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Benevento, 26-05-2015 17:46 ____
Si e' tenuto nell'Aula Ciardiello del Dipartimento Demm, il convegno "Effetti attesi, rischi e incertezza del Job's Act"
L'evento si e' svolto nell'ambito del "II Career Day_Job Portal" organizzato dall'Associazione universitaria Unisea
Redazione
  

Si è tenuto nell'Aula Ciardiello del Dipartimento Demm, a Benevento, il convegno "Effetti attesi, rischi e incertezza del Job's Act" nell'ambito dell'evento "II Career Day_Job Portal" organizzato dall'Associazione universitaria Unisea.
La giornata ha avuto come obiettivo una riflessione, fra accademici, sulle tematiche del Job's Act, analizzando i primi effetti di questo intervento normativo sul mercato del lavoro e sull’occupazione.
Il convengo, moderato dal giornalista Marco Grasso, ha visto gli interventi dei docenti Santucci, Scalera, Lucadamo e Vespasiano.
L'apertura dei lavori è stata affidata al direttore del Dipartimento, Giuseppe Marotta.
"Dopo il ringraziamento all'Associazione Unisea, molto impegnata nel vivacizzare la vita degli studenti dell'Università, Marotta - si legge in una nota - ha sottolineato l'attualità del tema ed ha evidenziato l'importanza di riflessioni su queste tematiche anche alla luce delle ultime statistiche sul mercato del lavoro, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia.
L’intervento di Santucci ha riguardato nello specifico il Dlgs 23/2015, fornendo delle considerazioni critiche sul contratto a tutele crescenti.
In particolare, ha evidenziato che il Dlgs numero 23 del 2015 si caratterizza per undici disposizioni, quasi tutte dedicate al licenziamento.
Nel suo discorso, ha ripercorso molti degli interventi legislativi sulla flessibilità, individuando quasi una tendenza alla precarizzazione del posto di lavoro.
Pur condividendo la necessità di un bilanciamento fra diritti del lavoratore e libertà di iniziativa privata, ha sottolineato la necessità di agire in un quadro di tutela del lavoro.
A seguire, Scalera ha compiuto delle riflessioni circa il livello di protezione in Italia prima del Job's Act, anche attraverso alcuni spunti su dati empirci.
Riprendendo una statistica dell'Ocse su dati 2013, Scalera ha evidenziato come l'Italia si collochi a metà classifica nella protezione del posto di lavoro (sia a tempo determinato che indeterminato), in posizioni migliori rispetto ad altre economie come Usa e Gran Bretagna.
Andando ad analizzare i disoccupati e gli inattivi, Scalera non ha evidenziato grandi differenze fra il 2014 e il 2015, ma ha sottolineato il dato estremamente preoccupante dei Neet.
Nella parte conclusiva, Scalera ha sottolineato alcuni dati positivi sulla ripresa dell'occupazione, che, però, secondo lo stesso, sono legati più alla Legge di Stabilità, piuttosto che al Job's Act.
L'analisi statistica dell’evoluzione del mercato del lavoro è stata affidata a Lucadamo, che ha inizialmente evidenziato come fra il 2008-2013 ci sia stata una variazione negativa dell'occupazione per Paesi quali la Spagna e la Grecia.
Per quanto riguarda l'Italia, il dato in generale è migliore di quello della Grecia e della Spagna, ma il Mezzogiorno è in una situazione molto simile a quello degli altri Paesi Mediterranei, dato che evidenzia la drammaticità del problema dell'occupazione nelle regioni del Sud del paese.
Queste considerazioni trovano conferma se si considera il tasso di disoccupazione del Mezzogiorno, che ha tassi inferiori solo alla Spagna ed alla Grecia.
Più nello specifico la regione Campania, si presenta come una delle regioni con i maggiori tassi, insieme a Sicilia e Calabria. Malgrado la crisi, nel periodo 2008-2013, l'occupazione dei laureati aumenta ma per lo più per professioni che richiedo delle skills medio-basse.
L’intervento conclusivo, sulla società del rischio e gli effetti del Job's Act su giovani e famiglie, è stato affidato a Vespasiano.
La prima osservazione ha riguardato il diritto al lavoro, che secondo Vespasiano, è diventato liquido.
La seconda riflessione ha riguardato la distribuzione della ricchezza che durante questa crisi, dati Ocse, ha portato l'1% della popolazione italiana a detenere oltre il 14% della ricchezza.
La terza considerazione è quella della pervasività del rischio.
Quarta ed ultima riflessione è che questo Job's Act è una precarizzazione ulteriore del posto di lavoro ed un nuovo scoraggiamento per le fasce più deboli, in particolare donne e giovani".
Il Career Day proseguirà nella giornata di domani, mercoledì 27 maggio, dalle 9.00, in Aula Magna, con la presentazione delle aziende e dalle 11.00 con l’apertura degli stand che permetterà agli studenti di consegnare i curricula e di sostenere colloqui di lavoro.

comunicato n.81238



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