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Benevento, 25-05-2015 23:54 ____
E se ricostruissimo nuovamente i mulini ad acqua e producessimo, con la farina ricavata, dell'ottima pasta di nicchia?
Se ne e' parlato nel corso dell'incontro voluto da Giovanni Zarro sul "Contratto di Fiume". Alessio Valente lancia l'allarme: Occhio alle crepe nel pilone di Ponte Valentino
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Prosegue imperterrito il lavoro posto in essere da Giovanni Zarro, capogruppo del Pd a Palazzo Mosti, nonostante si sia addirittura in piena campagna elettorale (ma ha promesso che per questa settimana si ferma qui).
Stavolta, sotto forma di conferenza stampa, nella sede del Partito Democratico, si è parlato di: "Identità fluviale della città di Benevento. Il contratto di fiume".
All'incontro ha partecipato Alessio Valente, docente dell'Unisannio, oltre che Zarro, ovviamente.
Zarro ha ricordato che il contratto di fiume consente d'intervenire in un bacino idrografico considerando vari tipi di intervento.
Quelli relativi alla salute del fiume e cioè l'inquinamento e le conseguenze del cambiamento climatico; e poi la valorizzazione dei fiumi sia quanto ai fatti urbanistici dei lungofiume; sia quanto ai fatti sportivi: alla pesca, al canottaggio piuttosto che ciò che afferisce al filone turistico.
L'idea è al LungArno, al LungoTevere, ad alcune realtà straniere quali la Senna oppure il Tamigi.
In una visione generale, si consente, in pratica, di realizzare un disegno di qualificazione del fiume.
Attualmente, i fiumi sono fortemente deprivati dell'acqua, ha detto Valente e durante l'estate non hanno nemmeno il minimo vitale per far vivere la fauna tanto che, ha aggiunto il docente universitario, d'estate i pesci sono sul greto del fiume.
L'altro elemento è che il fiume si è abbassato e, quindi, l'onda non batte più sull'argine ma sulle fondazioni e quindi le scopre e non subito, ma nel tempo, possono determinarsi dei crolli.
Questa condizione potrebbe essere anche all'origine del crollo della sponda del fiume Sabato al Rione Libertà.
Valente ha anche dato la notizia che il pilone centrale del Ponte Valentino sulla Statale 90/bis presenterebbe delle crepe che non pongono nell'immediato il problema della stabilità, ma che vanno comunque tenute sotto stretto controllo.
L'ultimo elemento è quello della procedura per il Contratto di fiume.
Bisogna fare un dossier preliminare, un protocollo d'intesa, farlo approvare dai Comuni, dalle Associazioni di interesse ed è una procedura non proprio brevissima, ma per settembre potrebbe essere avviata la progettazione più complessiva, ha sostenuto Zarro.
Nel dibattito che ne è seguito è intervenuto poi Rito Martignetti, il quale ha parlato del suo progetto sul Parco Letterario che potrebbe essere inserito in questo discorso.
La cosa sarà valutata da Valente.
Un altro elemento della discussione è stato il ritorno all'antico e tra questi è stata ricordata la presenza dei mulini nella zona del fiume Sabato: Perché non ricostruirli?
La pasta buona, è questa la considerazione di partenza, non si fa con le macine elettriche, ma quelle più lente dei mulini, appunto.
Si potrebbe così creare una nicchia di economia nella trasformazione dei prodotti agricoli con metodi antichi.
Non si tratta ovviamente di un discorso industriale, ma di un ritorno all'artigianato; più come fatto di attrazione che come assetto dell'economia.
Un elemento di attrazione, dunque, il Parco Letterario; un altro elemento questo dei Mulini.
L'altra richiesta di informazione che ne è nata è se all'interno del Contratto di fiume ci poteva essere anche la costruzione di una serie di impianti di irrigazione per irrorare i terreni circostanti dando così soddisfazione all'interesse più immediato del coltivatore della zona.

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comunicato n.81212



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