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Benevento, 25-05-2015 20:46 ____
Parole forti dalla riunione di consiglieri ed assessori del Pd a cui non e' stato invitato il sindaco Fausto Pepe ed i suoi...
La lista sostenuta dal primo cittadino e' stata definita "criminale" e di disturbo perche' sottrae voti al Partito Democratico. Se vuole continuare ad amministrare lo dovra' fare seguendo cio' che gli diranno i consiglieri democratici
Nostro servizio
  

E' durata un paio d'ore la riunione di consiglieri ed assessori del Pd di Palazzo Mosti.
Tra i presenti Floriana Fioretti, Annachiara Palmieri, Mario Orrei, Giovanni Zarro, Leonida Collarile, Nino Fiore, Massimo De Rienzo, Angelo Miceli, Livio Mazza, Pietro Iadanza, Nicola Danilo De Luca, Raffaele Del Vecchio, Enrico Castiello, Nino Del Vecchio, Luigi Ionico, Marcellino Aversano, Mirko Francesca, Luigi Scarinzi, Luigi Abbate, Luigi Diego Perifano.
Con loro, Umberto Del Basso De Caro il sottosegretario e leader del partito sannita che ha oramai dichiarato guerra aperta al sindaco Fausto Pepe ed agli amministratori che lo sostengono.
Pepe, per Del Basso De Caro è già fuori dal Pd senza attendere il responso dell'urna che potrebbe, nella ipotesi della elezione di Erasmo Mortaruolo, anche mitigare il confronto e smussare qualche angolo.
Pepe è fuori altrimenti non si spiegherebbe il fatto che il sindaco, con i suoi amici, non sono stati invitati alla riunione di stamane e non è stato invitato nemmeno Sergio Tanga, schieratosi con Pepe.
Ovviamente è finito anche il gruppo dei cosiddetti tanghiani, nel senso che forse si chiameranno diversamente o forse no visto che tutti, tranne lui, stanno nel Pd ufficiale (ci sia fatto passare questo termine: in qualche modo dobbiamo pur farci comprendere... ndr).
Ovviamente alla riunione non è stata ammessa la presenza dei giornalisti.
A stento ci è stato consentito di scattare una foto.
Dunque, ciò che riferiamo è per "sentito dire" anche se prudenzialmente, come in questo caso, ascoltiamo sempre più d'uno dei partecipanti a riunioni quando queste sono a porte chiuse.
La discussione è vissuta su più argomenti, piccoli argomenti non necessariamente inseriti in un quadro organico.
Si è partiti, infatti, dalla ipotesi della vittoria di Vincenzo De Luca alla carica di governatore della Campania.
Tutti i sondaggi lo porterebbero vincente, ha detto Del Basso De Caro anche se per taluni con poco margine su Caldoro (forse Renzi però ha notizie diverse se si è detto disposto, dal "cappotto" del sette a zero, aa accettare anche il 4 a 3. Quali sarebbero le tre regioni che Renzi pensa di non conquistare? Qualcuno dice ci possa essere tra queste anche la Campania... ndr).
Si è parlato poi della fatica dell'ultimo miglio per consentire a De Luca la vittoria.
E' stato anche notato che Renzi è andato a Salerno a portare il suo sostegno a De Luca, ma non è andato a Napoli dove forse la sua presenza sarebbe stata più utile.
Passando alle vicende più nostrane, si è anche parlato della chiusura della campagna elettorale a Benevento a cui Delrio, il ministro delle Infrastrutture, non potrà più partecipare e quindi non ci sarà una manifestazione in tal senso.
Parlando dei candidati si è insistito sul fatto che bisogna indicare al voto i candidati del Pd (Mortaruolo ed Abbate), si può anche votare nessuno dei due purché si voti la lista.
L'altra vicenda è stata riferita alle altre liste, le cosiddette "Civiche" che sono state definite di disturbo e che sottraggono voti al Pd e sono, dunque, liste criminali, così è stato detto.
Il sindaco Fausto Pepe è stato ovviamente al centro dell'attenzione della riunione.
A lui viene imputata la volontà di lavorare per non far scattare il quoziente per la elezione di Mortaruolo.
Ha sbagliato, è stato detto, aveva tantissime opzioni a sua disposizione ma ha accettato quella più errata.
Poteva anche far votare solo la lista, così come hanno deciso i sindaci di altri paesi del Sannio, senza esprimere la preferenza a Mortaruolo.
Così facendo sta, invece, ponendo in essere una grande scorrettezza istituzionale.
Ha buttato il guanto di sfida che è stato raccolto poi si vedrà come andranno a finire le elezioni ed a quel punto come viene se la tiene...
Non fa nessuno effetto, è stato detto, se vuole continuare a fare il sindaco fino alla fine del mandato, o quasi, ma se decide di andare avanti lo dovrà fare seguendo ciò che dicono i consiglieri comunali del Pd e non può continuare a fare più come ha finora voluto.
Insomma non potrà più avere, Pepe, un'alimentazione dall'interno del Pd...
Stigmatizzata una campagna elettorale fatta con un dirigente che ha sul tavolo i fac-simile elettorali di Lucio Lonardo e non si capisce neanche perché sarebbero stati "invitati" per domani al Consiglio Comunale impresari e dipendenti di aziende che vantano soldi dal Comune (il mancato riconoscimento di debiti fuori bilancio non consentirà la erogazione dei fondi alle aziende che hanno lavorato per il Comune ndr).
Ci sono stati, quindi, vari interventi.
Al termine della riunione, si sono formati i soliti capannelli di discussione ed è stato anche deciso che il gruppo del Pd non parteciperà domani alla riunione del Consiglio Comunale.
Non è una presa di posizione ufficiale, ma così sembra si sia rimasti.
Non è il momento di fare Consigli, è stato detto.
Ci sarà solo il capogruppo Giovanni Zarro ed è dunque molto probabile che ci sarà la mancanza del numero legale a meno che non voglia "divertirsi" la minoranza....
C'è stato anche chi ha cercato di far capire che domani, una eventuale assenza del Pd e quindi il mancato raggiungimento del numero legale, che si innesta in una serie di episodi simili, non farà altro che generare e confermare nella pubblica opinione l'aspetto negativo del Pd, non del sindaco.
Anche perché questi debiti fuori bilancio bisognerà approvarli comunque, non domani, ma dopodomani sì.
E' stato anche detto che questa partita insiste sul piano del riequilibrio finanziario e non approvarli significa arrivare al default, al fallimento una condizione questa che determina automaticamente la non ricandidatura degli amministrartori in carica (compresa quella di Raffaele Del Vecchio che aspira a prendere il posto di Fausto Pepe ndr).
Niente da fare, non c'è stato verso a convincerli e le più battagliere in tal senso, ci è stato detto, sono state proprio le donne...
Qualcuno ha anche ipotizzato che si lavori adesso per logorare il sindaco nel senso che se vuole continuare ad amministrare deve sapere che sarà una corsa ad ostacoli.
Si è parlato anche dei risultati elettorali attesi: Se vince De Luca la ipotesi potrebbe essere di un eletto nella lista del Pd ed uno in quella dei Cinque Stelle.
Se dovesse vincere Caldoro ci sarebbe un eletto in Forza Italia ed il secondo forse in Fratelli d'Italia.
Se De Luca dovesse perdere è ben difficile capire chi la spunterà perché i venti consiglieri spettanti alla sua coalizione dovrebbero essere ripartiti tra le varie liste.
Al Pd ne andrebbero 12 ed è difficile stabilire chi potranno essere gli altri otto e dunque non si esclude neanche la elezione di Lucio Lonardo... Fantapolitica?

comunicato n.81206



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