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Benevento, 09-10-2015 21:46 ____
In Commissione Finanze arriva il presidente dell'Amts Mirko Francesca che porta i lati oscuri e quelli con un po' di luce della sua Azienda
L'ipotesi e' che il Concordato preventivo possa passare con il consenso del 52% dei creditori ma se cio' non dovesse avvenire e si dovesse dichiarare invece il fallimento?
Nostro servizio
  

In Commissione Finanze c'è stata stamane l'audizione del presidente dell'Amts, Mirko Francesca, che ha portato all'attenzione del presidente, Giovanni Zarro, e dei componenti dell'organismo consiliare, il fardello di una società che stenta a riprendersi da un passato nel corso del quale sono stati accumulati debiti che oggi ammontano a circa 6 milioni di euro.
Il Concordato è nella fase del voto dei creditori e si pensa che il Piano di risanamento così come proposto dall'Azienda, possa passare con il 52% dei consensi di chi vanta soldi da essa.
Qualora dovesse andare male, è stato anche ipotizzato, sarebbe ininfluente perché il fallimento non è stato richiesto da alcuno.
Dispiace, ha detto Zarro, l'aver appreso che i crediti privilegiati, sia da lavoro dipendente che autonomo, di professionisti cioè che hanno prestato la loro opera all'Azienda, fanno fatica a convenire ed a dare il voto favorevole al Concordato.
I dipendenti, in buona parte si si sono messi di traverso e non tutti questi crediti sono passati da privilegiati a chirografari.
In generale, ha considerato Zarro, le perdite che subirebbero dall'approvazione del Concordato sarebbero limitate rispetto alla ipotesi, più nefasta, di un eventuale fallimento.
Passando al'esame del Piano industriale, secondo il presidente Francesca esso viene rispettato.
Il bilancio dello scorso anno si è chiuso con un deficit di 200mila euro, (mentre solo l'anno precedente esso era di circa 1 milione di euro), rispetto ad un limite previsto nel Piano che era di 400mila euro.
Dunque, bene perché al di sotto del limite massimo fissato.
Quest'anno dai conteggi chiusi al 30 giugno, si è visto che l'obiettivo non sarebbe stato rispettato mai si è molto a ridosso di esso al punto che si pensa di recuperare la lieve differenza rispetto a quanto previsto nel Piano Industriale, nel secondo semestre.
Relativamente agli investimenti, Francesca ha riferito dell'automatizzazione dei parcheggi ed in prima battuta quello di piazza Risorgimento e di via Porta Rufina.
Ruguardo il parcheggio di Porta Rufina i suoi conti, non esaltanti, il presidente Francesca li ha addebitati anche al fatto che per entrare nel parcheggio non sia agevole e questo scoraggerebbe i fruitori.
La cosa grave è poi che mentre il parcheggio è vuoto si registra la sosta selvaggia intorno allo stesso e che non viene adeguatamente contrastata dalla Polizia Municipale, è stato detto.
L'altra cicostanza negativa per questo parcheggio è che per i dipendenti del Comune esso costa 20 euro mentre quello di via del Pomerio solo 13 euro al mese.
Anche questa è una causa che tiene lontani i fruitori.
Ovviamente la "desertificazione" della zona è un altro elemento negativo ed al riguardo si è parlato della Galleria "Malies" che non decolla e non crea movimento di persone.
I controlli sulle strisce blu sono portati avanti da quattro addetti, due coppie di dipendenti dell'Amts e dunque un controllo, questo, molto limitato ovviamente ed insufficiente.
Lamentata anche la non collaborazione dei dipenenti dell'Amts anche nel lavoro normale di tutti i giorni.
Si trovano tutte le ragioni consentite dal Contratto di lavoro per evitare la richiesta collaborazione.
Anche la vicenda del trasferimento di una sola unità dall'Amts all'Asia è stata sottolineata positivamente dal presidente Francesca che, anzi, auspicherebbe il passaggio di qualche altro dipendente per diminuire così i costi di gestione del personale dell'Amts che sono molto elevati.
Si è anche parlato delle offerte di acquisto o di affitto dell'Azienda e tra queste certamente c'è quella della ItalBus e con i quali la trattativa continua.
Nel dibattito che ne è seguito è intervenuto Luigi Ambrosone che ha attaccato l'Amministrazioone comunale per aver ridotto di circa 1 milione di euro l'anno il corrispettivo che il Comune paga all'Amts per farla vivere e per dare quel servizio pubblico di cui non si può fare a meno.
Sostenere l'Amts sottraendole risorse è un controsenso.
Essa invece va aiutata, ha detto Ambrosone.
Luigi De Nigris si è posto, invece, il problema giudiziario: E se il concordato dovesse andar male e si dovesse poi dichiarare il fallimento dell'Azienda, il Comune che farà da grande?
Se l'Azienda muore quella funzione il Comune la dà ad un'altra, ci ha detto Zarro, trattandosi di un servizio pubblico ed a quel punto, molto probabilmente, nascerebbe dunque un altro soggetto.
Tutto questo va inserito in un discorso più ampio e che è attenzionato dalla Finanziaria del Governo Renzi che sembra voglia chiudere tutte le partecipate che non riescono a trovare il pareggio di bilancio.
A margine della Commissione Finanze più di una critica è stata avanzata dagli uomini del Pd a proposito della vicenda politica che vedrebbe l'Udc, con Oberdan Picucci consigliere provinciale entrare in maggioranza alla Provincia mentre al Comune, dove è pure Picucci è consigliere comunale, resterebbe invece all'opposizione.

comunicato n.85090



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