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Benevento, 06-07-2015 20:49 ____
Marcello Rotili bacchetta l'Amministrazione comunale che non ha fatto nulla per la valorizzazione di Santa Sofia, bene dell'Unesco
Con i monumenti romani si puo' avanzare un'altra candidatura ma e' una operazione molto complessa. Se ne e' parlato nel corso del Convegno sulla valorizzazione dell'Anfiteatro Romano
di Claudio De Minico
  

"La valorizzazione dell'anfiteatro romano di Benevento".
Questo il tema discusso, presso la sede del Partito Democratico, in un incontro organizzato dal gruppo consiliare di Benevento del medesimo partito.
Tra i presenti, i consiglieri comunali Sergio Tanga ed Angelo Miceli, oltre a Giovanni Zarro che ha guidato la riflessione e coordinato gli interventi di Clementina Saccomanno e dei docenti, della Seconda Università degli Studi di Napoli, Luigi Iannace e Marcello Rotili.
Raddoppiare l'Unesco a Benevento ed intercettare finanziamenti per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale della città.
Su queste due finalità politiche si è intrattenuto Giovanni Zarro.
"L'Unesco - ha affermato - si occupa della storia longobarda della nostra città, ma abbiamo anche altri autentici gioielli, penso all'Arco di Traiano.
A partire da esso, all'Unesco dovremmo chiedere di occuparsi anche dei monumenti di epoca romana che sono in città.
L'iniziativa dovrà essere del Comune".
“Abbiamo - ha continuato Zarro - una serie di monumenti che non riusciamo a valorizzare ed a proteggere, perché la finanza pubblica non c'è più.
Il Contratto di Fiume potrebbe, quale programma complesso dell'Unione Europea, rappresentare un'opportunità per meglio tutelare e promuovere il Parco Cellarulo, il Ponte Leproso ed i Santi Quaranta".
Questi obiettivi politici, ha spiegato Giovanni Zarro, possono conseguirsi dopo adeguata riflessione ed opportuno confronto.
"L'Anfiteatro romano - ha sostenuto Saccomanno - è stato indagato solo parzialmente.
Non fu solo luogo dei gladiatori, ma anche di altri giochi e feste dell'epoca.
Le sue dimensioni si stima fossero di 160 metri di lunghezza e 130 metri di larghezza e si ritiene che potesse accogliere fino a 25mila persone".
Saccomano ha mostrato ai presenti delle ricostruzioni audio-visive dell'Anfiteatro romano, situato a poca distanza dal più noto Teatro romano.
I resti del primo vennero ritrovati nel 1985, gli scavi iniziarono nel 1998, poi furono interrotti.
L'Anfiteatro non è attualmente visibile, su parte di esso è stata costruita la Stazione di Benevento Appia.
Ricostruzioni storiche lasciano intendere che il sito di epoca romana non passò indenne il terremoto del 346, che interessò tutta la Campania.
I suoi resti vennero utilizzati nuovamente e la zona divenne area funeraria.
Sulle ricostruzioni acustiche fornite dalla Saccomano si è soffermato Iannace.
"Ci interessiamo della acustica - ha spiegato - per capire se essa sia buona o meno.
Dell'Anfiteatro non si conosce molto, non così per il Teatro romano che, allo stato attuale, non ha caratteristiche acustiche soddisfacenti, perché la sua geometria non è più perfetta come in epoca romana.
La soluzione sarebbe quella di montare, all'occorrenza, degli schermi mobili per riflettere il suono dove più occorre".
A concludere l'incontro, è stato Marcello Rotili che, soffermandosi sulla proposta di Zarro riguardo il raddoppiare l'Unesco a Benevento, si è così espresso: "Benevento è stata inserita nel progetto Unesco "Italia langobardorum", è stata una candidatura seriale di sette località.
La candidatura non è stata legata alla città, ma al singolo monumento: Santa Sofia.
Dopo aver ottenuto il bollino blu, l'Amministrazione non ha fatto assolutamente nulla in materia di valorizzazione di Santa Sofia.
La candidatura Unesco di Santa Sofia venne sospesa per un anno e poi riscritta, perché gli ispettori rilevarono delle problematiche inerenti le condizioni dell'immobile e della zona circostante.
Venne, allora, parzialmente riscritta la candidatura ed io vi partecipai.
Questa venne accolta solo dopo alcuni lavori di adeguamento avvenuti in Santa Sofia, altrimenti la candidatura sarebbe fallita".
"Benevento - ha continuato Rotili - può avanzare con i suoi monumenti di epoca romana un'altra candidatura, ma lo stato di conservazione di essi non è adeguato.
Meglio sarebbe puntare su di un monumento singolo: l'Arco di Traiano, che avrebbe tutte le carte in regola, escluso il cappello che ha da qualche anno. Ma il problema è un altro: l'area intorno non è che sia esaltante e l'Unesco pretende un'area di rispetto presentabile.
Bisognerebbe scriverne la candidatura che è operazione molto complessa e che richiederebbe un gruppo di lavoro ad essa dedicato.
Andrebbe presentata in italiano ed in inglese.
Potrei fornire dei consigli ma non potrei lavorarci, non ne ho il tempo".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

comunicato n.82521



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