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Benevento, 25-04-2024 15:11 ____
Un 25 Aprile partecipato da un buon numero di persone ha ricordato che il mondo e' in pericolo e che non bisogna fare della guerra una dura necessita'
Il momento e' preoccupante e nella Europa dei burocrati ritorna il riarmo come la logica conclusione di entrare nel conflitto ha detto il presidente dell'Anpi, Amerigo Ciervo. Per Mastella la celebrazione resta divisiva al contrario degli Usa dove tutti festeggiano l'indipendenza
Nostro servizio
  

Il tempo è stato... clemente.
Ha atteso che si completasse la celebrazione del 25 Aprile e poi ha consentito che scendesse un po' di pioggia, niente di che ma le temperature si sono mantenute basse.
Il corteo, che ha preso il via da piazza Orsini, accompagnato dalla banda musicale Città di Grottolella che ha intonato, senza soluzione di continuità, "Bella ciao", è stato veramente un belvedere.
Rispetto allo scorso anno le presenze sono state molto più numerose e stimate, nel momento di massimo afflusso, tra le 400 e le 500 persone, niente male attesa la rinomata pigrizia del beneventano.
Alla fine di corso Garibaldi, nei pressi di piazza Santa Sofia, c'è stata la consueta postazione da cui sono stati diramati i vari interventi per l'occasione.
Il corteo è stato preceduto dal "trasporto a mano" del tavolo utile alla Cgil per presentare la sua iniziativa di raccolta di firme per il lavoro. A trasportarlo lungo il corso addirittura il segretario generale Luciano Valle con il dirigente provinciale del Sindacato, Antonella Rubbo (nell'ultima foto in basso).
Ad aprire i lavori, condotti da Davide Melillo (nella prima foto in basso), vice presidente provinciale dell'Anpi, è stato Michelangelo Fetto (nella seconda foto in basso), attore della Solot, che ha ricordato le fasi del rapimento e dell'uccisione di Giacomo Matteotti, parlamentare del partito socialista, assassinato da uomini del regime fascista.
Poi, come era prevedibile, ha letto il monologo di Scurati, tanto in voga in questi ultimi giorni.
Al termine Melillo ha sottolineato come Giacomo Matteotti abbia fatto paura da vivo e continua ancora a farla da morto.
La parola è quindi passata al sindaco Mastella (nella terza foto in basso) il quale ha sottolineato come quello di oggi non fosse un momento neutrale ma che resta comunque uno spartiacque proprio come volevano i nostri avi che fosse.
Abbiamo legittimato quella scelta di libertà ma bisogna lavorare ancora molto per modificare un mondo del lavoro dove ci sono ancora tante morti bianche.
Il sindaco non ha mancato poi di evidenziare l'aumento della violenza sulle donne. I patrioti sognavano un  mondo pacificato ma così purtroppo non è.
Poi Mastella è tornato sulla divisività dell'evento, cosa questa che ha già sottolineato negli anni passati.
Negli Stati Uniti d'America, ha detto, la festa dell'indipendenza è festeggiata unitariamente.
Qui da noi questa unità di popolo non c'è e bisogna lavorare affinché possa essere raggiunta. Non bisogna insistere nel privilegiare l'Io ma il Noi nell'ambito di un comportamento che ricorda la nostra Costituzione, ha concluso il sindaco.
Melillo a questo punto ha introdotto il tema della donna ricordando il grande contributo che diedero nella resistenza anche se esso non venne riconosciuto.
Malgrado ciò la resistenza divenne esperienza centrale della loro vita.
L'invito ad intervenire è stato quindi rivolto a Dolores Morra (nella quarta foto in basso), responsabile femminile dell'Anpi, che ha parlato della necessità di trasmettere il senso della libertà difendendosi dagli attacchi subdoli.
Il vice presidente Melillo nel riprendere la parola ha ricordato il ruolo delle donne anche nella protezione dei più piccoli.
Era una epoca di emergenza quella del 1945 ma la risposta delle donne a favore dei bimbi fu molto generosa ed essa proseguì fino al 1952 con una rete di solidarietà che portò questi piccoli fino al nord per essere adeguatamente assistiti e soprattutto sfamati.
La parola è quindi passata a Michele Martino che ha svolto il suo intervento contestando il disegno di legge del Governo sull'Autonomia Differenziata.
Al termine tre ragazze hanno letto gli articoli 2, 3 ed 11 della Costituzione.
A questo punto la manifestazione è andata a concludersi con l'intervento di Amerigo Ciervo (nella quinta foto in basso), presidente provinciale dell'Anpi, che ha voluto accanto a sé i rappresentanti zonali dell'Associazione e quindi Erminio Fonzo, per Benevento città; Maurizio Currupè per la Valle Telesina; Antonio Vassallo per la Valle Caudina e Daria Lepore per Morcone. Presente anche l'altro vice presidente provinciale, Teresa Simeone (nella quindicesima foto in basso).
Ciervo ha sottolineato come la memoria della resistenza cada in un momento di grande preoccupazione e siamo di fronte ad un processo che scaturisce dall'aver sdoganato parole che per anni hanno rappresentato un tabù, come la guerra.
Tutto oggi è in pericolo e bisogna insistere acché la guerra, appunto, non diventi una dura necessità e che si torni a celebrare un 25 aprile di pace.
Quindi Ciervo ha mostrato la sua contrarietà riguardo l'ipotesi di omaggiare la memoria di Berlusconi con un francobollo.
Poi parole severe le ha spese per l'Europa dei burocrati dove ritorna il riarmo come la logica conclusione di entrare nel conflitto.
L'Europa, ha ancora detto Ciervo, non svolge più alcun ruolo indipendente.
Non dimentichiamo, è andato a concludere che in Italia c'è un governo legittimo ma con radici nel ventennio e che è caratterizzato da un atteggimento aggressivo e vendicativo e che opera con l'intento di riscrivere la storia.
Sin qui la cronaca di un evento che si è svolto così come dovrebbe essere ovunque e cioè nella più totale tranquillità e serenità.

Le foto sono di Antonio Caporaso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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