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Benevento, 26-08-2015 17:03 ____
Proviamo a dire a questa provincia che gli imprenditori e i lavoratori autonomi non sono soli nell'opporsi alla criminalita'
Cgil e Alilacco insieme per la lotta alle mafie. Lanciata la proposta del sodalizio "Casa della solidarieta'", per la lotta all'usura ed al racket. Dove c'e' la prostituzione significa che in quella citta' e' gia' entrato il crimine organizzato
di Claudio De Minico
  

Cgil e Alilacco insieme per la lotta alle mafie ed alla criminalità organizzata.
Ne hanno discusso, in un incontro con la Stampa, Rosita Galdiero ed Amleto Frosi, evidenziando la necessità, per l'intero territorio sannita, di un fronte comune, che sappia unire società civile, associazioni ed Istituzioni, contro il radicarsi del crimine organizzato.
"Vogliamo lanciare - ha spiegato Frosi di Alilacco - delle proposte, tra cui un sodalizio, dal nome "Casa della solidarietà", per la lotta alla usura e al racket nello specifico, dove ogni soggetto istituzionale e non possa entrare.
Chi è da solo, non va da nessuna parte.
Questo vale sia per l'associazionismo che per chi subisce reati.
I processi si fanno con le denunce, nei Tribunali, dove la vittima testimonia ciò che ha subito.
Qui ci vuole una cultura non del delegare, ma dell'acquisire responsabilità.
Noi inizieremo questo percorso di sensibilizzazione, anche con dei questionari anonimi, rivolti ai commercianti, per capire quale sia la percezione del fenomeno criminale sul territorio".
"Questa - ha aggiunto Frosi - è un'iniziativa che non nasce per ciò che è accaduto al Rione Libertà.
Mi stupisco di chi si stupisce, perché sinceramente vi è continuità nella attività della criminalità organizzata sul territorio che abbiamo già denunciato da parecchi anni.
Come la criminalità ha assunto un suo percorso, noi come antiracket abbiamo il nostro e purtroppo coincide questa nostra iniziativa con questo fatto di cronaca".
"La criminalità - ha continuato Frosi - gestisce appalti pubblici, riciclaggio, droga, usura, estorsione: c’è di tutto. E non dimentichiamoci il fenomeno della prostituzione.
Nel momento in cui la prostituzione entra in una città significa che è entrata la criminalità organizzata.
Benevento non è altro che una qualsiasi città italiana investita da questi fenomeni.
C'è una sintomatologia criminale forte.
Non possiamo aspettare, ognuno deve fare la sua parte.
Se ci fosse una sinergia meno frastagliata anche a livello istituzionale sarebbe migliore la risposta.
C'è molto da lavorare, anche sotto il profilo culturale.
Manca un'attività del fare sistemica e sistematica. Invece di diminuire, il reato lievita".
"Dalla prossima settimana - ha aggiunto Galdiero per la Cgil - vi invieremo un calendario dei nostri percorsi, di ciò che faremo.
Lo chiameremo il "Viaggio della lotta al racket" che interesserà tutto il territorio sannita.
C'è un numero verde a disposizione in tutte le nostre sedi sindacali, c'è qualcuno disponibile ad ascoltare e ad accompagnare chi ne ha necessità nella lotta alla criminalità.
Ci stupisce che alcune istituzioni si accorgano solo oggi di ciò che succede. Da loro vorremmo di più.
Questa è una battaglia che portiamo avanti da tempo.
Saremmo contenti se accanto a noi si aggiungessero altre associazioni e le Istituzioni.
Dobbiamo lanciare il messaggio che vicino a chi denuncia c'è solidarietà delle associazioni e delle istituzioni.
Dobbiamo lanciare il messaggio che la parte buona della società comincia a muoversi e ad essere argine di quella cattiva”.
"Vorremmo - ha asserito ancora Galdiero - solleticare le coscienze.
Vorremo inviare un messaggio: bisogna avere il coraggio di denunciare, solo così si può venirne fuori.
Chi non denuncia sarà sempre più solo.
Vorremo provare a portare in quel rione della città, dove la criminalità è più radicata, un messaggio di speranza.
Qui ci sono delle associazioni pronte a fornire solidarietà.
Sappiamo che il percorso non è facile e le difficoltà sono tante.
Noi vorremmo provare a dire a questa provincia che gli imprenditori e i lavoratori autonomi non sono soli".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

comunicato n.83747



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