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Benevento, 09-10-2015 09:58 ____
Peppino De Lorenzo prosegue nella preparazione di una lista civica da proporre alle prossime elezioni comunali
I beneventani invocano un cambiamento ed i vecchi politicanti, quelli che per decenni hanno tenuto banco, anche oggi che godono di pensioni d'oro, continuano imperterriti a voler essere in primo piano
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo (foto) non ha mancato, anche questa volta, di commentare le vicende politiche dell'ultima ora.
Del resto, da fonti bene informate ci giunge notizia che, nel corso di una riunione della sua Associazione "Fuori dal coro", tenutasi qualche sera fa, si è dato inizio, in tutto silenzio, alla preparazione di una civica per la consultazione elettorale di primavera.
Chi affiancherà quest'ultima, allo stato, non è dato sapere.
Ecco, però, quanto De Lorenzo ci ha dichiarato.
"La consultazione per il rinnovo del Consiglio comunale è alle porte e gli ambienti politici cominciano, come è naturale che sia, ad essere in fermento.
Ad infuocare il dibattito c'è stato il risultato di un sondaggio la cui valutazione è stata amplificata sino all'inverosimile con polemiche e commenti d'ogni tipo.
Personalmente, non sono molto incline a credere in tale tipo di valutazione, ma, facendo parte quest'ultima della vita odierna, volendo o no, dobbiamo assecondarla.
Le chiacchiere in libertà sono state tante e, come si sa, le chiacchiere sono simili  alle ciliegie, una tira l'altra.
I nostri politici, con poche eccezioni, non sono leoni, né conigli: sono camaleonti.
Sempre con il potere, non hanno mai resistito e non resistono, alle sue malie ed ai suoi adescamenti. Hanno il conformismo nel sangue.
E nel nostro Paese, il conformismo paga sempre. Ed in contanti.
Il trasformismo è una pratica antica della politica.
Si passa da una parte all'altra per le più svariate ragioni, spesso magari quale contropartita si offre una poltrona, una ricandidatura, un posto al sole.
C'è chi su questa tattica ha costruito la sua identità politica.
Ed anche le poltrone hanno un valore.
Del resto, sono tutti bravi a fare i moralisti con la vita degli altri.
Ciò che è emerso dal citato sondaggio è che i beneventani, come del resto l'intero Paese, invocano un cambiamento ed i vecchi politicanti, quelli che per decenni hanno tenuto banco, anche oggi che godono di pensioni d'oro, continuano imperterriti a voler essere in primo piano.
Assistiamo ad un malinconico declino nell'indifferenza e nella incapacità di chi dovrebbe avere il coraggio di garantire la nostra dignità ed il nostro futuro.
Tuttavia, sembra quasi, è inutile negarlo, che Benevento si stia, comunque, arrendendo e si ha l'impressione che lo sconforto ed il disordine abbiano contagiato irreparabilmente tutte le articolazioni della società uccidendo la speranza.
Allo stato, la nostra città è, di certo, più ricca di conforti materiali, ma del tutto incapace di sperare che domani sarà meglio di oggi, e dopodomani meglio di domani.
Lo Stato, non bisogna dimenticarlo, siamo noi, perché siamo noi a votare determinati personaggi, sempre gli stessi, adatti ad ogni stagione, per farci rappresentare.
E non bisogna negare che l'atteggiamento che si ha nei confronti del garantismo sia palesemente schizofrenico.
Lo invochiamo in ogni dove, ma pensiamo di applicarlo solo a nostro piacimento. Non sono sfumature, ma andiamo avanti.
Il sondaggio di cui tanto, come si diceva, si è parlato, ha avuto uno scopo precipuo che è quello che ci concede di credere che bisogna avere fiducia nel futuro, sperare che qualcosa cambi, evitare il dilagante pessimismo perché bisogna capire che una ripartenza sia possibile, che alcunché sia scritto e definitivo e che il futuro sia tutto da costruire.
Restare, allora, cittadini vivi, che svolgono sino in fondo il proprio ruolo, non si arrendono od almeno ci provano.
Personalmente, ho creduto in una politica vera, che non scenda al compromesso, anche se, non essendo stato allineato sono stato scomodo agli intrighi di palazzo.
Tuttavia, malgrado tante vicissitudini subite, con guerre vinte e battaglie perse, non sono incline al pessimismo.
Quella percentuale che il citato sondaggio attribuisce ai grillini la dice lunga ed è l'espressione che la gente è stanca, veramente stanca.
Saranno loro gli artefici del rinnovamento? Non si sa. Basta che qualcosa cambi.
Una volta per sempre.
Ed ecco perché, proprio loro, più degli altri, non devono commettere errori.
Ci si potrebbe, infatti, trovare nell'assurda situazione che il candidato sindaco abbia successo, ma i consiglieri siano di un'altra sponda.
Non bisogna, infatti, dimenticare che nella consultazione elettorale, la preferenza è molte volte gestita da amicizia, professione, conoscenza.
I mesi che verranno sono, di sicuro, forieri di novità. Le più svariate".

comunicato n.85059



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