diffusione delle informazioni utili alla prevenzione, specie nelle scuole, perché non costerebbe poi tanto fare dei test agli alunni, test che potrebbero evitare il peggio.
L'Unione Ciechi, ha asserito Masotta, preferirebbe chiudere per mancanza di soci piuttosto che associare un bambino a cui si poteva evitare la cecità, perché ogni nome d'infante che si aggiunge al registro è un dolore che alimenta e fa rivivere il dramma personale.
A fine serata, Pedicino ha chiuso l'evento dedicando all'Unione Ciechi un ringraziamento, ispirato alle sensazioni vissute in occasione dell'aperitivo al buio tenutosi a settembre, chiedendo di ripetere l'incontro a breve per la ricchezza e varietà di emozioni ricevute, lasciando a tutti la certezza che il bisogno di fruire delle cose belle, lo scambio culturale e di sensi sono valori che rendono la solidarietà di qualità, solida e senza barriere.
Questa è la solidarietà sannita che, nella sua generosità, è pronta ad essere esportata e condivisa senza frontiere".

comunicato n.85142



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