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Benevento, 30-08-2015 08:54 ____
Conclusa con il favore e l'apprezzamento del numeroso pubblico, la quinta edizione de "I Concerti della Bottega"
Una Rassegna che si e' impegnata per far si' che nella nostra citta' la cultura venga positivamente rivalutata offrendo a tutti una ragione per essere ancora piu' orgogliosi di avere radici qui piuttosto che altrove...
di Debora Maiale
  

Nel momento in cui qualcuno decide di organizzare e regalare al pubblico un evento totalmente autofinanziato, alimentato da capacità e soprattutto da tanta passione, potete star sicuri che quell'evento sarà un successo.
Un successo di presenze, prima di tutto: i numeri contano.
Un successo nella scelta degli artisti, nella gestione degli appuntamenti musicali: la qualità conta.
Non meno importante la scelta del luogo ove l'evento si terrà.
Ebbene, si può dire che anche quest'anno i "I Concerti della Bottega" siano stati un vero successo.
Ormai da cinque anni gli organizzatori di questa rassegna, fortunatamente, lottano ancora perché nella nostra città la cultura venga rivalutata positivamente, perché sia per noi un elemento di riscatto, una ragione per essere ancor più orgogliosi di avere radici qui piuttosto che altrove.
Anche in occasione del terzo ed ultimo appuntamento nell'ambito dei "I Concerti della Bottega" di quest'anno, tante sono state le proposte artistico-musicali.
Gianpaolo Iannace e Flavia Iori hanno aperto la serata con le loro "atmosfere da circo", affascinando grandi e piccini.
Poi è stata la volta di due concerti.
Il primo, un trio di musica da camera, il "Melos piano trio", formato da tre giovanissimi musicisti di ottimo livello: Marco Manduca al violino, Alessandro Parfitt al violoncello e Carmine Romano al pianoforte.
I tre, motivati dalla passione di fare musica da camera, divulgano, attraverso di essa, il proprio personale messaggio di "arte".
I talentuosi musicisti hanno proposto al pubblico brani come "Aria sulla Quarta Corda" di Bach, il "Concerto in Si b magg.  I Tempo" di Boccherini, la "Sonata in re maggiore" di Vivaldi, "Giochi d’acqua" in piano solo di Ravel e "Canone in Re maggiore" di Pachelbel.
Ad accompagnare la serata verso la sua conclusione è stato, invece, il trio jazz "Alessandro Tedesco Trio".
Forte di numerose esperienze di prestigio in seno alle formazioni di Marco Zurzolo e Daniele Sepe, oltre che di collaborazioni con alcuni tra i più affermati musicisti nazionali e internazionali, Alessandro Tedesco è un eccezionale trombonista, compositore e arrangiatore.
Il trio jazz ha proposto svariati brani estrapolati dai dischi di Tedesco: da "Kimica" ad "Argonauta" fino al suo ultimo lavoro discografico, "Harmozein", un album dove l'estetica e il linguaggio musicali prendono corpo ed ispirazione da climi, ritmi e colori indiscutibilmente attuali e contemporanei, in sintonia con un'idea del jazz aggiornata alle ultime tendenze sonore ma sensibile anche a far convivere la sperimentazione con la tradizione.
In conclusione si è tenuta la consueta cena baratto, organizzata in collaborazione con Art'Empori ed il Gasb Arcobaleno di Benevento, idea nata con l’intenzione di condividere, di abbattere la barriera tra musicista e ascoltatore, per una musica che diventi relazionale.
"I Concerti della Bottega" torneranno il prossimo 6 settembre, alle 15.00, a San Nazzaro, in provincia di Benevento, all'interno della giornata p’artigianale, con la "Scatà Jazz Band" che proporrà un "bioswing rurale acustico".
Enrico Minicozzi, direttore artistico della rassegna, oltre ad anticiparci la volontà di pianificare una sesta edizione per l'anno prossimo, si è detto soddisfatto del bilancio positivo registrato durante le tre serate della manifestazione, spiegandoci peraltro che: "Purtroppo, quest'anno, ci siamo dovuti confrontare con il problema della location: non avevamo più a disposizione la nostra vecchia postazione (Palazzo Fusco-Rossi, ndr) ed abbiamo dovuto trovarne una nuova.
Non è stato semplice, ma è stata per noi una sfida.
Ci siamo rimboccati le maniche e siamo riusciti comunque a trovare una soluzione.
Tutto ciò è stato in ogni caso determinante, perché il luogo che ci ha ospitato, il Chiostro di San Francesco, più spazioso rispetto al precedente, ha fatto sì che potessimo avere un numero superiore di spettatori".
Dietro le quinte di questa edizione abbiamo conosciuto e ritrovato persone impegnate, che credono davvero in quel che fanno, che amano la musica ed amano soprattutto proporla agli altri, che fanno dell'arte una nuova forma di comunicazione, di dialogo, non una egocentrica forma di autoesaltazione.
L'arte come unione, non come disgiunzione.
Complimenti a tutti coloro che hanno fatto sì che questa quinta edizione potesse avere luogo, dunque.
Arrivederci all'anno prossimo!

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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